Capitolo sessanta

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Hogwarts era ancora deserta, le due ragazze erano arrivate al settimo piano senza intoppi.
George stava aspettando, per farle entrare.
La signora grassa aprì il varco nel muro e tutti e tre entrarono nella Sala comune Grifondoro.
Irene si precipitò verso il dormitorio maschile, provò ad aprire la porta della stanza dei ragazzi, senza alcun successo
"È chiusa" Borbottò, cacciando la bacchetta
"Spostati ci penso io" Disse George, mettendola da parte
Lei era così presa ad osservare il ragazzo che apriva la porta, da non notare che Janice le stava rubando la bacchetta.

Una volta che la porta fu aperta, il rosso la prese per le spalle e la spinse nella stanza, chiudendola dentro.

Si guardò intorno, di Lee non c'era traccia.
Su un letto, infondo alla stanza, un ragazzo dai capelli rossi era imbavagliato e legato alla testiera del letto.
Fred, alla vista della ragazza, iniziò a contorcersi freneticamente, mettendo in mostra i pettorali, che ad ogni strattone pulsavano ininterrottamente

"VOI DUE NON USCIRETE DA QUESTA STANZA FINCHÉ NON AVRETE CHIARITO" Urlò George, da dietro alla porta

"Non vedo l'ora di uscire... Così posso farvi fuori" Rispose Irene arrabbiata.

Si avvicinò al rosso, che continuava a muoversi, cercando di liberarsi dalle corde.
Si mise seduta sul letto, per poterlo guardare meglio.
Lui mugugnava disperato, quindi decise di sciogliere il bavaglio che aveva in bocca
"Oh finalmente cazzo" Mormorò il ragazzo "ora slegami, così trovo il modo per uscire da questa dannata stanza"
"No, non ho intenzione di slegarti"
"Lo so che conciato così sono estremamente eccitante... Ma non fare la scema, liberami"
Irene alzò gli occhi al cielo e scese dal letto
"Sarò io a trovare una soluzione per uscire da questa stanza... Devo essere io ad uccidere quei due, non tu"

Mise in moto il cervello, provando a risolvere quella situazione assurda.
Avrebbe provato a buttare giù la porta, con la forza...
Iniziò a prendere le misure, per poter colpire nei punti giusti.
Si avvicinò alla porta, per poi allontanarsi nuovamente
"Hai davvero intenzione di buttare giù la porta?" Domandò il rosso sconvolto "ma ti sei vista"
Lei gli lanciò un'occhiata torva, prese la rincorsa ed andò a schiantarsi con la spalla, contro la grossa porta di legno.
Dopo il forte impatto si ritrovò a terra, con un dolore lancinante alla spalla.
Fred nel frattempo rideva "te l'ho detto che sarebbe stata una pessima idea"
"APRITEEE" urlò lei disperata "credo di essermi rotta la spalla"
Ma da fuori non arrivò nessuna risposta.

Quindi desolata si avvicinò al ragazzo, che continuava a ridere divertito
"Tu riusciresti a buttarla giù?"
Lui divenne serio, diede uno sguardo alla porta e disse "anche se ho un fisico possente, non riuscirei a buttarla giù... è di legno massiccio"
"Allora sei inutile"
Si alzò in piedi e si mise a camminare nervosamente, avanti e indietro per la stanza, quella situazione era odiosa, non sapeva come fare

"Come ti hanno fatto prigioniera?" Chiese il rosso
"Janice mi ha detto che Lee si era sentito male, e io sono venuta qua per soccorrerlo" Borbottò lei sconsolata
"Giusto, non puoi reprimere il tuo istinto da crocerossina..." La prese in giro lui.
"E tu invece?" Domandò lei infastidita "come hai fatto a trovarti in questa situazione? O meglio posizione?"
"Mi hanno legato mentre dormivo" Rispose nervoso
"Ridicolo" Commentò la ragazza, riprendendo la sua camminata

"La vuoi smettere di camminare?" Esclamò Fred, seccato "mi stai facendo venire il mal di testa"
"Allora chiudi gli occhi, così non mi vedi"

Irene continuava a camminare, doveva distrarsi. Non voleva parlargli, non voleva essere lei ad iniziare la discussione

"Sai ho parlato con Lee..." Dichiarò il rosso, attirando l'attenzione della ragazza
"E cosa vi siete detti di tanto interessante? Sentiamo" Affermò lei, piantando i piedi a terra, fermandosi all'istante
"Mi ha spiegato l'intera situazione" Lui tirò le braccia, provando invano a liberarsi "mi ha detto che quella sera è stato lui a pianificare tutto, tu hai semplicemente acconsentito"
Lei lo fissava curiosa, voleva capire cosa stava cercando di fare
"anzi ha detto che in realtà ha dovuto convincerti, ed è solo colpa sua se hai tenuto il tutto nascosto"

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora