Capitolo settantadue

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"Non posso crederci" Esclamò Irene scioccata
"Menomale che non era da solo, ma c'era Harry, che gli ha dato subito un Bezoar" Dichiarò George, aveva ancora un'espressione terrorizzata stampata in volto.
"Quindi la bottiglia di idromele era per Silente?" Chiese la ragazza, cercando di capire la situazione
"Così ha detto Lumacorno, il nuovo professore di pozioni" Rispose il rosso.
"E ora Ron come sta?"
"Si è svegliato fortunatamente, anche se è ancora ricoverato in infermeria"
"Che compleanno orribile..." Affermò lei "Ron è proprio sfortunato"
"Non sai che spavento ci ha fatto prendere" Mormorò George "soprattutto alla mamma"
"E ci credo! Prima il filtro d'amore e poi addirittura avvelenato"

Era successo un'altra volta, qualcuno d'innocente aveva rischiato la vita ad Hogwarts.
Questa volta la vittima era stata Ron, il fratello più piccolo dei gemelli.
E menomale che ci sono gli auoror a controllare pensò lei, chissà cosa sarebbe accaduto se non ci fossero stati...

"Certo che questo assassino misterioso non ne fa una buona" Disse il rosso tra le risate, distraendola dai suoi pensieri "è la seconda volta che sbaglia destinatario"
Irene strabuzzò gli occhi e diede una spinta a George "come fai a scherzare su una cosa simile?"
"Era per sdrammatizzare" Rispose il rosso colpevole

"Perché fate tutto questo baccano?" Domandò Fred irritato
"Mi stava raccontando quello che era successo a Ron"
"Ormai è passato è inutile parlarne" Borbottò Fred, ritornando dietro la cassa
"Non lo vuole ammettere, ma è rimasto abbastanza turbato" Sussurrò George
"Ti sento brutto idiota" Urlò Fred di rimando
E si misero a bisticciare, come dei bambini.
L'avvelenamento di Ron avrebbe, sicuramente, portato ad una riunione straordinaria dell'Ordine, ne era certa.
Questo, aspirante, assassino continuava ad attentare alla vita di Silente, ma continuava a coinvolgere altre persone, e ancora non avevano capito chi fosse.

"La smettete?" Domandò lei, dopo poco "siete adulti"
I due la guardarono, Fred le fece una smorfia e ripresero a discutere animatamente.
Erano una causa persa...
"Fred lascia stare George" Lo richiamò esasperata "è normale che tu ti sia preoccupato per Ron, è tuo fratello"
Fred sbuffò infastidito, togliendo ke mani dal colletto della camicia dell'altro gemello "prendi sempre le difese di questo stupido"

Lei si avvicinò al rosso "non essere sciocco" Ed iniziò a lasciargli piccoli baci sul collo, per poi stringerlo in un abbraccio
"Sei sempre la solita..." Borbottò Fred, tra i capelli della ragazza "prima mi tratti male e poi fai così per farti perdonare"
Lei, in risposta, piantò i denti nella pelle candida del rosso, lasciandogli un morso sotto la clavicola
Il ragazzo emise un gridolino ed Irene scoppiò a ridere
"Sei proprio un infame"
"Non ti è piaciuto?" Chiese, provocandolo

"Tra poco vomito" Ammise George, fissando i due disgustato
"Forse Fred, non hai tutti i torti..." Sibilò Irene, fulminando George con lo sguardo
"Ti consiglio di allontanarti..." Dichiarò Fred al gemello "non ti piacerà quello che sta per accadere" prese Irene e la baciò con passione, lei si lasciò andare a quel dolce bacio, aggrappandosi al collo del rosso.
"Vi lascio soli ho capito" Disse l'altro, allontanandosi tra numerosi e impercettibili borbottii
"Finalmente" Sussurrò la ragazza, dando uno schiaffetto sul sedere del rosso
"Ma che ti prende stasera?" Chiese Fred, con una strana luce negli occhi.
Lei non rispose, si limitò a baciarlo, lasciandogli un morso sul labbro inferiore.
"Cazzo!" Ansimò lui, colmo di lussuria.
Le mani del rosso le stringevano i fianchi, lei respirava a fatica, la situazione stava diventando troppo eccitante

"Fred io devo andare" Farfugliò, provando a liberarsi dall'abbraccio del rosso.
"Resta con me" Bisbigliò, leccandole la parte sensibile dietro l'orecchio, facendole provare un brivido lungo la colonna vertebrale.
"Ho le mie cose" Dichiarò esplicitamente, allontanando, a malincuore, il collo dalla bocca del rosso
"Non è un problema" Affermò, attirandola di nuovo a se "sono tante le cose che si possono fare"
Non sapeva se fosse Fred o i suoi ormoni, ma stava letteralmente impazzendo.
Ogni bacio era come un scarica elettrica, che puntava al suo basso ventre, ogni sospiro le causava un tremolio alle ginocchia.
Stava cedendo, la lucidità la stava abbandonando.

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora