Capitolo 66a

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Paulo's POV
-Myra vieni, torniamo in hotel che è tardi -le grido da dietro, ma lei non si volta nemmeno a guardarmi e continua la sua passeggiata solitaria lungo il viale
Corro per raggiungerla, mentre maledico il momento in cui l'ho convinta a bere un po' per festeggiare l'inizio del nuovo anno. Lei e l'alcol non sono mai andati d'accordo e ora capisco il perché: si ubriaca con niente e poi non ha più coscienza di quello che dice o fa. Oltretutto nessuno può prevedere con esattezza quello che dirà o farà, perché Myra ubriaca è un evento più unico che raro. Probabilmente sono l'unico "fortunato" che ci ha assistito per ben due volte.
-Myra -dico prendendole il braccio e facendola voltare verso di me -È tardi amore-
-Ma voglio vedere le stelle -ribatte lei e sembra proprio una bambina in questo momento
-Non si vedono le stelle a Parigi, ci sono troppe luci -le spiego dolcemente, spostando dietro l'orecchio una ciocca di capelli cadutale sul volto
-Allora voglio vedere le luci! -ribatte e, liberatasi dalla mia presa, riprende a camminare verso una destinazione imprecisa
-Myra! Myra!-
Ogni mio richiamo va a vuoto. Sarà una lunga nottata. Decido di affiancarla in silenzio e aspettare che si stanchi di vagare per riportala in camera, perché mi pare chiaro che convincerla ora sia impossibile. La vedo camminare a piedi scalzi sopra al cordone del marciapiede, mettendo un piede dopo l'altro e allargando le braccia per restare in equilibrio, mentre stringe un tacco per mano e canticchia quella che suppongo essere una canzone in hindi. Chiunque la veda, la starà sicuramente prendendo per pazza, ma quello che diverte me è la consapevolezza che una cosa del genere Myra sarebbe in grado di farla anche da sobria. La sua pazzia non ha bisogno dell'alcol per emergere, ma il suo dolore sì. Lo stesso dolore che altrimenti lei reprime sempre dentro di sé, cosicché le persone intorno a lei non se ne accorgano e possano continuare a vivere serenamente. Sono contento che oggi lei non abbia bevuto per dimenticare come aveva fatto l'ultima volta, sono contento che il suo volto non sia rigato dalle lacrime e il suo cuore non sia spezzato, sono contento che non abbia segreti e dolori da svelarmi mentre è ubriaca. Che io sia riuscito a renderla davvero felice? Sarebbe un sogno. I miei pensieri vengono interrotti dall'improvvisa perdita d'equilibrio di Myra, ma fortunatamente mi avvicino a lei in tempo e la afferro, cingendole la schiena con un braccio ed evitando che cada.
Lei piega indietro il collo per poter incrociare i miei occhi e ride spensierata, mentre il mio viso è contorto dalla preoccupazione.
-Sapevo che mi avresti preso, tu non mi lasci mai cadere -dice continuando a sorridere
-Non potrei mai lasciarti cadere. Ora torniamo all'hotel?-
-No-
E si rizza in piedi di nuovo
-Amore sono stanco di camminare. Possiamo almeno sederci su quella panchina? -dico indicandogliene una e sperando che questo mio tentativo di fermarla funzioni
Lei sembra pensarci un attimo e infine dice:
-Solo per un po', poi andiamo a vedere le luci-
-Va bene-
-Promesso?-
-Promesso-
Andiamo a sederci e lei si stende sulla panchina, appoggiando la sua testa sul mio grembo. I suoi tacchi rossi brillano scomposti sul marciapiede deserto. Accarezzo la sua testa e osservo i suoi occhi scrutare il cielo nero, come se lassù ci fosse scritta la risposta ad ogni nostro dilemma.
All'improvviso ride
-Perché ridi? -chiedo curioso
-Io venivo presa in giro prima di fidanzarmi con te e tu dopo che ti sei fidanzato con me... Che cosa buffa -dice continuando a fissare il cielo e ride ancora
-Che vuoi dire?-
-Al liceo mi prendevano tutti in giro, perché ero innamorata persa di te. Mi dicevano "Ma secondo te Dybala vorrà mai stare con una come te?!" e facevano bene a dirmelo, perché tu eri il calciatore più figo e bravo dell'universo e io chi ero? Nessuno. Non sapevi nemmeno della mia esistenza. Però io ti amavo comunque: ridevo quando ridevi tu, piangevo quando piangevi tu, tifavo per te anche se ero interista e se qualcuno osava criticarti, diventavo una iena. "L'avvocatessa di Dybala" mi chiamavano. Mi prendevano in giro e io li lasciavo fare, perché avevano ragione a ridere di me e io per prima pensavo che fosse impossibile anche solo incontrarti: fidanzarmi con te era una cosa che non avevo nemmeno mai osato sognare! Però non importava perché io ti amavo non per essere amata a mia volta da te, ma solo per amarti: ti amavo e basta-
La ascolto in silenzio e mi chiedo quante altre persone possano vantare un amore così puro
-E forse proprio perché non lo cercavo, ho trovato il tuo amore. Il mio sogno impossibile si è realizzato! -esclama felice -Ma il mio sogno è il tuo incubo-
-Non è vero -ribatto, ma lei mi ignora
-Sono tutti preoccupati per te: si chiedono cosa ti sia capitato di tanto brutto da farti impazzire e fidanzarti con una come me. Paulo ma perché stai con quella cessa? Paulo ma era meglio Oriana! Paulo ma che mi combini? Paulo ma sta poraccia da dove l'hai pescata? Paulo ma sei ricco e famoso, pigliati una bella bionda con due tette grosse!-
Sbianco non appena mi rendo conto che Myra sta citando i messaggi che riempiono il mio Direct in questi giorni
-I tuoi fan sono un po' volgari a volte -aggiunge cambiando tono -Però anche loro hanno ragione. Paulo perché? Perché io? -chiede e per la prima volta incrocia il mio sguardo -Ah comunque non ho spiato nel tuo cellulare, non sono una spiona io. Solo che il tuo telefono suona sempre nel mezzo della notte e mi sveglia e questi messaggi li ho visti come notifica sul blocco schermo. Non li ho aperti, li ho letti per caso. Tanto non serve cercare per trovare critiche contro di me, sono ovunque: nel mio direct, nel mio feed, sulla bocca delle persone che conosco... Non vali la metà delle sue ex. Sei solo una troia. Vuoi solo i suoi soldi. Ma l'hai drogato o ricattato per costringerlo a mettersi con te? Cerchi solo la fama. Lo stai solo usando. Tanto ti lascia. Tanto torna con Oriana... Tutte queste frasi piovono come polpette nel film piovono polpette -dice alzando le braccia al cielo -Non mi stupirei se adesso passasse uno, ci vedesse e dicesse: "Ehi Paulo perché stai con sta brutta, povera fessa? Vieni ti mostro delle top model famose, lascia perdere sta qua" e tu però continueresti a stare seduto. Allora lui scioccato andrebbe dai suoi amici a dire che sei impazzito e tutti insieme comincerebbero a gridarti contro. Prima o poi ti stancheresti e stufo di tutto questo, ti alzeresti e andresti finalmente a vedere le top model -dice ridendo sulle sue ultime parole e fa per alzarsi, ma quasi cade
-My... -provo a dire mentre evito che cada, ma lei mi ferma:
-Sto bene, sto bene. Ora mi alzo-
La aiuto a mettersi a sedere e la guardo alzarsi in piedi e posizionarsi in mezzo al vialetto
-Ama e sarai felice dicevano -grida allargando le braccia -Ma nessuno ha detto che prima di amare devi controllare lo status sociale. Nessuno l'ha detto! Si sono dimenticati di dirtelo Paulo e ora... Sei nella merda-
-Myra... -dico, ma lei neanche mi sente
-Pensavo che gli sfigati fossero Kylian e Neymar perché mi amano, ma io non amo loro; ma il vero sfigato sei tu Paulo, perché mi ami e io amo te. Il fatto che io ricambi il tuo amore è la tua più grande sfiga: se io non ti amassi, non dovresti sentire le lamentele e le critiche di tutte queste persone... Non dovresti subirti umiliazioni per colpa mia-
Sono sconvolto da ciò che ha detto: per un attimo a sorprendermi era stato il fatto che Kylian la amasse, ma ora tutta la mia concentrazione è rivolta alle sue ultime parole. Myra si sta punendo per una colpa che non le è mai appartenuta. Crede di avermi complicato la vita, crede di non meritarmi... È tornata a crederlo ancora una volta e tutto per colpa di quelle persone senza cuore che si permettono di giudicare il nostro amore. Lei non merita di soffrire in questo modo, nessuno lo merita, ma se c'è una persona che lo merita meno di tutti, allora questa è Myra.
Scatto in piedi e mi avvicino a lei: solo ora noto i suoi occhi lucidi
-Ehi Myra -dico prendendo le sue mani tra le mie e il solito contatto gelido mi calma almeno un po'
Lei continua a tenere la testa bassa e a evitare il mio sguardo. Le sollevo delicatamente il mento così da incrociare i suoi occhi. Una folata di vento la spettina ancora una volta e sorrido nel vedere come nonostante la piega, i suoi capelli siano già tornati ad avvolgersi in spirali: i suoi ricci sono impossibili da sconfiggere. Li scosto dal suo volto e chiedo:
-Ti piace il vento freddo?-
-No-
-Allora gridagli di smettere di soffiare-
Lei mi guarda scettica e confusa
-Gridaglielo Myra-
-Smetti di soffiare-
-Più forte-
-Smetti di soffiare!-
-Ha smesso?-
-No-
-Ecco, noi due siamo come questo vento. Non piacciamo alla gente e per questo loro ci gridano di smettere di amarci, ma non per questo noi dobbiamo dar loro retta. Dobbiamo essere noncuranti delle loro parole come lo è il vento, dobbiamo essere liberi e forti come questo vento, dobbiamo coprire i loro insulti con il sibilo del nostro amore. Capisci?-
Annuisce e finalmente sorride. Poi corre verso la panchina e ci sale sopra:
-Vento, tu che soffi da ogni parte del mondo porta un mio messaggio a tutti coloro che ci insultano: un bel vaffanculo!-
-Okay, è decisamente ora di andare a dormire -esclamo guardandomi intorno per assicurarmi che nessuno ci abbia sentiti e, raccolti i tacchi di Myra da terra, la prendo in braccio afferrandola per le gambe e caricandomela sulle spalle come un sacco di patate
Ho assistito a già troppi cambi repentini di umore e non sono sicuro di voler vedere il prossimo
-Ma... -prova ad obiettare Myra tentando di scendere, ma io mantengo salda la mia presa
-Niente ma, ora si torna in hotel o la gente che abita qui intorno chiama la polizia e ci arrestano-
La minaccia sembra funzionare e Myra si quieta. Ora dobbiamo solo arrivare fino all'hotel.

-Shh -sussurro a Myra, continuando a tenerla per mano per evitare che scappi chissà dove, mentre con l'altra mano cerco la chiave della camera
Il corridoio dell'hotel è deserto, ma dentro le camere staranno sicuramente tutti dormendo. Dove è finita questa maledetta chiave?
Sento Myra abbracciarmi da dietro, per poi avvicinare la sua bocca al mio orecchio e sussurrare:
-Lo sai che sei proprio bello?-
Sorrido: ecco il quarto umore della serata.
-Lo so, ma ora fai la brava-
-Io sono brava -dice e comincia a mordermi l'orecchio, mentre fa scorrere le sue mani sotto la mia maglietta per poi scendere e cominciare a slacciarmi i pantaloni
-Myra non qui -sibilo
-Perché no? -chiede lei con fare provocatorio
-Perché ho trovato la chiave -dico trionfante e mentre faccio scattare la serratura elettronica con una mano, con l'altra faccio fare una giravolta a Myra, portandola difronte a me
Unisco le mie labbra alle sue, mentre la spingo dentro la camera e, una volta dentro, chiudo la porta con il piede. Lei mi spinge contro la parete e fa scivolare giù la mia giacca. Comincia a sbottonarmi la camicia, mentre io resto sbalordito da tutta questa intraprendenza da parte sua.
-Dovrei farti bere più spesso -dico sfilandole il vestito e lei ride divertita
Ci sono tante cose di cui dovremmo parlare io e Myra, ma meglio rimandare i discorsi a domani mattina penso mentre la bacio. Dopotutto oggi è il primo dell'anno: bisogna pur festeggiare e iniziare nei migliori dei modi il nuovo anno.

La osservo mentre dorme e sorrido. Mi chino per lasciarle un bacio sulla fronte e un sorriso spunta sulle sue labbra. Allunga il braccio per abbracciarmi e si stringe contro di me.
-Dovresti perdonare Neymar -dico a bassa voce nel silenzio della notte
Non so bene perché l'abbia detto, soprattutto non so perché io l'abbia detto in questo momento, visto che Myra probabilmente dorme troppo profondamente per sentirmi.
-Non posso -mugugna lei cogliendomi di sorpresa
-Perché?-
-Perché se torniamo amici, le voci sul nostro conto aumenteranno e io so che a te dà molto fastidio che le persone pensino che ci sia qualcosa tra me e Neymar. Non voglio farti soffrire ancora... Per questo non posso tornare amica di Ney-
La semplicità con cui mi ha detto questa verità mi fa capire che non le è ancora passato l'effetto dell'alcol e che probabilmente domani non ricorderà di avermi detto questa cosa, ma io non posso scordarmela e tantomeno ignorarla
-Dormi ora, non ci pensare più -dico accarezzandole i capelli, mentre io resto sveglio a pensare

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Spazio autrice <3
Ciao!🌹 Ecco a voi la prima parte del nuovo capitolo: interamente dal punto di vista di Paulo, ci rivela in realtà i pensieri e i reali stati d'animo di Myra. Paradossale no?
L'ultima volta che Myra si è ubriacata, il suo odio per Paulo si è convertito in amore... E stavolta?
Per scoprirlo non vi resta che aspettare di leggere la parte B! Intanto votate e commentate questa💫❤️
Come vedete torno spesso sulla questione "non sentirsi abbastanza": un po' perché autobiografica, un po' perché ho scoperto essere tale per tutti. Tutti noi in un momento o nell'altro della vita non ci siamo sentiti all'altezza: succede, è normale. Però non possiamo e non dobbiamo mai lasciare che quella sensazione abbia la meglio su tutto il resto, perché le sensazioni sono nulla in confronto alle intenzioni e questo non dovremmo mai dimenticarcelo.
Con questa piccola riflessione/suggerimento, vi do la buonanotte e noi ci vediamo al prox cap🌔💖

PS seguite @la_ladradistelle su Instagram: trovate pezzi inediti scritti da me (l'ultimo su Pelé, Zlatan e LeBron e domani uno speciale per la Giornata internazionale della Donna🙋‍♀️)

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