Capitolo 69b

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Avevo ragione. Paulo ha fatto una tripletta stasera. Il secondo goal è arrivato poco dopo l'inizio del secondo tempo, grazie ad un rapido contropiede, mentre il terzo è stato frutto di una giocata di prestigio nell'ultimo minuto di recupero. E dopo ognuno di esso è arrivata la classica esultanza con la Dybala mask, accompagnata dalla dedica al padre, ma c'era anche quell'ultimo sguardo rivolto verso gli spalti, rivolto a me, prima di ricominciare a correre, come se io fossi ciò che gli dava la forza di riprendere e continuare a giocare perfino meglio di prima.
La partita è finita, la Juventus ha stravinto e Paulo ha giocato la sua prima da capitano nel migliore dei modi. Le squadre stanno rientrando e io faccio cenno a Sara, che è talmente gasata ed entusiasta da essere diventata iperattiva, e agli altri di seguirmi. In un modo o nell'altro, aggirando un paio di controlli, li riesco a portare davanti agli spogliatoi. Ci posizioniamo un po' defilati per dare meno nell'occhio
-Sei sicura che possiamo stare qua? -chiede Sara
-Sono sicura che non possiamo -ammetto
Però avevo bisogno di vedere Paulo subito
-Cercate di non dare nell'occhio -dico voltandomi verso gli altri, ma sono la prima che fallisce in questa missione
-Myra -esclama qualcuno alle mie spalle riconoscendomi
Riconosco la voce, ma spero con tutto il cuore di starmi sbagliando. Mi volto timorosa e scopro che invece avevo proprio ragione...
-Mister -dico cercando di mantenere la calma, ma mi trema la voce
-Che ci fai qui?-
-Io vivo qui-
-Nello stadio? -chiede divertito e io mi rendo conto della cazzata che ho appena detto
Che imbarazzo!
-No,io... Intendevo vivo a Bologna-
-Ah ecco -dice Allegri ridendo -Ho conosciuto tante mogli e fidanzate dei calciatori che ho allenato, ma tu sei decisamente la più particolare -aggiunge e io mi chiedo se sia un complimento o un insulto
-Grazie -dico decidendo di prenderlo come un complimento
-Ora è meglio che vada, è stato un piacere riuscire finalmente a parlarti senza che scappassi via all'improvviso-
Se avessi potuto, sarei scappata anche stavolta...
-E vieni più spesso alle partite, la tua presenza fa molto bene a Paulo... E non solo a lui -aggiunge sorridendomi e poi senza attendere una risposta, se ne va
-Ma quello era Max Allegri in persona! -esclama Piero, l'amico di Andrea, e io ripenso a tutte le figure di merda che ho fatto davanti a "Max Allegri in persona"
A distogliermi da questi pensieri, ci pensa il chiasso enorme che fanno i giocatori nell'avvicinarsi agli spogliatoi. Mi protendo per cercare con lo sguardo Paulo, ma di lui non c'è ancora traccia: dov'è finito?
-Tu guarda chi si è infiltrato come un ladro nell'area riservata ai giocatori! -grida Paul notandomi e io devo trattenermi dall'insultarlo
Grazie a lui, ora tutti hanno l'attenzione puntata su di me.
Si avvicina a grandi passi e allarga le braccia per abbracciarmi
-Puzza via -dico io distendendo le braccia per allontanarlo -Sei tutto sudato! -aggiungo
-Mamma mia, diventi ogni giorno più schizzinosa! Qui uno prova ad essere carino e tu lo tratti così -si lamenta lui
-Se quel qualcuno è fradicio di sudore e puzza come un caprone, grazie, ma preferisco restare senza le sue carinerie-
Non faccio in tempo a finire di dire questa frase che spuntano fuori Cuadrado, Pjanic e Matuidi e tutti e tre si fiondano ad abbracciarmi.
-Nooo -grido sotterrata dalla loro morsa e a loro si aggiunge subito anche Paul -Ora puzzo -piagnucolo
-Lo stiamo facendo per te. Se puzzi pure tu, Paulo non si sentirà in colpa ad abbracciarti -dice Miralem ridendo
-Sarete i piccioncini sudati -aggiunge Juan
-Sudati e puants (puzzolenti) -dice Blaise e io gli do un pizzicotto
-Ahia -grida allontanandosi e finalmente sciolgono la stretta intorno a me
-Io vi odio, dal primo all'ultimo -dico a denti stretti, mentre spolvero a vuoto la mia giacca con degli schiaffetti
-Non è vero! Ci adori -ribatte Juan
-Comunque chi sono loro? -chiede Blaise indicando i ragazzi alle mie spalle
-Miei amici -dico
-Da quando hai degli amici? -chiede Paul fingendosi sorpreso e io gli tiro una gomitata nel fianco
Faccio le presentazioni e subito parte un'animata conversazione tra le due parti: complimenti, ringraziamenti, esclamazioni di stupore e gioia.
Alla fine i calciatori decidono di regalare loro le proprie maglie: la faccia di Andrea quando stringe tra le mani quella di Paul è impagabile. Lo capisco perfettamente, ricevere la maglia del proprio idolo è un'emozione unica.
-Vedi Myra? Lui non si lamenta del sudore. Impara da lui -mi rimprovera Paul e io gli lancio un'occhiataccia, facendo ridere tutti
Mi ritrovo a guardare di nuovo verso l'entrata del tunnel: dov'è Paulo?
-Sta facendo l'intervista -mi avvisa Miralem -Sarà qui a momenti, porta pazienza -aggiunge con una risata finale e io sbuffo
-Noi andiamo a fare la doccia? Comincio a sentire un po' di freschino qua fuori -dice Blaise e gli altri concordano
-Ci vediamo dopo -mi dice Paul e io annuisco
Saluto anche gli altri e mi ritrovo ancora una volta a cercare Paulo: sbrigati amore.

Ho rubato una stella per te #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora