Capitolo 24b

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Myra's POV
-Nonna! -la chiamo dalla cucina, sentendo che qualcuno ha suonato al campanello
-Eccomi -dice lei affrettandosi ad aprire -Chi cerca? -la sento chiedere, evidentemente non conoscendo la persona che si è trovata difronte
-Myra... -comincia a rispondere l'altra persona, ma a me non serve altro per capire chi sia: come potrei non riconoscere la sua voce. Sento l'ansia assalirmi e all'improvviso mi sento in gabbia: non posso più scappare.
Interrompo immediatamente quello che sto facendo e raggiungo velocemente mia nonna alla porta e, proprio come avevo immaginato, trovo lì, in piedi davanti a me, Paulo e quella minima speranza di essermi sbagliata svanisce.
-Nonna vai pure -dico provando a non far trasparire nulla dalla mia voce, anche se dentro sono un vulcano di emozioni, e lei si allontana annuendo
-Anche oggi non mi chiederai di entrare? -prova a scherzare lui, alludendo alla mia abitudine di impalarmi davanti alla porta vedendolo, ma a me sembrano essere passati secoli da quei giorni.
Mi limito a spostarmi di lato per farlo entrare, per poi richiudere la porta e raggiungerlo al centro del salotto.
-Perché sei qui? -chiedo dura e fredda
-Io... ero preoccupato per te, avevo bisogno di sapere che stessi bene -risponde e dal modo con cui muove le mani capisco che è agitato e ansioso quasi quanto me
-Sei venuto fino in Canada per chiedermi come sto? -continuo con una nota di triste sarcasmo
-Erano giorni che non rispondevi né alle chiamate né ai messaggi e... -comincia a dire
-E non ti è passato per l'anticamera del cervello il pensiero che io non ti rispondessi perché non volevo risponderti?! -lo interrompo bruscamente, ma lui sorride tristemente e dice:
-Me lo merito, mi merito di essere trattato così, ma non perché io sia uno stronzo come pensi tu, ma perché sono stato un idiota. Myra l'altra sera...-
-Paulo non voglio spiegaz... -provo a fermarlo, ma lui mi interrompe dicendo:
-No, fammi spiegare: sono venuto fin qui per questo e non me ne andrò finché non l'avrò fatto-
Prendendo il mio silenzio come consenso continua:
-Non ho idea di come Oriana sia finita in quel locale, ma ti giuro che io non ne sapevo niente. Io stavo aspettando te, quando è comparsa lei e ha iniziato a baciarmi e sì, per un attimo ho ricambiato, ma appena mi sono reso conto di quello che stavo facendo, l'ho allontanata e ho chiarito il fatto che io amassi solo te. Però tu questo non l'hai visto -conclude speranzoso che io gli creda e lo perdoni, ma io lo fisso in silenzio, imperturbabile e fredda come ghiaccio -Myra... -prova a dire avvicinandosi e provando a prendermi le mani, ma io lo allontano. Vedo la delusione sul volto di Paulo, ma nemmeno i suoi occhi mi fanno cedere oggi:
-Cosa ti aspettavi? Che ti urlassi "ti amo anch'io" e mi buttassi tra le tue braccia? -chiedo scontrosa -Io non ti amo Paulo, non potrei mai innamorarmi di uno come te. Non ho intenzione di sprecare la mia vita tra una tua trasferta e l'altra, costretta a seguirti e guardare tutte le tue performance penose, vivendo nella costante paura che tu sia con un'altra. Perché si sa che tradire fa parte della natura di un calciatore e la tua natura l'ha già mostrata al mondo Antonella, quante volte l'hai tradita? Sei fortunato che ci sia ancora Oriana disposta a stare con te... Sei un illuso se hai pensato anche solo per un secondo che io potessi provare qualcosa per te: su di te non sprecherei nemmeno la mia rabbia-
Infatti non c'è rabbia nelle mie parole, dette guardandolo dritto negli occhi e non urlate, solo disprezzo, espresso con freddezza e durezza, che penetra nel profondo fino a far tremare l'anima. Un disprezzo che sembra innato, non causato da qualcosa in particolare. Un disprezzo che sembra voler distruggere il mondo intero e una cosa l'ha già distrutta... Posso quasi sentire il rumore del cuore di Paulo che si spezza in quel silenzio tombale che è caduto nella stanza e che sembra volerci spaccare con la sua pressione. Noto Paulo stringere un pugno: ha il viso arrossato, un leggero fremito al labbro inferiore e gli occhi velati dalle lacrime.
-È questo ciò che vuoi? -chiede sforzandosi di trattenere le lacrime e mi colpisce come, nonostante tutto, la mia volontà sia ciò che lo preoccupa
-Sì -rispondo fermamente e poi dopo un paio di secondi di silenzio aggiungo: -Visto che non abbiamo altro da dirci e non voglio creare inutili scenate a casa dei miei nonni... -mi incammino verso la porta e spalancatala dico: -Vattene-
Paulo, che non ha mai distolto lo sguardo da me, mi guarda ferito e si avvicina, ma nel momento in cui mi raggiunge alla porta, io mi volto verso la strada, interrompendo il contatto con i suoi occhi, timorosa di poter essere incenerita da questi, ma là, sulla strada, incrocio lo sguardo di qualcun altro, altrettanto distruttivo. Kylian, in piedi accanto all'auto, mi guarda e, ancor prima di veder uscire Paulo, capisce dal mio volto che cosa è successo: non parla, non si muove, mi fissa muto e immobile come chi sa che ormai tutto è inutile. Posso leggere il disappunto e la rabbia nei suoi occhi e mi rendo conto che, dopo quello che ho fatto, non ho allontanato solo Paulo, ma anche e soprattutto Kylian. Vorrei urlargli che ora posso vincere l'oscar come miglior attrice, perché ho imparato a mentire guardando negli occhi le persone. Invece rimango in silenzio, perché per ciò per cui ho fatto tutto questo, sono disposta a perdere perfino l'amicizia di Kylian, quell'amicizia che fino a poco tempo fa mi sembrava irrinunciabile. Li guardo salire in auto e andarsene, per sempre. Resto lì, ferma sulla porta, incapace di muovermi, a fissare il vuoto che sembra entrarmi dentro, finché non sento mia nonna appoggiarmi una mano sulla spalla e chiedere:
-Chi era?-
-Nessuno -"d'importante" volevo dire, ma sento la mia voce spezzarsi, la gola che fa male e gli occhi che si offuscano per le lacrime. Corro via, lasciando mia nonna lì ancora intenta a cercare fuori sulla strada ciò che mi tormenta, ma la mia è una guerra civile... Mi chiudo in bagno, appoggio la schiena alla porta e in un attimo le lacrime iniziano a scendere copiose e ormai inarrestabili, mentre io scivolo sempre più in basso, incapace di restare in piedi, finendo per sedermi a terra. Fa male, fa malissimo andare contro ciò che si prova veramente. Sì, perché in realtà io Paulo lo amo, lo amo davvero e per questo sono altrettanto profondamente consapevole del fatto di non essere abbastanza per lui. No, io non sono abbastanza. Lui si merita di meglio, si merita una ragazza con cui non ci sia alcuna vergogna a farsi vedere in giro, si merita una ragazza bella e famosa, si merita una ragazza che lo renda veramente felice, si merita una ragazza del suo livello. Io invece sono un disastro: piccola, lunatica, instabile e pericolosa come una mina. Stare con me gli avrebbe fatto solo male e già gliene avevo fatto tanto: l'avevo indotto a vagabondare in giro per il mondo alla mia ricerca, dimentico dei suoi doveri e della sua passione di giocare a calcio, l'avevo reso pazzo come l'Orlando furioso di Ariosto... ma quando ha detto "e sì, per un attimo ho ricambiato" ho capito che non era ancora troppo tardi: potevo ancora salvarlo dal distruggersi in questo ardore che aveva scambiato per amore, perché la verità è che lui ama ancora Oriana. Può ancora tornare ad essere felice con lei, ma prima doveva lasciar perdere me. Però lui non avrebbe mai ascoltato queste mie ragioni, convinto di amarmi e ignaro del fatto che io non sia amabile, ma io non potevo continuare ad essere egoista: l'amore che provo per lui mi spingeva a rinunciare alla mia felicità per la sua. Per questo l'ho allontanato con la forza: l'ho offeso, ho messo il suo amore per me contro la sua passione e la sua identità da calciatore, ho riaperto le ferite inflittegli da Antonella. Sono stata una stronza, mi sono fatta odiare, facendo a pezzi quell'immagine perfetta che lui si era fatto di me, e in fondo ho solo accorciato i tempi dell'inevitabile: prima o poi sarebbe finito per odiarmi, visto che sarei diventata la ragione della sua rovina. Perché io sono un inferno, ma lui non è un diavolo.

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Spazio autrice <3
Ed eccola la conclusione di questo lungo capitolo. Lo so, molti mi odieranno, ma questo è ciò che avrei fatto io al posto di Myra: sono complicata eh... Però ho anche una buona notizia: siamo solo all'inizio! Sì perché se qualcuno avesse pensato che ci stessimo avvicinando alla fine, beh non è così: ho ancora una miriade di cose da far vivere ai nostri amati personaggi. Perché infondo non basta allontanarsi in questo modo per finire un amore vero... o forse sì? Fatemelo sapere nei commenti e non dimenticate di sostenermi con una stellina❤. Al prox cap bella gente

Ho rubato una stella per te #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora