Capitolo 16

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-Si è fatto tardi, ti riaccompagno a casa -dice Paulo alzandosi dal divano e dirigendosi verso la porta, ma io lo richiamo
-Paulo, forse non te ne importa nulla, forse te l'ho già detto ieri sera da ubriaca, ma ci tengo a dirti chi è Thomas con la consapevolezza di startelo dicendo-
-Myra non devi...-
-No devo, perché ne ho bisogno io -e dopo un attimo di silenzio continuo -Thomas era un mio compagno del liceo, il tipico ragazzo carino e egocentrico per cui è impossibile non perdere la testa almeno una volta, ma il problema è stato che io ho perso il cuore. Lui era sempre molto dolce con me e io mi sono illusa che anche lui provasse qualcosa per me, che stupida... Lui stava solo facendo ingelosire un'altra nostra compagna di classe e quando la verità è saltata fuori, tutte le illusioni si sono rotte come un vetro che si frantuma colpito da un proiettile. In tutto questo io l'ho amato davvero, ma i miei genitori mi hanno sempre detto che dura solo ciò che è reciproco, tutto il resto è fumo, destinato a dissolversi...-
Paulo si avvicina e mi stringe in un abbraccio e io mi abbandono tra le sue braccia, appoggiando la testa nell'incavo tra il suo collo e la spalla, e mi rendo conto che nessuna parola avrebbe potuto avere lo stesso effetto.
-L'hai almeno insultato e mandato a fanculo? -chiede infine Paulo senza staccarsi
-No -mormoro -Ho subito il colpo in silenzio e me ne sono semplicemente andata... Insultare non è il mio forte-
-Invece sei piuttosto brava, te lo dico per esperienza personale -risponde ridendo.
Io sciolgo l'abbraccio e lo guardo dispiaciuta e imbarazzata e provo a scusarmi, ma prima che io possa dir qualcosa lui aggiunge:
-Credimi non avresti potuto farmi un favore più grande: mi hai fatto capire che stavo sbagliando e così facendo mi hai dato la possibilità di rimediare ai miei errori in tempo. Se oggi sei qui con me è anche per quello che è successo in aeroporto e forse se avessi gridato anche contro Thomas, le cose sarebbero andate diversamente-
-Forse, ma probabilmente no. Sai tu e Thomas siete molto diversi: lui non ha mai avuto la determinazione e l'onestà che ci metti tu nelle cose... Urlare contro di lui non sarebbe servito a nulla, se non a sfogare un po' di rabbia -dico -E in fondo non mi dispiace come sono andate le cose -aggiungo con un sorriso e Paulo ricambia sorridendo a sua volta e il momento in cui i nostri sguardi si incrociano diventa un attimo di perfezione in questo mondo imperfetto.

Paulo parcheggia davanti a casa di Kylian
-Grazie ancora -dico prima di scendere dall'auto
-Grazie a te per la splendida serata -risponde con il suo magnetico sorriso e io ricambio prima di incamminarmi verso casa.
Sono quasi a metà del vialetto quando sento Paulo richiamarmi:
-Myra -mi volto e lo vedo in piedi dietro la portiera con le mani appoggiate su questa -L'hai visto il Duomo di Torino? -urla per farsi sentire
-No -grido io
-Non ci crederai ma nemmeno io l'ho visto... Ti va di venirci con me domani?-
Rido e rispondo:
-Accetto ad una condizione-
-Quale?-
-Mi devi portare anche al Palazzo Reale-
-Ma certo mi princesa -risponde facendo un lieve inchino e io scuoto la testa ridendo
-Buonanotte Paulo-
-Buonanotte Myra -dice rientrando in auto e io mi ridirigo verso casa -Aspetta a che ora? -chiede
-Alle 9 -rispondo senza voltarmi stavolta -Non farmi aspettare!-
-Non lo farei mai! -grida con il motore già acceso e in un attimo è già andato via.
Appena rimango da sola mi rendo conto di essere contentissima all'idea di rivederlo domani mattina e non importa se tutto questo è un sogno proibito, io voglio solo continuare a sognare.
Apro la porta con il sorriso ancora sulla bocca, ma non faccio in tempo a mettere dentro un piede che il sorriso mi viene strappato da una cuscinata dritta in faccia. Alzo lo sguardo e, proprio come avevo immaginato, c'è Kylian in piedi sul divano che cerca di trattenere le risate mettendosi le mani davanti alla bocca
-Kylian Sanmi Mbappé Lottin io ti ammazzo -grido scandendo ogni singola parola
-Oh oh il nome completo non promette mai nulla di buono -dice Matuidi 

Infatti in casa non c'è solo Kyl, ma anche Matuidi, Pogba, Bentancur e Rugani e stanno tutti facendo la lotta con i cuscini, da veri bambini che sono...
Mi scaglio contro Kylian che salta giù dal divano e scappa in cucina, io lo seguo e lui si ritrova in gabbia tra i fornelli, il tavolo e me
-Okay mi hai preso, ora? -chiede
Io allungo il braccio all'indietro, apro un cassetto e tiro fuori un coltello
-Direi stufatino di Mbappè -scherzo io con voce sadica
-Ehi! -grida Matuidi sfilandomi il coltello dalle mani -Se lo colpissi anche solo per sbaglio, finiresti in prigione e poi il povero Paulo come fa?-
Sposto lo sguardo stupita da Matuidi a Kylian e alla fine urlo:
-Siete pessimi! Vi odio! -e esco dalla cucina dirigendomi verso la mia camera
-Dai Myra! Mica l'abbiamo detto in una conferenza stampa -dice Kyl
-Esatto noi siamo tutti una famiglia -continua Matuidi
-E poi nessuno ti ha chiesto i dettagli della serata -aggiunge Pogba
-Lo vedi questo Paul? -gli chiedo mostrandogli il dito medio alzato
-Non mi aspettavo gesti del genere da una ragazza come te! -risponde mettendosi una mano sul cuore e facendo finta di essere scioccato, riuscendo a scatenare la risata di tutti, anche la mia -Dai vieni a fare la lotta -aggiunge e all'improvviso mi viene in mente un'idea pazzesca, ma soprattutto pazza
-Andiamo in piscina-
-Ma nessuno ha il costume e poi a far che a quest'ora? -chiede Bentancur
-Io ho capito cosa ti passa per quella testa -dice invece Kylian
-Anch'io -aggiunge Pogba con un sorriso malizioso e divertito -E l'idea mi piace da morire!-
Ebbene sì, nel giro di pochi minuti eravamo tutti in piscina, con i vestiti addosso e trascuranti del freddo che faceva vista la tarda notte, a fare la lotta con i cuscini che erano ovviamente diventati di piombo riempiendosi d'acqua: io sulle spalle di Pogba, Matuidi su quelle di Kylian e Bentancur su quelle di Rugani.
-Ma quanto devi essere malata per farti venire certe idee? -chiede Bentancur e io rispondo dandogli una spinta e facendolo cadere dalle spalle di Rugani -Ehi! Non vale spingere!-
-Oops, la mia mente malata se l'era scordato-
-Adoro questa ragazza! -dice Matuidi ridendo e io colgo il momento per buttare giù anche lui con una cuscinata
-Sì! I Pogbini (nome scelto dall'umile Pogba) vincono! -urlo ma non faccio in tempo a finire di esultare che i perdenti decidono di riprendersi la rivincita e stavolta sott'acqua ci finisco io.

Ho rubato una stella per te #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora