4 febbraio
Rivolgo l'attenzione al finestrino accanto a me. Osservo la terra scivolare via, mentre il treno corre rapido lungo le rotaie. Non c'erano voli disponibili per Torino, per questo stavolta ho preso il treno. Pensavo che le ore in più del viaggio le avrei recuperate studiando in treno, ma mi è impossibile studiare mentre viaggio: è troppo bello lasciarsi cullare dal cadenzato movimento del vagone, perdersi a cercare di mettere a fuoco il mondo esterno che sfugge troppo velocemente agli occhi e dare la libertà ai pensieri repressi dalla frenetica quotidianità. Nel solitario silenzio del rumore delle ruote contro le rotaie tutto sembra dissolversi e dilatarsi: il mondo, le persone... tu stessa. Restano solo i pensieri. Penso e per la prima volta mi rendo conto che non lo facevo da mesi. Penso e mi rendo conto che è stato come se la mia vita avesse messo la quinta tutto ad un tratto ed è stato tutto un correre, un avvenire incessante, una continua emozione, un infinito cambiamento. La mia vita è stata stravolta e io non ho avuto nemmeno un attimo di tempo per fermarmi, guardare da lontano e rendermi conto di tutto ciò è cambiato.
Cos'ero poco più di due mesi fa?
Una ragazza rassegnata, sola e crepata dalle cicatrici del passato, che aveva smesso di credere in sé e nell'amore e viveva di rabbia e dolore. Ero soltanto un'ombra. Non ero nemmeno viva. E poi all'improvviso qualcun altro, qualcuno che mi amava da pazzi, ha preso le redini della mia vita: me le ha strappate di mano e ha fatto ciò che io non avevo coraggio di fare. Mi ha stravolto la vita. Mi ha fatto il regalo più bello di questo mondo: l'amore. Un bacio rubato all'aeroporto ha cambiato tutto. Mi capita ancora di svegliarmi la mattina e pensare per un attimo che sia stato tutto un sogno. Tutto nella mia testa. Poi vedo la maglia di Paulo addosso a me (perché ho smesso di comprare pigiami da quando stiamo insieme), vedo le nostre foto che riempiono ogni angolo della mia camera, vedo il pallone della sua magica tripletta dedicata a me e vedo il suo "Buongiorno Princesa❤️" che non tarda mai nemmeno di un secondo e mi rendo conto che è tutto vero. È tutto vero. Sono fidanzata con il mio idolo. Quante altre persone nel mondo possono dire questo? Poche, pochissime. Perché non capita a tutti di conoscere il proprio idolo, non capita a tutti che lui si innamori di te, non capita a tutti che il sentimento sia tanto forte da superare tutti gli ostacoli, perché di ostacoli ce ne sono tanti, ce ne sono di nuovi ogni singolo giorno. Però io e Paulo ce la siamo cavata piuttosto bene finora: abbiamo capito l'importanza di parlare, di dirci le cose chiaramente, di affrontare insieme ogni problema, non importa se piccolo o grande. Ho capito che devo fidarmi, lasciami andare. Non era facile, non per me che ho sempre fatto tutto da sola e le uniche volte che mi sono fidata sono stata tradita. Però ci ha pensato Paulo a darmi la forza per fidarmi, fidarmi di nuovo, fidarmi completamente. Basta un suo sguardo, un suo sorriso, una sua parola e nulla mi sembra impossibile. Sorrido nel pensare al mio grande amore e il mio riflesso sul vetro si illumina. Ancora qualche ora e finalmente lo rivedo. Da quando siamo tornati da Parigi abbiamo passato insieme solo qualche ora: ci siamo visti di sfuggita, ci siamo solo sfiorati, ci siamo mancati da morire. Però ora starò a Torino per ben tre giorni e non ho intenzione di perdere nemmeno un secondo prezioso: voglio passare ogni momento con Paulo, vivere ogni attimo della sua quotidianità. Per tre giorni voglio essere solo la sua fidanzata. Poi tornerò a Bologna, tornerò a quella che è solo casa mia, tornerò ad essere una studentessa di medicina che mette lo studio e gli esami prima di tutto, che fa spesso l'asociale, che si dimentica che le parole taciute e sottintese diventano invisibili muri. Tornerò ad essere un piccolo disastro, perché questo ero, sono e resterò, ma per questi tre giorni, che tanto difficilmente ho ritagliato dalla mia agenda, voglio essere la ragazza perfetta. Chissà se ci riuscirò davvero.Pago e ringrazio il taxista. Cerco le chiavi nella borsa e quando le trovo, apro e varco il cancello della casa. Paulo non sa del mio arrivo. Quando mi aveva proposto di venire a Torino in questi giorni, visto che sono in sessione e non ho più lezioni e lui per una volta ha il sabato sera libero, avendo avuto la partita il pomeriggio, gli avevo detto che probabilmente non ce l'avrei fatta e che al massimo sarei venuta direttamente domani sera per la festa di compleanno di Ronaldo, però soltanto per poche ore. Avevo sentito chiaramente la delusione nel suo "Non ti preoccupare, so che hai gli esami da preparare, è giusto che ti concentri su quelli", però avevo fatto finta di nulla, perché sapevo che la sorpresa sul suo volto nel vedermi piombare a casa sua avrebbe ripagato tutto questo. Giro la chiave nella serratura della porta e la apro, facendo il più piano possibile. Immediatamente la vista del borsone a terra mi fa capire che è rientrato da poco. Un po' mi dispiace non essere riuscita a venire qualche ora prima per vedere la partita, però in fondo mi basta sapere che anche oggi la Joya è stata fenomenale.
Appoggio il trolley accanto al suo borsone e mi dirigo verso l'interno. Uno strano silenzio regna in casa. Possibile che sia uscito?
Getto uno sguardo verso il salotto e non riesco a credere ai miei occhi. Muovo qualche passo incerto e titubante in quella direzione e quando mi avvicino ho la conferma di ciò che avevo visto da lontano. Paulo sta beatamente dormendo sul divano, con il joystick buttato a terra e la coperta malamente gettata addosso a sé, proprio come un bambino. Sembra un sonno profondo e lui sembra esausto. Non ho il coraggio di svegliarlo e così mi siedo per terra accanto a lui. Faccio un respiro profondo e lo guardo. È così bello. Lo so, sembra banale dire che Paulo Dybala è bello, perché è una cosa che sanno tutti, ma è impossibile non pensarlo quando lo si guarda. Ed è ancor più impossibile non dirlo quando lo si conosce da vicino. Perché lui è bello, è bello dentro. È bello da far paura. È bello da far impazzire. È bello da far innamorare anche una come me, che il cuore l'aveva chiuso in una scatola e aveva sepolto questa in un posto senza memoria. Sorrido. Ultimamente sorrido di continuo. Sorrido all'improvviso. Sorrido senza un motivo preciso. Sorrido e basta. Non importa se il mio sorriso passa inosservato a tutti o una folla intera lo beffeggia. Io sorrido.
Stories @_unbreakablemyra26_
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Ho rubato una stella per te #Wattys2019
Fanfiction#1 in fanfiction [31.8.2020] #1 in Juventus [11.9.2021] #3 in Dybala [28.12.2018] Le persone migliori entrano nella tua vita all'improvviso e poi restano per sempre. Così è stato per Myra, una ragazza che dovrà affrontare e sconfiggere i suoi mostri...