Capitolo 21

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-Fai un autografo anche a me? -chiedo mostrando la maglia e un pennarello nero a Paulo, che sta passando a firmare le maglie dei tifosi venuti a vedere gli allenamenti alla Continassa
-Ehi! -esclama con un sorriso Paulo vedendomi -Che ci fai qui? E poi non ce l'hai già la mia maglia autografata? -chiede
-Sì, questa è per il mio fratellino-
-Non dovevi prendergli la maglia del giocatore più forte di sempre? -chiede retoricamente con fare provocatorio
-L'ho chiamato quando ero allo Juventus Store e lui ha puntualizzato per la milionesima volta che fa parte del team Messi... -ammetto scocciata e Paulo scoppia in una fragorosa risata
-Almeno gli hai chiesto se la mia maglia gli va bene? -chiede alla fine mentre fa l'autografo
-Sono tre anni che quel bambino va dal barbiere interista e gli chiede il taglio come Dybala-
-Non ci credo! Però bisogna ammettere che ha buon gusto-
-Ha preso dalla sorella -dico superbamente
-Davvero? -chiede Paulo con un sorriso provocante mentre si china verso di me
-Ci guardano tutti -dico io a denti stretti allontanandolo con una spintarella
-E allora? -chiede come se nulla fosse e io gli lancio un'occhiataccia -Ho capito -dice infine alzando le mani in alto
-Paulo -lo chiama Pjanić dal campo
-Arrivo! Un attimo -gli risponde -Devo andare -dice rivolgendosi a me
-Okay. Io torno a casa adesso-
-Dopo...-
-Ci vediamo direttamente stasera -lo interrompo io -Ti ricordi? Ti avevo mandato un messaggio ieri notte dicendoti che saremmo usciti con Kylian e Laura-
-Sì sì, ho già prenotato il privè -dice e io annuisco -Quindi stasera facciamo la parte della coppia veterana? -chiede
-Assurdo vero? -dico ridendo
-Beh siamo già arrivati alla colazione a letto-
-È stata una sorpresa bellissima -ammetto con un grande sorriso -Ma come facevi a sapere che amo i waffle?-
-Sul tuo profilo Instagram ci sono più foto di waffle che tue -risponde ridendo
-Stalker -lo accuso io con ironia -Forse è meglio se vai -dico poi impedendogli di ribattere, sentendo che i suoi compagni lo stanno chiamando
-Sì è meglio, ma tu resta ancora un minuto qui -dice camminando all'indietro e poi voltatosi, corre verso il centrocampo, ruba una palla dai piedi di Alex Sandro e si dirige verso la porta. Giunto ai limiti dell'area, senza nemmeno guardare la porta, tira mettendoci una forza straordinaria e riesce a mettere la palla nell'angolo in alto a destra con una precisione sorprendente. Soddisfatto si volta verso di me con il suo magnetico sorriso e mi dedica il goal, mandandomi un bacio al volo che io faccio finta di acchiappare con la mano, mentre rido e mi chiedo cosa io abbia fatto di così buono da meritarmi tutto questo.

Sto finendo di pettinarmi i capelli quando mi arriva un messaggio di Paulo
"Da: Paulo A: Princesa❤💫
Ti passo a prendere amore?"
"Da: Myra A: Paulo❤
Non ti preoccupare, vengo in auto con Kyl😉 ci vediamo davanti al locale"
"Da: Paulo A: Princesa❤💫
Ok👍🏻"
Sono contenta che abbia capito, perché mi rendo conto di quanto sia difficile mantenere un'amicizia tra un maschio e una femmina quando ci si fidanza, ma per me l'amicizia con Kylian è qualcosa di imprescindibile, una parte di me senza la quale non sarei io e penso sia fondamentale l'intesa con Paulo per riuscire a non perdere questo pezzo di me.
-Myra sei pronta? -chiede Kylian bussando alla porta della mia stanza
-Due secondi -rispondo dandomi un'ultima sistemata
Ho scelto un vestito corto con la gonna nera aderente, mentre la parte superiore è bianca, a pua neri in un tessuto più leggero con maniche lunghe con spacchi e una scollatura a v che lascia intravedere il mio tatuaggio underboob. Gli ho abbinato degli stivaletti neri con tacco a spillo e la giacchetta in eco-pelle nera, insieme a un trucco dark: rossetto rosso scuro e matita nera per gli occhi. È un look decisamente più forte rispetto al mio solito, ma in fatto di stile so essere molto lunatica e oggi voglio mostrarmi dura e sicura di me stessa, perché è così che Paulo mi fa sentire: con lui non ho paura di mostrare i miei lati più nascosti, perché so che lui è in grado di amarli tutti.
-Eccomi -dico uscendo dalla stanza e vedo Kylian litigare ancora una volta con il colletto della camicia -Faccio io -dico avvicinandomi e sistemandoglielo
-Grazie-
-Sei ancora un bambino in certe cose -dico ridendo
-Tu invece stasera sembri proprio una donna-
-Ed è una cosa brutta?-
-Non necessariamente tutti i cambiamenti devono essere qualcosa di brutto e penso che questo qui sia bellissimo -risponde sorridendomi e io lo abbraccio, quasi d'istinto.
Usciamo di casa e ci dirigiamo verso l'auto; io mi metto a sedere sui sedili posteriori
-Perché ti sei messa di dietro? Fai come Salah? Mi fai sentire un'autista così -si lamenta Kylian
-Ti ricordo che passiamo a prendere Laura ed è lei che si deve mettere a sedere davanti, così sarete vicini vicini e dovrete chiacchierare-
-Certo che le pensi proprio tutte eh -dice ridendo mentre mette in moto
-Sai com'è, non vedo l'ora che tu ti trovi una fidanzata perché non ne posso più di sorbirmi tutte le tue paranoie da sola -lo stuzzico
-Adesso sarei io quello paranoico? -chiede cercando i miei occhi nello specchietto retrovisore
-E chi sennò?-
-Tu bambina mia-
-Non sono la tua bambina-
-Ah no?-
-No-
-E cosa sei?-
-Non lo so-
-Vuoi che te lo dica io? Sei un raggio di sole in una giornata grigia, sei un fiore che sboccia sotto la neve, sei un assist perfetto al 93esimo e per me sarai sempre la mia bambina, perché ti ho vista rinascere dalle ceneri e lottare per crescere. E lo sai che qualunque cosa succeda, io ci sarò. Sempre-
Probabilmente non mi abituerò mai al suo passaggio improvviso dallo scherzo ai discorsi seri ed è proprio questo suo essere imprevedibile e inaspettato a sorprendermi e intrigarmi. Rimango in silenzio, colpita soprattutto dalla consapevolezza che non sono frasi costruite: lui non è un filosofo o poeta, sa dire solo ciò che vive veramente e per questo crede profondamente in ogni singola parola che ha detto.
Prima che io possa rispondere, arriviamo davanti a casa di Laura e lei sale in auto, quindi decido di rimandare ciò che volevo dire a un altro momento.
-Ciao -saluta entrando in macchina
-Ciao, noi non ci siamo ancora conosciute: Myra -dico allungando la mano che lei stringe dicendo:
-Laura. Comunque anche se è la prima volta che ti vedo, mi sembra di conoscerti da una vita: Kylian mi ha parlato molto di te-
-Spero abbia parlato bene -dico ridendo
-Tranquilla, ha detto solo cose belle-
Allora ha omesso molto penso: le mie fisse, la mia testardaggine, i miei sensi di colpa e la mia completa incapacità nel capire le persone a volte...

Ho rubato una stella per te #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora