Ritorno da Paulo dopo essere stata medicata, ma scopro che lui nel frattempo si è addormentato. Sorrido nel vederlo dormire come un bambino, con la testa abbandonata sulla spalla sinistra e la bocca leggermente schiusa. Mi inginocchio accanto a lui e cerco di svegliarlo nel modo più delicato possibile, scuotendogli piano la gamba e chiamandolo a bassa voce:
-Paulo. Paulo amore svegliati-
Lui mugugna qualcosa di incomprensibile e continua a dormire.
Rido e sto giusto per ripetere il mio tentativo di svegliarlo, quando lo schermo del suo cellulare, appoggiato sulla sedia accanto, si illumina: "Ori ti ha mandato un messaggio vocale".
Ori.
Non credevo un nome avesse il potere di fare tanto male. Sento un dolore al petto e per un attimo il mio cervello si spegne: non ragiono più, tutto si dissolve e tutto si annebbia. Vuoto. È questo ciò che vedo, ciò che provo e capisco che questo è ciò che mi rimarrà se dovesse realizzarsi la mia paura più grande...
Inspiro forte, proprio come quando si riemerge dal mare dopo essere andati sott'acqua, e vedere il mio petto sollevarsi, mi ricorda che sono ancora viva.
Guardo Paulo, lo guardo dormire sereno, ignaro dei mostri nel mio cervello, e decido che stavolta non seguirò il mio istinto. Stavolta non scapperò. Stavolta voglio correre il rischio e andare contro la mia natura: stavolta voglio ignorare l'evidenza e convincermi di essermi sbagliata. Stavolta voglio essere felice prima di tornare a soffrire.
Mi ricompongo, passo la mano non fasciata sulle guance per asciugare eventuali lacrime e sui capelli per sistemarli, poi sorrido e torno a due minuti fa.
Sono appena uscita dal pronto soccorso, ho provato a svegliare Paulo senza successo e non ho visto nessuna notifica sul suo cellulare.
-Paulooo -dico scuotendolo più forte
-Sì Mister -grida lui rinvenendo di colpo e io scoppio a ridere vedendo la sua espressione smarrita
-Amore non mi avevi detto che ti addormenti agli allenamenti? -dico e lui si stropiccia gli occhi
-Colpa tua che mi fai fare le ore piccole -biascica e io rido
-Te l'avevo detto di tornare a casa. Il mister mi ammazza -dico rialzandomi in piedi
-Il Mister ti adora, dice che porti fortuna -ribatte Paulo alzandosi a sua volta
-Ti prego non ricordarmelo: ogni volta che lo dici il mio cuore da interista soffre tantissimo -ammetto, mentre ci incamminiamo verso l'uscita
-Povera la mia piccola bimba interista... Dai vieni qua -dice cingendomi con il suo braccio e tirandomi verso di sé
Io mi accoccolo contro di lui che mi lascia un bacetto tra i capelli.
-Cos'ha detto la dottoressa? -chiede mentre ci dirigiamo verso il parcheggio
-Ha detto che sono una dura, che le ricordo sua figlia e che le piacerebbe da matti far parte della mia ong-
-Davvero? -chiede sorpreso
Annuisco felice
-Ha anche detto che potrò togliermi i punti dalla fronte tra cinque giorni se tutto va bene, mentre la mano dovrebbe stare meglio già domani. L'importante è che eviti altri traumi per qualche giorno-
-Per qualche giorno? Io direi che possiamo estendere il concetto a... Per sempre!-
Gli lancio un'occhiataccia e sbuffo
-Sono serio -dice mentre mi allontano per salire in auto sul lato del passeggero
-Va bene "mamma" non farò più a botte -dico ironica
Paulo scuote la testa e parte.
Io invece reclino la testa indietro, appoggiandola sul sedile, e chiudo gli occhi. Ho bisogno di staccare un attimo e metabolizzare tutto quello che è successo stasera. Avevo promesso di essere la fidanzata perfetta per tre giorni, di pensare solo alla mia relazione con Paulo, ma non ho mai infranto tanto velocemente una promessa come la suddetta. Sono un disastro.
E ho il presentimento che il casino che ho combinato oggi sia solo l'inizio...-Paulo -lo chiamo
-Dimmi -dice lui comparendo alla porta
-Mi dai una mano? Non riesco a legarmi i capelli con la mano fasciata -dico mostrandogli i miei inutili tentativi di farmi una coda usando solo una mano e scoppiando a ridere
Paulo sorride e si avvicina. Si posiziona dietro a me, prende i miei capelli in una mano e con l'altra afferra l'elastico.
-Non ho mai legato i capelli a qualcuno, quindi non so quanto sarò capace di farlo, ma ci provo-
-Non ti preoccupare, non è una cosa difficile -lo rassicuro, ma non passa nemmeno un minuto che lui smentisce quanto ho detto
-Amore devi ruotare la mano ora -dico provando a guidarlo guardando allo specchio, ma fallisco miseramente -No, non così tanto! Paulo, Paulo che fai?-
-Credo di essermi incastrato la mano... Aspetta, ora provo a tirarla fuori -dice visibilmente preoccupato e io non riesco a trattenere la risata -Non ridere che qua mi sta andando in cancrena la mano -esclama e questo non fa che aumentare la mia risata
Finalmente riesce a sciogliere l'intreccio che aveva creato ed esulta come se avesse appena segnato il goal vincente, mostrandomi la sua mano di nuovo libera e il suo sorriso a 32 denti
-Ce l'ho fatta!-
-Ma i miei capelli sono ancora sciolti-
Paulo sembra pensarci un attimo, poi infila l'elastico e lo lascia così, senza fargli fare nessun giro
-Fatto -dice soddisfatto
Io mi alzo in piedi, scuoto leggermente la testa e ovviamente l'elastico cade a terra.
-Non vale se ti muovi! -ribatte lui e io alzo gli occhi al cielo
-Va bene, ci riprovo... -sospira -Ma prima di legarti i capelli, magari ti aiuto a cambiarti i vestiti -dice cambiando completamente tono di voce
Prima che io possa dire qualcosa, mi scosta i capelli da un lato e appoggia le sue labbra sul mio collo. Sento i suoi baci umidi come petali di rosa bagnati scandire i movimenti delle sue mani. Tracciano invisibili cerchi di piacere sulla mia pancia scoperta per poi risalire e infilarsi sotto il mio top. Lo sollevano e lo sfilano via. Mi volto per guardarlo in viso.
-Così non vale -gli sussurro mentre slaccia il mio reggiseno -Anch'io vorrei spogliarti ma non posso-
-Puoi fare tanto altro -ribatte lui maliziosamente e io sorrido compiaciuta, mentre le sue mani continuano a danzare sul mio corpo, stazionando proprio sui miei punti deboli, che Paulo conosce fin troppo bene
Cerco le sue labbra e Paulo non tarda a ricambiare il bacio. Lo bacio e lo spingo verso il letto, ma proprio quando sto per buttarlo sul materasso, suona il campanello.
Ci arrestiamo un po' sorpresi da questa interruzione inaspettata e ci guardiamo ponendoci entrambi la stessa domanda con lo sguardo: chi cazzo è a quest'ora?!
Il campanello suonato di nuovo, stavolta più insistentemente, ci costringe a muoverci.
-Vado a vedere chi è -dice Paulo ed esce dalla camera
Io mi siedo sul bordo del letto un po' scocciata: ogni volta che questa serata comincia a prendere una bella piega, arriva qualcosa a rovinarla.———————————————————————————————
Spazio autrice <3
Eccomi!💕 Scusate il ritardo, ma sono in sessione e perciò piena di esami da preparare🤯
However, vi porto questo capitolo "super studiato": ogni dettaglio è prezioso e sottintende tantissimo.
Perciò prestate attenzione mentre lo leggete😉
Secondo voi cosa c'era nel messaggio di Ori?
Myra riuscirà a continuare a fare finta di niente o alla fine cederà al suo istinto? Ditemelo nei commenti!
Per sapere se la vostra ipotesi è giusta oppure no, non vi resta che continuare a leggere, intanto lasciate una bella stellina a questo capitolo 💫❤️
Noi ci vediamo al prox cap💎✈️PS nel finale ho provato a descrivere un #hotmoment tra Myra e Paulo, ma sapete bene che questo non è il mio forte...(e interrompere sul più bello è la mia passione😜😂)
Btw secondo voi chi c'è alla porta?*Advertisement
La maggior parte delle volte prima di arrivare al capitolo che pubblico, ne scrivo e scarto varie versioni...
Vi piacerebbe leggerle?Le troverete presto sulla mia Instagram page la_ladradistelle
Perciò correte a seguirmi! #Follow
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Ho rubato una stella per te #Wattys2019
Fanfic#1 in fanfiction [31.8.2020] #1 in Juventus [11.9.2021] #3 in Dybala [28.12.2018] Le persone migliori entrano nella tua vita all'improvviso e poi restano per sempre. Così è stato per Myra, una ragazza che dovrà affrontare e sconfiggere i suoi mostri...