Capitolo 7

1.5K 62 5
                                    

Entro in auto con Thalia e all'improvviso mi ricordo di aver dimenticato la borsa:
-Torno subito -dico uscendo di corsa prima che lei possa dir niente
Rientro in casa e vado in cucina, prendo la borsa e faccio per uscire di nuovo, ma noto una cosa sull'appendiabiti che prima mi era sfuggita: la maglia di Dybala. Ero convinta che se la sarebbe riportata indietro e invece ha voluto lasciarmela nonostante tutto, aggiungendo addirittura il suo autografo sotto il numero dieci. La prendo in mano e quando la giro vedo che la parte davanti è tutta coperta da scritte fatte dai ragazzi dopo che sono andata a dormire: "Señoritaaa" deve essere di Cuadrado, "Nella vita vince chi sa ballare un lento anche sulla musica trap" è una rara perla di saggezza e filosofia di Paul, "La mia piccola è cresciuta" è la frase super dolce di Kylian, ma quella che mi colpisce di più è quella di Paulo "E non importa se tu sei un inferno, per il diavolo l'inferno è il paradiso". È una di quelle frasi che ti rimangono impresse nella mente per sempre, quelle perfette per Tumblr, ma che sembrano davvero belle solo quando diventano vere per te e per me questa non lo è ancora. Eppure ogni volta che la rileggo, sento qualcosa, qualcosa che è dentro di me, ma mi sembra comunque estraneo, qualcosa di nuovo o forse qualcosa che ho sempre avuto, ma ho scoperto solo adesso. Chissà perché ha scelto proprio questa, forse voleva solo definirmi un inferno...
In ogni caso sono tutte bellissime: sono riusciti a rendere speciale per me addirittura una maglia della Juventus. Vado nella mia stanza e la metto in valigia: non vorrei mai scordarmela qui. Sento un clacson e mi rendo conto di star facendo aspettare Thalia in auto da minuti, corro fuori e appena salita in macchina mi scuso:
-Scusa mi ero dimenticata la borsa e non riuscivo a trovarla-
-Non fa niente, anch'io mi scordo sempre qualcosa. Allora andiamo adesso?-
Annuisco e lei parte.

Siamo in una pizzeria a mangiare, visto che ormai è l'una passata e nessuna delle due aveva ancora mangiato:
-Non pensavo di trovare così velocemente un vestito, sono davvero contenta -dice Thalia entusiasta del suo acquisto, un abito lungo che si allaccia sul collo con uno spacco laterale, le dona molto perché valorizza il suo fisico da modella e il viola esalta i suoi occhi verdi e la sua carnagione chiara -A te non piaceva niente in quel negozio?-
-Erano tutti abiti bellissimi, ma con lo spacco sulle gambe e io preferirei indossare qualcosa che le nasconda-
-Hai delle belle...-
-No, non lo dire -la interrompo -Mentire fa male-
-Okay -dice alzando le mani in alto -Quindi abito lungo senza spacchi?-
-Sì, hai in mente qualcosa?-
-Un posticino che potrebbe fare al caso nostro -dice con un'espressione maliziosa, cosa che non promette mai nulla di buono, Gemma la fa di continuo... Gemma! Non l'ho ancora chiamata!
-Thalia devo fare una chiamata, torno in un attimo-
-Certo fai pure-
Esco dalla pizzeria e la chiamo:
-Pronto?-
-Quando inizierai a controllare il nome sul display prima di rispondere?-
-Myra! Come stai?-
-Benissimo. Scusami se non ti ho chiamato prima, ma...-
-Ehi, è tutto apposto, se non mi chiami vuol dire che sta andando tutto bene e credimi questa è una cosa davvero straordinaria -in effetti non ha tutti i torti... -Però mi chiedevo quando mi avresti dato la breaking news-
-Che breaking news? -chiedo non capendo di cosa stia parlando
-Come non lo sai? L'esperta di gossip sei tu, mica io-
-Gemma io non so niente, non avevo il cellulare e sinceramente nemmeno il tempo. Però ora non mi tenere sulle spine, sono curiosa!-
-Paulo e Oriana si sono lasciati-
La notizia mi coglie di sorpresa, non tanto perché erano una coppia che sembrava funzionare grandiosamente, ma perché da quando avevo incontrato Paulo non mi era passato per la testa nemmeno per un istante il fatto che fosse fidanzato. Insomma non era un aspetto che mi importasse: io ero concentrata su quello che era successo all'aeroporto e sul suo carattere arrogante e fastidioso e...
-Myra non dici niente? -mi chiede Gemma risvegliandomi dai miei pensieri
-Io non so che dire-
-Va tutto bene?-
-Sì perché?-
-Perché tu hai sempre qualcosa da dire. La Myra che conosco io a quest'ora mi starebbe stimpanando urlando frasi tipo "Nooo, erano così pucciosi insieme! Perché si sono lasciati? Devono essere così tristi e soli adesso..."-
Mi ero promessa di non romperla con le mie paranoie su Paulo, visto che era convinta che stesse andando tutto bene, ma lei mi conosce troppo bene per riuscire a nasconderle qualcosa, così decido di raccontarle tutto. Appena finisco dico:
-Ecco perché la mia reazione è stata diversa dal solito. Prima Paulo era un calciatore che vedevo solo in tv, una di quelle persone famose e talmente distanti che sembrano vivere in un universo parallelo, ma ora che l'ho conosciuto di persona è diverso, perché...-
-Perché ti ha deluso, è questo ciò che rende le cose veramente diverse, non il fatto di averlo conosciuto: prima era un calciatore che ammiravi e sognavi di conoscere e ora vorresti solo evitarlo -lei sa sempre quello che sento veramente e in questo momento io so cosa sta per dirmi lei, ma decido di non interromperla, perché ho bisogno di sentirmelo dire -Myra è vero che Paulo è stato un idiota all'aeroporto, ma secondo me sta provando a rimediare e tu dovresti dargli una seconda possibilità-
-E se mi deludesse una seconda volta?-
-E se invece ti facesse cambiar idea?-
-Non lo so Gemma, già mi fido delle persone troppo facilmente e ci rimango quasi sempre male, adesso dovrei addirittura fidarmi di nuovo-
-Non sarai tu a fidarti, ma lui a conquistare la tua fiducia-
-Ne sei sicura? -chiedo dubbiosa
-Sì, ma tu non creare un muro-
-Mi hai letto nel pensiero?-
-Non ne ho bisogno, conosco ogni tuo pensiero prima ancora che ti passi per la testa -dice ridendo e rido anch'io -Poi chissà ora che non è più fidanzato la situazione potrebbe addirittura prendere una piega piuttosto interessante, secondo me stareste...-
-Smettila con le cazzate, non ci sarà mai niente del genere. Comunque se mi delude ancora una volta altro che le parolacce, gli mando i soldati a casa!-
Gemma ride divertita e io aggiungo:
-E a guidare la missione sarai tu mia piccola generale-
-Magari fossi generale! Sono solo al primo anno dell'accademia militare... Comunque devi essere stata proprio arrabbiata per avergli detto tutte quelle parolacce, di solito il massimo che dici è cribbio -dice ridendo ancor più forte
-Ridi, ridi-
-Hai ragione, scusami. Senti...-
-Devo andare -la interrompo sentendo Thalia che mi chiama dall'interno -Ciao cocca, ci sentiamo più tardi-
-Va bene, ciao Myruccia-
Attacco senza commentare il modo in cui mi ha chiamato: solo lei usa questi nomignoli ridicoli, ma la lascio fare, perché quando scegli un'amica la scegli così com'è, con tutti i suoi difetti e vizi e Gemma è addirittura la mia migliore amica.

-No color panna non mi piace -dico guardandomi allo specchio
-Va bene, allora ne proviamo un altro -conclude Thalia senza tentativi invani di farmi cambiare idea
Ho già provato una decina di abiti, uno più bello dell'altro, ma ogni volta trovo una scusa per bocciarlo, perché siamo in un posto super lussuoso e io so di non potermi permettere nemmeno un fazzoletto di quel negozio: ho già speso un sacco di soldi questo mese, devo ancora pagare l'affitto dell'appartamento e non voglio chiedere altro aiuto ai miei genitori che stanno già facendo troppo per me. Non vedo l'ora di intrufolarmi da Zara e prendere un vestito a quarant'euro, non sarà minimamente all'altezza della festa, ma non m'importa: io non sono mai stata ricca e non mi vergogno nel riconoscere i miei limiti economici, perché sinceramente sono convinta del fatto che non siano i soldi a definire una persona, ma il suo carattere e modo d'essere.
Esco dal camerino con il vestito successivo: un abito lungo con il corpetto bianco in seta con due sottili spalline che sulla schiena formano una x e la gonna, raccordata alla parte superiore con un motivo a pizzo e perline che sembra una cintura a vita alta, in chiffon è di un blu navy davvero stupendo.
-Sei bellissima -urla Thalia appena mi vede
Io mi volto verso lo specchio e mi rendo conto che Thalia ha perfettamente ragione, ma mi rammento che non posso comprarlo e quindi cerco difetti, ma l'unica cosa che riesco a dire è:
-Io ehm... Ecco... È bello, ma...-
-Lo prendiamo-
-No Thalia!-
-Ma è perfetto-
-È troppo costoso -mimo con le labbra cercando di non farlo capire alla commessa
-Lascia fare a me -ribatte Thalia mimando anche lei

Dopo due minuti siamo fuori dal negozio e Thalia mi sta porgendo l'abito comprato e impacchettato come un regalo:
-Thalia non posso accettare-
-È un regalo e i regali non si possono rifiutare-
In questo momento ho di nuovo l'istinto di andare a cercare la persona che ha inventato questa stupida regola per dargli uno schiaffo: prima Paulo e ora Thalia.
-No, non posso, è un regalo troppo grande e...-
-E niente. Ieri sera io e Fede siamo stati a cena da te e non ti abbiamo portato nemmeno un pensierino per ringraziarti, quindi considera questo sia un modo per scusarci che per ringraziare -apro bocca per obiettare, ma Thalia mi interrompe prima che possa dir niente -Tanto ormai non si può restituire, quindi quel che è fatto è fatto -dice con un'espressione soddisfatta.
Prendo il pacco e dico:
-Ora andiamo a prendere le scarpe e il resto, ma se osi anche solo sfiorare il portafoglio, non ti rivolgo mai più la parola-
-Sì signore -risponde imitando la sigla di Spongebob e scoppiamo tutte e due a ridere.

-----------------------------------------------------------
Spazio autrice <3
Eccomi tornata! La scuola è iniziata anche per me, quindi scusatemi se ogni tanto pubblicherò un po' in ritardo. Prometto che cercherò di essere puntuale. In ogni caso compare finalmente Gemma! Spero vi piaccia come personaggio😍, fatemelo sapere votando e commentando
PS il vestito verrà descritto ancor meglio nel prossimo cap e forse riesco a farmi fare un disegno (altrimenti collage...)
PS PS vi piace la frase che ho inventato come dedica di Paulo?

Ho rubato una stella per te #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora