Capitolo 67a

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Ripongo i miei vestiti nella valigia, visto che avrebbe poco senso disfarla per un solo giorno. Paulo e io siamo appena rincasati a Torino, ma io domani sera, subito dopo la partita, riparto per Bologna.
Sento due braccia cingermi da dietro e abbracciarmi forte
-Dimmi amore -dico
-Devi proprio andare? -chiede Paulo con voce triste
-Ho lezione dopodomani e tra poco comincia la sessione: ho gli esami da preparare. Se potessi restare, resterei, ma oltre all'università ho anche tante altre cose a Bologna e tu lo sai-
-Lo so -conferma lui con un sospiro
Mi volto per guardarlo negli occhi
-Torno presto, promesso -dico dandogli un bacio a stampo e lui sorride
-Sta suonando il tuo cellulare mi sa -dico sentendo il suono in lontananza
-Devo averlo lasciato in cucina... Torno subito-
Paulo si allontana per andare a rispondere alla chiamata e io torno alla mia valigia
-Myra -lo sento chiamarmi
-Sì?-
-È Gemma: ha bisogno di parlare con te. Dice che è urgente, ma che tu non rispondevi alle chiamate-
-Arrivo-
Cosa ci può essere di tanto urgente da spingere Gemma a chiamare addirittura Paulo pur di riuscire a parlarmi?
Raggiungo Paulo in cucina e lui mi passa il cellulare
-Ehi Gemma-
-Myra... Io lo so che non dovrei chiedertelo, soprattutto ora che sei finalmente felice -comincia a dire e dalla sua voce capisco subito che è successo qualcosa di grave
-Non ti preoccupare di queste cose, dimmi tutto-
Segue un momento di silenzio e poi finalmente parla:
-Thomas ha avuto un incidente stradale, è grave. Lui vive a Torino da un po' e infatti l'hanno ricoverato d'urgenza in un ospedale di Torino. Io e i suoi genitori stiamo prendendo il primo volo disponibile, ma ci vorranno delle ore prima che arriviamo. Potresti andare tu all'ospedale nel frattempo? Non so a chi altro chiedere, anche se so che per te non è facile rivederlo dopo tutto quello che è successo, ma potrebbe non esserci una prossima volta...-

Paulo's POV
L'urlo, le lacrime, la corsa all'ospedale, i suoi singhiozzi repressi e i suoi silenzi gravi. La vedo correre verso la receptionist e chiedere di Thomas. Thomas. È tornato nella sua vita con forza e prepotenza e io non posso fare nulla per fermarlo, perché il morente ha sempre ragione. Non voglio essere crudele, mi dispiace tantissimo che lui stia male e voglio solo che guarisca presto, ma mentirei se dicessi che non ho paura. Ho paura che Myra possa perdonarlo, che possa tornare da lui. Ho paura che vedendolo inerme su quel lettino lei dimentichi tutto: tutto tranne quell'amore che l'ha fatta soffrire tanto per tutti questi anni, eppure è stato anche il sentimento più nobile che abbia mai vissuto, quello che l'ha resa la donna che è oggi. Sono un pazzo geloso? Forse sì. Forse sto solo delirando. Forse dovrei solo mettermi in un angolo e attendere che ogni cosa faccia il suo corso. Però non ci riesco. Mentivano quelli che ci hanno detto che l'amore rende forti, che l'amore rende invincibili. No, l'amore ti rende fragile, debole, pazzo ed egoista, perché all'improvviso hai qualcosa da perdere, qualcosa che vale più del battito del tuo cuore, perché è ciò che lo fa battere. All'improvviso hai paura: paura che se perdi quel qualcosa non saprai più vivere. L'amore è la peggior condanna che si possa dare ad un uomo, il torto più grande che il destino possa fargli, perché amare significa morire un poco ogni giorno per poter vivere. Crediamo tutti che i veri innamorati nelle fiabe siano il principe e la principessa, ma qualcuno si è mai preoccupato di chiedersi il perché l'antagonista fosse tanto cattivo? Forse anche lui una volta aveva amato, forse anche lui una volta aveva avuto qualcosa che valeva più della sua stessa vita... Forse quel qualcosa era la principessa. Lui voleva solo poterla amare, solo questo. Però lui non era il principe. Per questo, solo per questo, a lui dell'amore restava solo la sofferenza.
E se io non fossi il principe della mia Princesa?

Myra's POV
-Perché non lo state già operando? -chiedo alterata
-C'è stato un piccolo problema. Oggi abbiamo avuto tanti pazienti bisognosi di sangue e guarda caso avevano tutti lo stesso gruppo sanguigno di Thomas: siamo rimasti senza più borse di sangue. Stiamo aspettando rifornimenti dall'altro ospedale della città, ma potrebbero volerci più di tre quarti d'ora-
-Sta scherzando, vero?! Com'è possibile che la banca di sangue di un'ospedale così grande si svuoti?-
-Non si è svuotata la banca, solo la riserva di quel gruppo sanguigno -mi corregge lei -Però arriv...-
-Arriverà! Potrebbe essere troppo tardi quando arriverà -la interrompo io urlando quasi
-Senta io capisco la sua agitazione...-
-No, lei non capisce, non può capire, perché a lottare tra la vita e la morte c'è il mio Thomas, non il suo-
-Anche noi vogliamo salvarlo e faremo di tutto per farlo. Infatti abbiamo già preparato tutto per l'operazione, manca solo il sangue-
-Quella borsa di sangue non è l'ingrediente di un piatto di un ristorante che male che vada, se il corriere tarda troppo, non verrà preparato. Qui è questione di vita o di morte. Se non arriva in tempo, Thomas muore e di tutte le sue giustificazioni e buone intenzioni io non me ne faccio niente! Se lui muore...-
Mi fermo a metà frase nel sentire una mano appoggiarsi sulla mia spalla. Mi volto e accanto a me trovo Paulo
-Qual è il gruppo sanguigno di Thomas? -chiede
-** -le risponde la dottoressa
-È il mio stesso. Donerò io il sangue-
Sgrano gli occhi a questa affermazione
-Perfetto! Vado subito a preparare il prelievo -esclama felice la dottoressa, allontanandosi subito dopo per procedere con il lavoro
-Paulo non puoi farlo -dico quando siamo rimasti io e lui
-Perché no?-
-Domani sera hai una partita importante, non riuscirai a giocare se doni una tale quantità di sangue!-
-Una partita non vale più di una vita umana. E poi stiamo parlando della vita del tuo Thomas -dice e ancora una volta il tono della sua voce mi confonde
È così pacato, eppure le sue parole sono piene di sofferenza. Paulo si dirige verso la dottoressa, lasciandomi sola con il mio dolore e i miei dubbi.
Mi accascio su una delle sedie nel corridoio e chiudo gli occhi. È stato tutto così veloce. La chiamata di Gemma, la notizia dell'incidente di Thomas... Thomas. Appena ho sentito che stava male, mi è tremato il cuore, quasi come se ad aver avuto l'incidente fossi stata io e non lui. Mi sono sentita morire, strappare via il cuore. Non ci ho visto più niente. Il mio unico pensiero era arrivare all'ospedale il prima possibile. Potrei mentire e dire che avrei avuto la stessa reazione per qualsiasi altra persona che si fosse trovata nella situazione di Thomas, aggrappato alla vita con le unghie mentre la morte lo tira a sé con tutte le sue forze. Potrei dire che sono venuta solo perché era mio dovere e me lo imponeva il mio senso civico, o perché me l'aveva chiesto la mia migliore amica. Potrei mentire in mille modi diversi, ma le mie lacrime non mentivano. La verità è che nonostante siano passati quasi due anni dall'ultima volta che ho visto Thomas e io fossi convinta che non lo volevo rivedere mai più nella vita, io continuo a provare qualcosa per lui: il mio cuore continua a battere per lui.

Paulo's POV
Mi sistemo il cerotto sul braccio. Alzo lo sguardo sentendo qualcuno bussare alla porta e trovo lì in piedi Myra. Le sorrido e lei entra dentro la camera
-Ti ho portato dei biscotti e un succhino -dice allungando il braccio e rido nel vedere la mia merenda
-Non c'è bisogno di tutto questo, sto bene -la rassicuro
-Sta zitto e mangia -ribatte lei e a me non resta che ubbidire
Finisco in silenzio tutti i biscotti e bevo il succo, sotto l'attento sguardo di Myra.
-Finito -esordisco
-Bravo -dice lei soddisfatta e prende gli incarti dalla mia mano per andare a buttarli
-Myra -la richiamo e lei si volta verso di me -Thomas come sta? -chiedo
La sua espressione muta all'improvviso: il sorriso svanisce e gli occhi si velano.
-Hanno iniziato l'operazione poco fa -dice infine -Grazie alla tua donazione -aggiunge avvicinandosi e si siede a terra accanto a me, appoggiando la sua testa sulle mie gambe.
Le accarezzo i capelli e anche se lei cerca di nasconderlo, so che dentro di lei sta morendo per la preoccupazione.
-Andrà tutto bene -le dico e lei si stringe a me
-Ti amo Paulo -sussurra e io sorrido
-Lo so-
-Però non c'era bisogno di fare tanto per me -dice riferendosi ancora una volta alla donazione del sangue
-Lo avrebbe fatto chiunque al posto mio-
Lei si rimette a sedere
-No, non l'avrebbe fatto chiunque-
-Se avessi avuto il suo stesso gruppo sanguigno, l'avresti fatto senza esitare un secondo -dico sicuro e lei fa per ribattere, ma io la precedo -L'avresti fatto anche se al posto di Thomas ci fosse stata Oriana-
Myra tace: sa che ho ragione. Lei l'avrebbe fatto e io non potevo non farlo. Nonostante i dubbi, nonostante le paure, io la amo e non posso vederla soffrire: farò di tutto pur di scacciare le lacrime dai suoi occhi.

Myra's POV
-Paulo tu vai, torna a casa e dormi un po'. Domani hai l'allenamento presto-
-Non posso lasciarti qui da sola-
-Ho sentito Gemma poco fa, sarà qui a momenti. Appena arriva, ti raggiungo anch'io. Non ti preoccupare e vai -lo rassicuro e lui sembra ancora un po' riluttante
-Paulo -dico prendendogli la mano -Vai, io sto bene-
Finalmente lui si convince e dopo avermi salutato, se ne va. Resto da sola in quel corridoio bianco e mi sento un po' in colpa per avergli mentito sul fatto che Gemma sarebbe stata qui tra poco: in realtà mi ha chiamato per dirmi che il loro volo è stato annullato causa maltempo e sarà qui solo domani. Però non potevo far restare Paulo in ospedale tutta la notte e questo era l'unico modo per convincerlo a tornare a casa. Ha bisogno di riposare e riprendersi per la partita di domani sera: "è solo una partita" direbbe, ma quella partita è il suo lavoro e la sua ragione di vita. E io ho un disperato bisogno di rimanere da sola.

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Spazio autrice <3
Ciao💕 Ebbene sì: Thomas is back! La vera e propria entrata in scena avverrà soltanto nella parte b, ma il suo nome è bastato per causare un terremoto fortissimo nelle vite di tutti... Il passato che ritorna con prepotenza sta minacciando il futuro di Myra e di Paulo: vecchi dubbi e paure stanno interrogando l'amore. Ne uscirà vincitore o vinto? O forse la domanda dovrebbe essere: si vince mai in amore?
La risposta a tutti questi interrogativi la troverete solo nel prossimo capitolo... Per ora godetevi questo e non dimenticatevi la stellina💫❤️
E se avete voglia, rispondete ad una mia domanda: voi come avreste reagito se foste stati al posto di Paulo? Avreste fatto lo stesso?
Scrivetemelo nei commenti!
Noi ci vediamo al prox cap💠💘

PS cosa ne pensate della riflessione sull'amore e sulle fiabe? I cattivi sono davvero i "dimenticati dall'amore"?

PS del PS (ormai mi conoscete e sapete che amo i post-scriptum) correte a seguire su Instagram @la_ladradistelle: troverete tanti contenuti esclusivi e inediti scritti da me! ✍🏽🖤

Ho rubato una stella per te #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora