Capitolo 30

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C'è il silenzio assoluto, si sente solo il rumore della mia forchetta contro il piatto. Continuo a mangiare i miei deliziosi broccoli, ma dopo un po' non riesco più a sopportare lo sguardo disapprovante di Teo, fisso su di me da minuti, e quindi chiedo infastidita:
-Che c'è?-
-Ti avevo chiesto qualcosa di buono -dice lanciando un'occhiata di disgusto al suo piatto di broccoli, ancora intatto
-I broccoli sono buonissimi-
-La verdura fa schifo-
-No, fa schifo la verdura a foglia, ma non i broccoli. Guardali -dico sollevandone uno con la forchetta e portando all'altezza dei miei occhi -Sono così carini, dei piccoli alberelli, tipo i bonsai -continuo, studiando con ammirazione il broccolo che ho in mano
-Tu sei malata -ribatte Teo alzandosi e inizia a aprire gli armadi della cucina, evidentemente in cerca di qualcosa da mangiare.
-Attento! -grido un attimo prima che apra un'anta che farebbe cadere le cose davanti, ma ovviamente Teo non mi ascolta e l'attimo dopo c'è un oceano di frammenti per terra... E tra questi giacciono i resti del mio porongo. Più li guardo, più sento la rabbia ribollire dentro. Alzo minacciosa lo sguardo verso Teo che si affretta a scusarsi:
-Io... Scusa.. Io non volevo, non so... Mi dispiace-
Tendo il braccio indicandogli la porta d'uscita con l'indice, mentre stringo le labbra per trattenermi dall'urlare
-Io... -prova a dire
-Vattene prima che svisi -dico a denti stretti interrompendolo e Teo non se lo fa ripetere due volte, prende le sue cose ed esce.
-Ci ha messo perfino meno di ieri per farsi cacciare via -commenta Diletta divertita
Deve essere venuta a vedere cosa fosse successo sentendo il rumore, ma io come sempre non me ne ero accorta. Provo a parlarle, ma prima che possa farlo lei se ne va. Non ce n'è una che mi vada bene!
Inizio a raccattare i pezzi rotti da terra e mentre lo faccio, mi rendo conto di aver esagerato anche stavolta. Mi alzo e prendo il cellulare. Cerco il numero di Teo e lo chiamo per chiedergli scusa e dirgli che se vuole può tornare. Appena sento gli squilli, si sente anche un altro telefono suonare fuori casa. Sto giusto per andare a controllare da dove provenga il suono, quando Teo risponde al telefono e anche l'altra suoneria cessa:
-Ehi nervi tesi! -mi saluta e per un attimo ci ripenso sul chiedergli scusa
-Teo... Ho avuto una reazione esagerata, scusa. È solo che ci tenevo tanto a quel porongo...-
-Lo so, infatti mi dispiace da morire piccola-
Piccola... Solo Kyl mi chiamava così e a sentirlo dire da Teo mi rendo conto di quanto mi mancasse sentirmi chiamare in questo modo. Però detto da Kylian era tutta un'altra cosa...
-Ci sei? -mi richiama Teo
-Sì. Ecco se vuoi tornare...-
-Apri la porta-
-Cosa?-
-Apri la porta d'ingresso -ripete e io vado ad aprirla -Ehi -mi saluta vedendomi
Chiudo la chiamata, visto che siamo uno di fronte all'altro e chiedo sorpresa:
-Sei rimasto qui per tutto il tempo?!-
-Sapevo che mi avresti richiamato -risponde sicuro -Sai sto imparando a capire come funziona sto cervelletto -dice toccandomi la testa mentre rientra in casa, lasciandomi lì impalata davanti alla porta ancora aperta, mentre mi chiedo se io sia davvero così prevedibile oppure sia lui ad avere un potere particolare nel capire le persone... O forse siamo solo io e lui: né io sono prevedibile, né lui è bravo a capire le persone, però riesce a capire me. Possibile che ci sia una sintonia particolare tra noi due? Possibile che non sia un caso averlo conosciuto? Possibile che sia destinato a cambiarmi la vita?

-E questo processo... Aspetta un attimo -dico interrompendo la spiegazione e rispondo al cellulare che squilla da minuti, ma è un numero fisso sconosciuto.
-Si avvisa la cittadinanza che sono previste fino a domattina precipitazioni molto forti e ventate che raggiungeranno i 40 km/h. È stata data un'allerta arancione per la città di Bologna. Si prega quindi di restare in casa e uscire solo se strettamente necessario. Premere 1 per riascoltare il messaggio... -dice una voce preregistrata e dopo aver finito di ascoltare il messaggio, chiudo la chiamata.
-Chi era? -chiede Teo
-L'allerta meteo-
-Infatti stavo giusto guardando la brutta arietta che tira fuori... -commenta lanciando un'occhiata fuori dalla finestra e anch'io guardo preoccupata l'albero sotto casa che si piega spaventosamente al colpo del vento -Come cazzo faccio a tornare a casa?! -esclama Teo evidentemente ansioso
-Puoi restare a dormire qui -dico e lui mi guarda sorpreso -Non ti uccido nel sonno, tranquillo -lo rassicuro
-Nono, non metto in dubbio quello. È l'idea di mangiare per cena un altro dei tuoi piatti che mi spaventa -dice ridendo e io gli tiro la gomma che ho in mano
-Certo che hai la mania di tirare la prima cosa che ti capita sottomano -commenta scansandosi -Fortuna che non hai figli-
-Quanto sei divertente! -dico sarcastica -E comunque non cucino io per cena -dico alzandomi -Ci pensi tu. Così non ti senti nemmeno in debito nei miei confronti, visto che ti ospito -concludo con un sorrisetto e mi dirigo verso la mia stanza da letto
-Aspett... -cerca di fermarmi Teo
-Non dare fuoco alla cucina e non disturbarmi più finché non è pronto da mangiare. Buon lavoro -dico chiudendo la porta della mia camera e buttandomi sul letto. Sento Teo chiamarmi e bussare, ma io non rispondo e alla fine è costretto ad arrendersi.

Ho rubato una stella per te #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora