Capitolo 2a

1.8K 88 5
                                    

-Siamo arrivati, signorina -dice il tassista risvegliandomi dai miei pensieri
-Sì, grazie. Quanto le devo? -balbetto ancora un po' persa
-26€-

Pago e mi dirigo verso l'entrata. 

Sto ancora riflettendo su quello che è successo in aeroporto... La rabbia ha lasciato il posto ai sensi di colpa, ma devo smetterla di pensarci, perché ormai quel che è fatto è fatto e ora devo concentrarmi su quello per cui sono venuta qui: la conferenza stampa in cui presenteranno ufficialmente Kylian come giocatore della Juventus.

Appena entro vengo invasa dalla sensazione di essere nel posto sbagliato: un'interista nello stadio della Juve... non promette nulla di buono. Ho sempre pensato che i tifosi della Juve fossero presuntuosi e odiosi e oggi ho scoperto che lo sono anche i giocatori...
Forse è per questa mia repulsione nei confronti della Juventus che Kylian ha voluto discutere con me del suo eventuale trasferimento alla Juve, temendo che io potessi non parlargli più nel caso lo facesse, ma il solo fatto che gli importasse della mia opinione mi ha fatto capire che un altro amico così non lo avrei mai trovato e non sarei stata io a impedirgli di giocare nella migliore squadra d'Europa. Perché è così: anche se la odio, non posso non ammettere che la Juventus sia attualmente la squadra più forte d'Europa con una qualità tecnica impareggiabile e che qualsiasi calciatore vorrebbe farne parte. Inoltre, ho imparato a convivere con gli juventini, visto che la mia migliore amica Gemma è una di loro: una juventina dolce e sincera, combinazione rara ma non impossibile.
-Myra Singh? -mi chiede un uomo in borghese
-Sì, sono io -rispondo presa un po' alla sprovvista
-Il signor Mbappé ci ha avvertito del suo arrivo. Momentaneamente è impegnato, ma ha precisato di volerla vedere prima dell'inizio della conferenza. Nel frattempo può andare al bar, manderò un uomo a prenderla-
-Va bene, grazie-
Mi indica il bar e io mi dirigo verso quello, tirando fuori il porongo e la bombilla dalla borsa: ho bisogno di un po' di mate.
-Salve. Potrei avere un po' d'acqua calda?-
-Solo acqua?-
-Sì grazie, è per il mate-
La barista si è appena allontanata quando sento qualcuno dire:
-Ottima scelta il mate-
La voce mi suona familiare e mi viene in mente Paulo, ma mi convinco che sia solo perché ho passato l'ultima mezz'ora a pensare a lui: il destino non mi può voler così male da farci incontrare di nuovo così presto. Mi giro ottimista e sorridente e invece seduto al bancone, splendente nella sua camicia bianca e con un sorriso che farebbe scogliere anche il ghiaccio, c'è proprio lui. Mi appunto mentalmente di non credere mai più nella bontà del destino e nel frattempo entrambi abbiamo smesso di sorridere: a quanto pare mi ha riconosciuta.
Sento le guance andare a fuoco, ma la consapevolezza che non si noti, data la mia pelle olivastra, mi tranquillizza: non voglio dargliela vinta mostrandogli il mio risentimento. Sostengo il suo sguardo, o meglio non riesco a smettere di guardare i suoi occhi: quei maledettissimi occhi di ghiaccio.
-Tu...-
-L'acqua signorina -lo interrompe la barista
-Grazie -verso velocemente l'acqua nel mate e faccio per andarmene, ma Paulo mi afferra il braccio: odio quando vengo trattenuta in questo modo.
-Aspetta-
Mi sto per rigirare verso Paulo quando entra un uomo:
-Signorina Myra, la stanno aspettando -dice.
Paulo lascia la presa, preso alla sprovvista dall'intrusione, e io mi affretto a seguire l'uomo: salvata per ben due volte, ma qualcosa mi dice che il prossimo incontro non andrà così bene...
Varcata la porta del bar, getto un'occhiata all'interno e vedo Paulo fissarmi ancora. Per un attimo i nostri sguardi si incrociano e i suoi occhi sembrano potermi leggere come un libro: ogni mio pensiero, ogni mia paura...
Improvvisamente mi sento vulnerabile come un guerriero senza corazza: mi sento nuda difronte a lui. Rompo il contatto e la fastidiosa sensazione sparisce, ma mi sento come se avesse portato via una parte di me e ne avesse riportata alla luce una che da tempo avevo dimenticato.

Ho rubato una stella per te #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora