Capitolo 17

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-Myraaa -urlano Pogba e Kylian da fuori dalla porta della mia camera -Sei in ritardo!-
-Lo sooo -grido io di rimando finendo finalmente di asciugarmi i capelli e cercando frettolosamente qualcosa da mettermi
Loro due devono sempre mettermi l'ansia come se non ne avessi già abbastanza di mio...
Mi decido per un look un po' più particolare rispetto al solito: un abito lungo semitrasparente con ricami floreali, abbinato alle mie converse dorate. Mi vesto velocemente e sistemo i capelli  in una treccia laterale stile Katniss Everdeen.
Esco dalla stanza e mi ritrovo difronte Paul e Kyl che, da veri consulenti di moda, mi squadrano dall'alto al basso
-Sembra che ti abbia appena vomitato fuori un unicorno -conclude Pogba e io lo guardo offesa ma lui aggiunge -Tutti amano gli unicorni!-
Scrollo la testa e faccio per andarmene, ma Kylian dice:
-Paul voleva dire che sei talmente carina da sembrare inesistente come il vomito degli unicorni-
-Non solo non sapete nulla in fatto di moda femminile, ma fate anche schifo a mentire -ribatto ridendo e Kyl mi stringe in un abbraccio e dice:
-Ma tu ci vuoi bene lo stesso, quindi va bene-
-Esatto -concorda Paul abbracciandomi a sua volta dal didietro
-Mi sento una sottiletta -dico dopo un paio di secondi passati stretta tra la morsa di Kyl e quella di Paul e loro si staccano ridendo -Non è ancora arrivato Paulo? -chiedo sorpresa dal fatto che lui sia più in ritardo di me che sono tutt'altro che in tempo
-Sì che è arrivato, sono tre quarti d'ora che ti aspetta -risponde Pogba
-E perché non me l'avete detto?!-
-Ma se abbiamo passato l'ultima mezz'ora a urlarti che eri in ritardo -si giustifica Kylian
-Ma non mi avete detto che era arrivato Paulo-
-Lui ci ha chiesto di non farlo, perché non voleva metterti fretta -dice Paul imitando la voce di Paulo
Io afferro la borsa e correndo verso l'ingresso chiedo:
-Dov'è?-
-Fuori in auto-
-Okay ciao! -grido ormai già uscita dalla porta.
Paulo mi sta aspettando appoggiato al cofano dell'auto
-Spero di non averti fatto aspettare troppo princesa -scherza
-Scusa, ti giuro che sono sempre puntualissima -dico dirigendomi verso di lui -Ma oggi è stato un risveglio un po' particolare e...-
-Tranquilla, la paciencia es amarga, pero su fruto es dulce-
-Rousseau-
-Forse, cioè non lo so -dice imbarazzato e mi viene naturale ridere, mentre entriamo in auto -Rou...cosa? -chiede infine dopo un paio di minuti
-È il filosofo francese che hai citato, ma non importa-
-Che stupido! Mi sono imparato a memoria la citazione, ma non ho nemmeno controllato di chi fosse... Sono negato in queste cose-
-Ho notato -dico con un sorriso -Comunque apprezzo lo sforzo, anche se non ce n'era bisogno: a te basta fare quello in cui riesci meglio per sorprendermi-
-Allora la prossima volta ti farò tunnel con il pallone da calcio-
-Avrei preferito la dedica di un goal, ma va bene...-
-Ho fallito anche in questo, non ci credo -dice ridendo e scatena anche la mia risata -Comunque -continua facendosi serio -tutti i miei goal sono dedicati...-
-A tuo padre -lo interrompo io -Penso che sia una cosa bellissima, davvero -dico sorridendogli e appoggiando istintivamente la mano sopra la sua, poggiata sul cambio
-Grazie, davvero -risponde lui stringendo prontamente la mia mano, prima che io possa rendermi conto del mio gesto e allontanarla e così finiamo per tenerci la mano e ogni parola diventa superflua: basta quel contatto per esprimere tutto e il silenzio sembra riempirsi di noi.

-Paulo -sussurro meravigliata affacciandomi alla Sala da Ballo del Palazzo Reale
La sala è stupenda: immensa, coperta da un soffitto a cassettoni con al centro un bellissimo affresco, da cui scendono dei giganteschi lampadari e la ricchezza dei dettagli dorati di gusto rinascimentale esalta il candore delle colonne corinzie.
Inizio a vagare per la stanza, sfiorando le colonne con la punta delle dita, come un bambino in un negozio di giocattoli e nel momento in cui giungo al centro della pista e alzo lo sguardo per guardare l'affresco, sento qualcuno prendermi il fianco e appena mi volto, Paulo tende la mano e chiede:
-Mi concede questo ballo princesa?-
-Lo sai che questa cosa farà il giro del web? -dico dandogli la mano
-So che diventerà una di quelle cose che nessuno dei due dimenticherà mai, uno di quei momenti indimenticabili -e senza aggiungere altro inizia a farmi ballare un lento e tutto il mondo sembra dissolversi: ci siamo solo io e lui, noi e i battiti dei nostri cuori, che si fondono tra di loro per fare la sinfonia su cui noi danziamo leggiadri come piume, mossi dalla passione del vento dell'amore.
-È da pazzi -dico ridendo mentre mi fa fare una giravolta
-Bisogna essere un po' pazzi per aprire il cuore e donarlo a qualcuno -sentenzia fieramente -E questo princesa l'ha detto Charles Bukowski -conclude facendomi fare il casquet e guardandomi dritto negli occhi e io in un attimo mi perdo nei suoi, una sirena muta in quel mare verde.
Il rumore degli applausi mi riporta alla realtà e Paulo mi aiuta a rimettermi in piedi: mi rendo conto solo allora della folla di persone che ci stava guardando e filmando, perché Paulo ha il potere di farmi sentire talmente ad agio da vivere come se non ci fosse mai nessuno a osservarmi e giudicarmi, nessuno tranne lui che con i suoi occhi sembra gridarmi: "Vivi".

Ho rubato una stella per te #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora