Capitolo 51

592 24 2
                                    

-Siamo quasi arrivati -dico a Paulo prendendo la seconda uscita alla rotonda
-Lo so, dimentichi che sono già stato a casa tua -risponde lui calmo
Vero, me l'ero dimenticata. Forse perché quella volta non ero né con lui né a casa, o forse perché quel periodo buio della mia vita lo vorrei dimenticare.
Il display touch della mia auto si illumina per avvisarmi dell'arrivo di una chiamata
-Ehi dove siete arrivati?-
La voce di mia mamma risuona nell'abitacolo dell'auto appena accetto la chiamata
-5 minuti e siamo lì-
-Okay... Ho chiamato per dirti di passare dal retro-
-Perché?-
-Perché c'è stato un piccolo imprevisto... Ma te lo spiego quando arrivi, non preoccuparti-
-Si è sparsa la voce? -sussurro preoccupata e
il silenzio di mia mamma vale più di qualsiasi risposta -Mamma! -grido
-Mi dispiace, io e tuo padre non ne abbiamo fatto parola con nessuno come ci avevi chiesto, ma a tuo fratello è scappato detto che...-
-Scappato?! Dai mamma si sarà sicuramente vantato apposta con i suoi amici!-
-È piccolo-
-Nemmeno tanto piccolo-
Sono furiosa perché volevo che nessuno in paese sapesse dell'arrivo di Paulo: non voglio che venga assalito da una folla di persone anche quando viene a trovare i miei genitori, si merita un po' di privacy e riposo pure lui.
-Scu... -fa per dire mia mamma ma viene interrotta da Paulo che dice:
-Non ti preoccupare! Io al posto suo l'avrei urlato in tutto il paese a squarciagola, lui è stato fin troppo bravo-
Lancio un'occhiataccia a Paulo che in tutta risposta mi fa l'occhiolino
-Va bene mamma, chiudo la chiamata che siamo quasi arrivati-
-Passiamo dal davanti, mi piace molto la piazza -aggiunge Paulo e io lo guardo male di nuovo
-Va bene, allora vi vengo ad aprire! -esclama mia mamma prima che io butti giù
-Non devi farlo per forza -dico
-Ma io voglio farlo: tutti gli amici di tuo fratello devono vedermi con te sennò penseranno che abbia mentito... E io non voglio che il mio futuro cognato passi per bugiardo-
Scuoto la testa ridendo
-Come vuoi allora, però poi non dire che non ti avevo avvertito -dico svoltando verso la piazza e parcheggio davanti a casa, dove si sono raccolti una decina di ragazzi.
A quanto pare molti non hanno creduto a mio fratello e anche quelli presenti sembrano piuttosto scettici, ma appena vedono la mia lucente Porsche cominciano ad avvicinarsi.
Scendo dall'auto, prendo la borsa e aspetto che Paulo faccia lo stesso.
-Ma è Dybala per davvero! -esclama un ragazzino riconoscendolo e tutti quanti ci corrono incontro
Qualcuno sbuca la testa dal bar curioso di sapere se le sue orecchie siano affidabili o meno e quando i suoi occhi confermano quanto udito, si rivolge nuovamente verso l'interno e grida a gran voce:
-C'è Dybala fuori! Venite!-
Guardo preoccupata Paulo, ma lui mi sorride tranquillo. Prende la mia mano e dice:
-Chiunque voglia autografi o foto ci vediamo qui alle tre, spargete la voce! Ora però vi chiederei di lasciarmi andare che ho un appuntamento importante-
Incredula guardo i bambini eseguire i suoi ordini senza ribattere
-Andiamo? -chiede poi a me e io annuisco
Ci dirigiamo verso casa e alla porta ci attendono i miei genitori con due sorrisi giganti dipinti sulle labbra, sorrido anch'io nel vederli.
Appena li raggiungo, li abbraccio forte: rivederli è sempre un'emozione, soprattutto ora che per colpa dei vari impegni non riesco a tornare tanto spesso a casa.
-Paulo che bello rivederti! -esclama mio padre salutandolo con una stretta di mano
-Entrate che fa freddo fuori -dice invece mia madre scansandosi per lasciarci passare e noi entriamo
-Dov'è il campione? -chiede Paulo una volta dentro non vedendo mio fratello
-In camera sua: si nasconde da sua sorella -dice mio babbo ridendo
-Spaventi i bambini Myra? -chiede Paulo fingendosi sorpreso e io gli tiro un buffetto sulla guancia
-Andiamo a recuperarlo -dico e insieme a Paulo mi dirigo verso la camera di mio fratello
-Veer -lo richiamo ma lui invece di rispondere a me si incanta a guardare Paulo
-Dybala! -esclama -Sei davvero tu?! -chiede avvicinandosi
-Sì -risponde ridendo Paulo
-E sei davvero il fidanzato di mia sorella?-
Paulo annuisce -Perché?! Tu puoi avere tutte le ragazze del mondo! Sei pazzo a stare con mia sorella-
-Veer! -grido furiosa
-Scherzavo scherzavo -si giustifica subito lui mentre Paulo se la ride di gusto
-Myra potresti lasciarci un attimo da soli? Devo fare due chiacchiere da uomo a uomo con tuo fratello -dice infine Paulo
-Ok... -rispondo poco convinta -Non farlo esasperare -aggiungo rivolgendomi a mio fratello e puntandogli il dito contro e lui alza le mani in segno di resa
Esco dalla stanza, lasciandoli soli, e mi dirigo nuovamente verso i miei genitori
-Ehi -dico entrando in sala
-Paulo? -chiede mia mamma
-È ancora di là con Veer-
Mia mamma annuisce e poi all'improvviso cala il silenzio
Una domanda mi frulla in testa da quando mi sono fidanzata con Paulo, ma ho sempre avuto paura di porla perché temo di avere come risposta qualcosa che vorrei non sentirmi dire. Però capisco che questo è il momento giusto per farla: ora o mai più.
-Papà sei contento? -chiedo
Mio padre solleva lo sguardo verso di me sorpreso da queste parole un po' improvvise, mi studia con gli occhi come è solito fare, mentre l'ansia dentro di me sale tanto da minacciare di farmi saltare in aria. Poi però sorride e dice:
-Certo che sì: un padre non vuole altro che vedere sua figlia felice e io so che tu non potresti essere più felice di così-
Sorrido e mi getto tra le sue braccia: ora sì che sono davvero felice. Sapere che i miei approvano la mia decisione di stare con Paulo mi rende ancor più sicura della nostra relazione e poi non potrei mai fare nulla nella vita senza la loro benedizione.
Sciolgo l'abbraccio quando Paulo compare alla soglia della porta con accanto mio fratello e mia madre ci invita tutti ad accomodarci a tavola per il pranzo.
-Paulo -comincia a dire mia madre ma si interrompe e chiede -Posso chiamarti Paulo?-
-Ma certo -dice subito Paulo -Può chiamarmi come vuole-
-Va bene, però allora anche tu dammi del tu-
Paulo annuisce
-Stavo dicendo che avrei voluto cucinarti qualcosa di buono, ma Myra mi ha mandato un file pdf di 54 pagine contenente un elenco di pietanze ipocaloriche e prive di qualsiasi gusto e sono stata costretta a prepararti qualcosa che fosse presente in quell'elenco. Però per non farti un torto, ho deciso che anche noi avremmo mangiato il tuo stesso piatto -dice servendoci da mangiare
-Ma no, non c'era bisogno, sono abituato a mangiare qualcosa di diverso dagli altri. E poi non dovevi nemmeno scomodarti per seguire la mia dieta: un'eccezione ogni tanto è ammessa-
-Mi sa che con Myra accanto ti saranno concesse ben poche eccezioni -commenta mio babbo e io gli lancio un'occhiataccia
-Avevo intuito qualcosa quando si è fatta mandare la mia dieta contattando direttamente il mio dietista, ma speravo di sbagliarmi... -dice Paulo per poi scoppiare a ridere -Però è davvero dolce a preoccuparsi così per me -aggiunge poi guardandomi e io sorrido
Sento la sua mano appoggiarsi sulla mia coscia e questo tocco inaspettato mi sorprende, ma lui non distoglie lo sguardo né allontana la mano, che lentamente comincia a risalire sulla mia gamba. Io mi incanto e mi perdo nei suoi occhi e...
I finti colpi di tosse di mio babbo spezzano la magia del momento. Leggermente imbarazzata torno a guardare il piatto davanti a me, cercando di fare finta di niente
-Le mani bene in vista quando si è a tavola -dice
-Sì, mi scusi -risponde Paulo sollevando la mano dalla mia gamba e riposizionandola sopra il tavolo
-Papà -mi lamento guardandolo male e lui ride
-Stavo solo scherzando! Non puoi biasimarmi Myra per averlo fatto, già non posso fare nessuna delle domande che gli altri padri fanno ai fidanzati delle loro figlie-
-Perché non puoi? -chiedo non capendo
-Perché le famose domande sono "Che lavoro fai? Quanto guadagni?" per accertarsi che lui possa garantire un futuro sereno alla propria fidanzata e nel caso di Paulo mi sembrano piuttosto inutili queste domande... La risposta esce periodicamente sulla Gazzetta-
-Ma tu queste domande non le avresti fatte comunque -ribatto io conoscendo bene mio padre e lui sorride
-Vero, ma l'unica domanda a cui volevo una risposta l'ho già fatta a Paulo tempo fa e se lui oggi è seduto a tavola con noi è perché ha brillantemente superato il test-
Guardo Paulo curiosa, sperando che lui possa dirmi di più su questa fatidica domanda, ma lui si limita a sorridermi e riporta lo sguardo sui miei genitori, perciò chiedo direttamente a mio babbo:
-Quale domanda?-
-Questo non lo saprai mai: segreto tra uomini -dice mio babbo allungando il pugno verso Paulo che lo batte prontamente
-Uffa -dico sbattendo la forchetta sul piatto e tutti scoppiano a ridere
Mi dà sui nervi non sapere le cose, ma vedere la perfetta sintonia tra mio padre e Paulo mi fa sorridere. Sono a casa accerchiata dalle persone che più amo al mondo: la mia famiglia e il mio fidanzato. Non potrei desiderare di più, non voglio desiderare di meno.

Ho rubato una stella per te #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora