Non so cosa aspettarmi da questa serata, sarà tutto così difficile.
Ho immaginato miliardi di volte questo momento, ma mai avrei pensato di guidare sola verso la festa di Nicolò.
Mi fa male ricordare tutte quelle brutte parole che ci siamo detti. Io so che in parte é colpa mia, e per questo sono pronta ad ammettere i miei errori.
Entrare da sola in questo locale non è affatto facile, ci sono un sacco di persone che ballano a ritmo di musica, altre che si baciano, altre ancora che bevono in bicchieri di plastica.
"Sei venuta? Dopo stamattina non ne ero sicura" mi accoglie Benedetta, abbracciandomi.
"Lo so, secondo te ho fatto bene? É ancora tanto arrabbiato?"
"Che dici, quando ti vedrà vestita così Sofia, l'unica cosa che riuscirà a fare è togliertelo quel vestito. Sei bellissima e lui ti ama. Stai tranquilla, veramente."
Tutti continuano a dirmelo, ma come posso esserne certa? Ci siamo detti delle cose che mi rimbombano nella testa e che non mi lasciano in pace.
"Anche tu sei bellissima, c'è anche il tuo ragazzo? A proposito, come va tra di voi? Tutto bene?"
"Si tutto bene, é davvero dolce con me"
"Sono felice per voi. Mi raccomando, state attenti" continuo facendole l'occhiolino.
Lei sorride e si allontana, raggiungendo delle ragazze poco lontane da noi.
Alzo lo sguardo in cerca di Nicolò ma non lo trovo. Vedo solo gente su gente e nessun viso famigliare.
"Ti sei persa?" chiede qualcuno alle mie spalle.
Mi volto e capisco che a parlare é stato Lorenzo, il marito di Veronica.
"In realtà sto cercando il festeggiato, ma non riesco a trovarlo"
"Sarà in giro. Non preoccuparti" mi sorride dolcemente ma poi riprende "Oggi è sempre con la testa sulle nuvole, anche durante l'allenamento non era tanto concentrato, sai per caso perché?"
"Io? No, beh, non saprei"
Mi uccide ancora di più pensare al fatto che potrebbe perdere l'occasione di essere convocato in nazionale per colpa mia, per la mia stupida boccaccia.
A distogliermi dai miei pensieri é la vibrazione di un messaggio.
Sofia, penso che non verrò questa sera. So che ci tieni tanto, ma é la festa di Nicolò e penso tu voglia stare con lui. Baci, ci mettiamo d'accordo più in là per vederci.
Federico.
Lo ringrazio mentalmente e torno con lo sguardo sulla folla, sempre alla ricerca di Nicolò.
Quando lo vedo seduto accanto ad uno dei suoi amici, mi spunta un sorriso. Mi dirigo verso il loro tavolo e quando gli sono vicina, il suo sguardo mi squadra dalla testa ai piedi.
"Possiamo parlare un secondo?" chiedo
Lui si alza e con un gesto della testa mi ordina di seguirlo.
Entriamo in una stanza adiacente a quella in cui eravamo prima, e soprattutto dove c'è silenzio.
"Io prima di tutto volevo chiederti scusa per aver invitato Federico, so che ho fatto una cazzata, però Nicolò, non credi di aver esagerato? Credi davvero che io sia una bambina? Un'ingenua? Una che si fa mettere i piedi in testa?"
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La luce nell'oscurità
Fanfiction"Quando tutto sembra andar male, c'è sempre qualcosa che ti fa cambiare idea." Quando il padre di Sofia perde la vita, la ragazza, lontana da casa a causa degli studi, è costretta a tornare a Roma, per restare con sua mamma e cercare di andare avant...