Il calore solare che filtra tra la finestra mi liscia la pelle. Il corpo massiccio di Nicolò mi avvolge in un abbraccio e, invana, cerco di scollarmelo di dosso.
Mi piace il suo profumo intriso di purezza e si sente ancora con volgarità il fiato poco reggibile dell'alcol. Sicuramente si sveglierà con un bel mal di testa.
Cerco in qualche modo di sollevarmi dal letto, e finalmente i miei piedi sfiorano il pavimento. Mi concentro sul da farsi, senza badare al corpo globale di Nicolò mezzo nudo, difronte a me. Il suo odore malinconico mi mangia la pelle e avrei comunque evitato un contatto con lui.
Il suo corpo si solleva di poco, e dalle sue labbra docili rilascia degli sbuffi innocenti. La sua debolezza si sente fin dentro le ossa e sicuramente non lo avrei aiutato più di tanto. Ieri era stato abbastanza pressante aiutarlo.
Oggi dovrei andare assieme al centro commerciale, eppure preferisco declinare la proposta, anche se il suo mi é sembrato più un ordine.
Il suo corpo, ancora una volta, prende a scuotersi e i suoi capelli gli sfiorano la fronte. D'istinto mattutino, muove le labbra blaterando parole poco udibili. La prendo sul divertente, e sorrido di buon gusto.
Come previsto, il suo corpo si solleva del tutto dal letto, componendosi seduto. Si tocca con lacerazione la testa e sbuffa irritato. Il suo volto si sposta verso di me, accecato dai vari raggi solari impertinenti.
"Buongiorno fiorellino"dico, senza guardalo del tutto. Sarei troppo in imbarazzo.
"Buongiorno anche a te, osservatrice mattutina."sbuffa scarcastimante, ed io non mi nego affatto una risata spezzata dalla ricomposizione mentale.
Ricorderà poco o niente della serata di ieri. Forse nemmeno il motivo per cui sono qui, nella sua stanza di prima mattina.
"Non so perché tu sia qui, ma non li lamento" mi sorride malizioso alzandosi del tutto e prendendo la sua maglia.
Finalmente. Vederlo così poco coperto mi mette in imbarazzo e non poco.
"Il barista del Bistrot mi ha telefonato, sono venuta a prenderti e tu, ripeto tu, mi hai costretto a restare con te"
"Tranquilla santarellina, questa parte me la ricordo, dopo la tua sfuriata in macchina ricordo tutto" afferma
Ma quindi se ricorda tutto, vuole ancora andare al centro commerciale?
Non ho intenzione di entrare nei negozi o semplicemente scegliere un vestito con lui. Chissà quante persone ci guarderanno maliziosamente.
"Ah e si, voglio ancora andare al centro commerciale, devo scegliere io il vestito della mia dama" continua spiazzandomi.
Perfetto. Ora mi legge anche nel pensiero!
"Dai Nicolò, per favore, no, non mi va" sbuffo con la faccia da bambina.
"Non funziona con me, bimba" ride
"Vado in bagno, poi devo andare a casa, mia madre mi ucciderà, me lo sento, e con lei anche Logan" dico e vedo nei suoi occhi spegnersi quella scintilla che gli avevo visto sin da quando gli ha aperti stamattina per la prima volta.
"Che c'è?" lo incito
"Deve stare sempre in mezzo?" sputa acido
"Nicolò ma perché non lo sopporti? Non ti ha fatto niente, non lo conosci, finiscila di fare il bambino"
Puoi farmi di tutto, ma i miei amici non si toccano!
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La luce nell'oscurità
Fanfiction"Quando tutto sembra andar male, c'è sempre qualcosa che ti fa cambiare idea." Quando il padre di Sofia perde la vita, la ragazza, lontana da casa a causa degli studi, è costretta a tornare a Roma, per restare con sua mamma e cercare di andare avant...