"Honey, Nicolò is here" urla Hannah dal salotto.
Sapevo che non avrei dovuto vedere quella dannata serie tv, ma è così bella la trama ( Airon Piper <Ander>, Miguel Bernardeau <Guzman>, Alvaro Rico <Polo> Jorge Lopez <Valerio> )
Sono ancora con i vestiti che indossavo ieri sera quando sono andata a prenderlo dal Bistrot.
"Ya, i am coming" urlo di rimando.
Cambio solamente la maglia, togliendo quella bianca della Levis e mettendo una nera corta.
Per essere solo metà aprile fa piuttosto caldo.
"Sei arrivata finalmente, stavo per andarmene" sbuffa Nicolò quando mi vede arrivare
È poggiato sulla sua macchina, con le braccia conserte.
"Ah beh, allora torno tra un po" dico tornando indietro.
"Dove credi di andare" mi ferma dal polso con con quel suo sorriso fastidioso
"Te l'ho detto, non ci voglio venire"
"Perché? Sono così antipatico?"
Un po si, ma non è esattamente questo il motivo.
"Ti lascio nel dubbio, vah" spunto entrando in macchina
Appena mette in moto mi suona il cellulare.
"Mamma dimmi" dico rispondendo
"Stai andando al centro commerciale, vero? Cerca di divertiti, hai capito? So quanto ti faccia male, ma devi affrontare anche questo. Sei forte. Ok?" mi domanda e una lacrima mi scende sul viso.
Il vero motivo per cui non ci voglio andare? Papà. Ci andavamo la domenica pomeriggio, l'inverno c'era la pista di pattinaggio mentre d'estate gli scivoli d'acqua. Era il nostro posto, ci divertivamo come non mai.
È un po quello che si definisce il posto felice.
"Perché piangi?" chiede di soppiatto Nicolò continuando a guardare la strada.
"Niente" sussurro
"Avanti, non si piange per niente, Sofia"
"Ho detto niente Nicolò, mi sono rotta le palle di tutte ste domande, basta"
"Uououo, va bene, tranquillizziamoci. Sto zitto, va bene"
Non volevo essere scortese, ma è davvero quello che penso.
Non sopporto quando le persone mi riempiono le domande, a cui per giunta non ho voglia di rispondere.
Chiudo gli occhi appoggiando la testa al finestrino, facendomi trasportare dalla musica della radio.
"Sofia, dai svegliati, siamo arrivati" mi scuote Nicolò.
Siamo arrivati?
"Mmmh"
"Ok che mi piace quando mugoli ma forza esci" mi sprona
"Senti, io non ce la faccio" dico abbassando lo sguardo guardandomi le scarpe una volta uscita dalla sua macchina.
"Non capisco"
"Non posso, non posso, questo posto è troppo per me" continuo scoppiando in lacrime e abbracciandolo
"È la prima volta che vengo qui dopo la morte di mio padre, credevo di potercela fare e invece no, guardami, piango solo per uno stupido posto" non dice nulla sento solo che mi stringe forte
Quando alzo lo sguardo per guardarlo negli occhi, lui mi sorride.
Per una volta, quel sorriso mi conforta e non mi innervosisce come suo solito fare.
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La luce nell'oscurità
Fanfiction"Quando tutto sembra andar male, c'è sempre qualcosa che ti fa cambiare idea." Quando il padre di Sofia perde la vita, la ragazza, lontana da casa a causa degli studi, è costretta a tornare a Roma, per restare con sua mamma e cercare di andare avant...