Dopo essere tornata a casa, non ho fatto nient'altro.
Ho aspettato la mamma e poi abbiamo mangiato, l'ho aiutata a mettere un po' in ordine la casa e alla fine siamo andate a dormire.
Ora sono sull'autobus, pronta a iniziare il mio secondo giorno di lavoro.
"Scusi signorina, potrei sedermi?" chiede un signore anziano.
Senza indugio mi alzo e lascio sedere lui.
Alzando gli occhi però vedo sulla marciapiede di fronte, Carla correre, con le cuffie nelle orecchie.
Le scatto una foto e gliela invio con tante faccine che ridono.
Si sentirà una vip paparazzata.
Nicolò dopo la litigata non si è più fatto sentire, questo mi fa capire che nemmeno lui sa perché non si fida o che cosa vuole da me.
Non sarò di certo io a scrivergli per prima, per una semplice questione di principio, perché non sono stata io a sbagliare.
Carla: Monella, scendi dall'autobus e vieni con me.
Sofia: No non posso, sennò faccio tardi. Ci vediamo domani sera? Devo raccontarti un po' di cosette.
Scendo alla fermata e dopo una decina di minuti sono di nuovo davanti a questa libreria, dove passerò lunghissime mattine e lunghissimi pomeriggi.
Questa volta la porta è veramente chiusa, quindi mi allontano e mi appoggio al
muro accanto."Sei mattiniera" mi sorprende Federico avvicinandosi con la chiave in mano.
"Si sono venuta in autobus"
"Oggi mia cara dovrai sistemare tutti i libri che i ragazzi lasciano ovunque e credimi quando dico ovunque. Cerca in qualunque posto, anche nei cestini o tra le poltrone." mi dice facendomi segno di entrare sorridendomi.
"Non vedevo l'ora di rovistare nella spazzatura. Comunque a parte gli scherzi mi diresti il nome di tua madre? Io non sono riuscita a chiederglielo" domando alla fine ridendo imbarazzata.
"Beatrice, si chiama Beatrice" risponde mettendosi una mano in fronte in segno di disperazione.
Inizio a sistemare e la giornata passa in fretta, saluto madre e figlio ed esco camminando verso la fermata dell'autobus.
Il cellulare nella borsa continua a tremare, così decido di prenderlo e vedere chi è.
Benedetta: Sofia, dove sei? Nicolò è con te?
Benedetta: Sofi? Rispondi ti prego.
Benedetta: Non lo vediamo da ieri pomeriggio quando è tornato dagli allenamenti.
Benedetta: Non risponde ne alle chiamate ne ai messaggi.
Benedetta: Inizialmente non ci siamo preoccupate, fa sempre tardi la sera, ma non è proprio tornato.
Non riesco a smettere di leggere quei fottuttissimi messaggi.
Dove dannazione è andato?
Sofia: No Bene non è con me, anche io non lo vedo da ieri pomeriggio. Hai provato a chiedere a qualche suo collega, magari loro sanno qualcosa.
Benedetta: La mamma ha chiamato uno dei suoi compagni di squadra e gli ha detto che non è andato neppure agli allenamenti. Non è da lui saltargli.
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La luce nell'oscurità
Fanfiction"Quando tutto sembra andar male, c'è sempre qualcosa che ti fa cambiare idea." Quando il padre di Sofia perde la vita, la ragazza, lontana da casa a causa degli studi, è costretta a tornare a Roma, per restare con sua mamma e cercare di andare avant...