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"Che voleva Logan?" domanda all'improvviso

"Ancora con questa storia Nicolò, finiscila per favore" dico togliendo la sua mano dalla mia coscia, gesto probabilmente inaspettato, poiché me lo lascia fare al contrario di molte altre volte.

"Sarai mai tu a voler passare anche solamente cinque minuti con me?" sussurra quasi per farmi sentire.

"Nicolò ma cosa cazzo dici, dai, lo sai che mi piace passare del tempo con te, non ho mai detto il contrario. Il fatto è che non mi piace che tu debba obbligarmi, avevo un appuntamento con tua sorella per aiutarla con la scuola." gli confesso poggiando la mano sulla sua sul cambio.

Quando sto con lui tendo a diventare molto incoerente ma è questo l'effetto che mi fa.

Prima voglio che sparisca dalla mia vista, poi riesce a farmi sciogliere con uno sguardo e con un sorriso. Devo necessariamente risolvere questo problema.

"Riesce a cavarsela anche da sola, io invece no"

Come scusa? Non ci credo. È un suo sosia sceso sulla terra a sua insaputa.

"Quanto ci vuole ancora? Mi annoio" dico cambiando discorso

"Con me ti annoi? Questa me la lego al dito, santarellina"

Quanto odio quel nomignolo! Non credo che lo dimenticherà mai.

"Facci quello che vuoi"

Ecco cosa intendo quando dico che in sua presenza sono la persona più incoerente al mondo.

"Non ti arrabbiare però, che poi sbaglio tutti i tiri nella partitella ed io devo per forza vincere" sussurra con una voce da cucciolo

"Non te lo posso promettere. Ti denuncio per sequestro di persona" dico ironica con la mia solita faccia da stronza.

Poco dopo però prima che lui potesse rispondermi, si ferma davanti ad una casa enorme.

Ormai non so nemmeno dove siamo. Diciamoci la verità, non ho mai avuto un gran senso dell'orientamento.

"Siamo arrivati?" urlo dalla gioia aprendo la portiera dell'auto.

"Che fai? Esci senza salutarmi?" domanda poi

Io, per dispetto, lo sguardo e poi esco, senza pronunciare una parola.

Ma quando si tratta di queste cose, lui è molto più scattante e veloce di me, infatti quando ormai ho chiuso lo sportello e sto per girarmi, la sua faccia è a tre centimetri dalla mia.

"Cazzo fai?" urlo allontanandolo, per non allungare la lista delle figure di merda per strada.

"Voglio un bacino" dice avvicinandosi per baciarmi la guancia.

"Dopo, magari" mento dirigendomi verso la porta d'ingresso.

"Ci conto Sofia eh"

"Tanto devi accompagnarmi tu a casa" urlo per farmi sentire quando ormai é in macchina.

Lo vedo allontanarsi e sul mio viso nasce un sorriso, misto tra stupore e felicità, per il rapporto che c'è con quel dannato ragazzo.

La luce nell'oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora