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Lasciami" urlo cercando in tutti i modi di spezzare il contatto con Nicolò.

Avevo quasi dimenticato come il mio corpo reagisce quando lui mi é vicino.

"Sei ubriaca" dice ovvio.

"Non vedo dove sia il problema, visto che tu lo sei continuamente"

"Non stiamo parlando di me ora Sofia, e poi chi é Fefe? Il tuo nuovo ragazzo?" continua decidendosi finalmente a lasciare la presa, chiudendosi alle spalle una porta.

"Ti interessa?" chiedo avvicinandomi pericolosamente.

L'alcol che mi viaggia nelle vene mi rende più audace e per la prima volta dopo tanto tempo, sto bene.

"Allontanati" mi supplica respirando più velocemente.

"Rispondi, ti interessa?" ripeto

Cerca sempre di deviare le conversazioni su quello che più gli interessa. Saranno passati anche due mesi, ma io lo conosco meglio di chiunque altro e so quali sono i suoi punti deboli.

Per questo mi avvicino ancora di più e metto la testa nell'incavo del suo collo.

"Si cazzo, ovvio che mi interessa. Non sai quanto mi manca poterti toccarti o solamente guardarti" mi confessa non muovendosi e lasciandosi baciare la pelle dalla mandibola alla clavicola.

"Dove vuoi arrivare? Se hai intenzione di farti scopare qui, be, ci stai riuscendo" dice reagendo alle mie provocazioni e bloccandomi con le spalle al muro davanti a noi.

Inizia la sua tortura, baciando la pelle lasciata libera dal vestito.

"Questo vestito ti sta bene, é vero, aveva ragione Benedetta" dice continuando a baciarmi, tiro la testa indietro.

"B-bene-d-detta é qui?" chiedo balbettando.

"Ci siamo tutti, piccola, purtroppo anche mio padre"

Per la prima volta risponde ad una mia domanda senza ricatti.

"Posso baciarti?" chiede alzandosi e guardandomi negli occhi.

Non rispondo nemmeno fiondandomi sulle sue labbra, che anche se mi é difficile ammetterlo, mi erano mancate, e anche tanto.

La foga che c'è in questo bacio non é la stessa, é un bacio diverso, pieno di voglia dell'uno verso l'altro.

"Sei ubriaca, vero?" domanda e io ridendo annuisco.

"Ma non fa niente"

"Per me è importante Sofia, perché so che domani mattina ti sveglierai con un mal
di testa atroce e senza nessun ricordo, invece io, non riuscirò a dormire pensando quanto cazzo è stato bello poterti baciare un'altra volta"

"Eh allora fai si che io domani mattina ricordi ogni singolo momento" lo provoco tornando sulle sue labbra, mentre lui sorride.

"Mi piace questo lato di te" confessa mettendo le mani sul sedere.

"Mi dici chi è Fefe?" chiede ancora.

"Fidati non lo vuoi sapere Nico, però ora smetti di parlare e baciami"

"Quello del bar vero?" continua a fare domande ma non si muove, non si allontana.

"Si ma siamo solo amici, gli ho chiesto di venire con me, perché di certo non ci venivo da sola. Ma voi? Perché siete stati inviatati?"

"Il capo dell'azienda è uno degli amici di mio padre, quando ero piccolo stavamo sempre assieme, è come se fosse un secondo padre per me"

"Quindi hai fatto pace con tuo padre?"

La luce nell'oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora