"Quindi mi stai portando sul serio al McDonalds?" urlo saltellando e salendo sulla sua auto.
"Non so quanto sarai entusiasta quando arriveremo lì"
Perché dice così? Non era lui quello che voleva fare qualcosa di normale ogni tanto?
"Perché? Cosa potrebbe farmi cambiare idea?" domando sorridendogli
Oggi ho questo problema, non riesco a smettere di farlo.
"Ci saranno sicuramente un sacco di persone che mi chiederanno fotografie e autografi e non voglio che tu ti senta in imbarazzo o comunque messa da parte" mi informa, facendomi riflettere.
Non ci avevo mai pensato a quanto dev'essere difficile per lui avere una vita normale se ogni due per tre qualcuno lo ferma come Zaniolo, il calciatore della Roma e non come Nicolò.
"Oh, scusami non ci avevo pensato, ma potremmo prendere d'asporto e andare da qualche altra parte, se poi per te é un problema fa nulla, vado a casa"
"Non é questo il punto Sofia, questa ormai da un po' di tempo è la mia vita" dice serio.
"Va bene Nicolò, non fa niente, accompagnami a casa, non importa"
Sono arrabbiata?
Si che lo sono. Sono arrabbiata soprattutto perché pensa che io non possa capire quanto questo sia importante per lui.Immagino quanto dev'essere soddisfacente firmare un'autografo o salutare un ragazzino che ti chiede una foto, e posso anche provare ad accettare questo lato della sua vita.
Ma se lui non me lo permette non posso fare altro che assecondarlo.
Non parliamo per tutto il viaggio verso casa e questo mi uccide perché non riesco a smettere di pensare.
"Siamo arrivati" mi informa con la voce roca.
"Va bene" dico di rimando io aprendo lo sportello.
"Prima che me ne vada, volevo dirti che io non ci vedo nulla di strano nel firmare autografi o scattare delle fotografie, anzi se ti vedessi fare una cosa del genere forse sarei ancora più fiera di te e sembra quasi che tu non voglia che io entri a far parte della tua vita, detto questo buonanotte" continuo uscendo senza lasciare lui la possibilità di parlare.
Non so se ho fatto la scelta giusta ma ormai con lui non lo so mai e non posso tormentarmi finché non ci guardiamo negli occhi chiarendoci.
"Sofi, ho prenotato il biglietto per Londra, festeggiamo insieme il mio compleanno e poi ti accompagno all'aeroporto, va bene?" chiede velocemente la mamma una volta entrata in casa.
"Ciao mamma, si tutto bene la giornata, tu?" ironizzo facendola ridere.
"Si scusami"
"Comunque si mamma va benissimo grazie mille" le sorrido chiudendomi in camera.
Ormai mi è passata anche la fame.
La suoneria del mio cellulare mi risveglia dal momentaneo stato di shock.
Nicolò: Forse hai ragione, forse no, ma non posso farti entrare in un mondo totalmente diverso dal tuo. Sai perché? Perché dopo non potrei mai più uscirne.
Non se ne rende conto ma mi ha già fatto entrare nel suo mondo, pieno di impegni e allenamenti ma soprattutto problemi.
Dopo aver letto il messaggio solo dall'anteprima, metto il mio amatissimo pigiama e mi addormento con migliaia di domande ma nessuna risposta.
"Tua madre domani compie gli anni, ti vuoi svegliare?" mi urla nelle orecchie Luca svegliandomi.
"Non capisco cosa c'entri il compleanno della mamma con il mio dovermi svegliare" dico girandomi dalla parte opposta alla sua.
STAI LEGGENDO
La luce nell'oscurità
Fanfiction"Quando tutto sembra andar male, c'è sempre qualcosa che ti fa cambiare idea." Quando il padre di Sofia perde la vita, la ragazza, lontana da casa a causa degli studi, è costretta a tornare a Roma, per restare con sua mamma e cercare di andare avant...