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"Torno subito, te lo prometto" mi consola Nico, accarezzandomi la guancia.

Sta per partire per il ritiro della nazionale. Non ci potremo vedere per poco più di una settimana e l'idea di non poter stare insieme neanche per 10 minuti mi uccide.

"Divertiti amore mio e spacca tutto" lo incoraggio cercando di trattenere a tutti i costi le lacrime. Non devo piangere.

Mi sorride e poi mi saluta con la manina, mentre lo guardo allontanandosi sempre di più fino a scomparire.

"Andiamo?" mi chiede dopo qualche minuto Benedetta, riportandomi alla realtà.

"Si certo, hai ragione. Vuoi fare qualcosa? Magari ci distraiamo un pochino." lei mi guarda un po' sorpresa e poi ride.

"Sofi, io ci sono abituata ormai, ma so cosa si prova in queste occasioni. Quasi ogni fine settimana deve andare da qualche parte ma so che è felice per questo lo sono anche io. Di solito non lo accompagno perché so che mi ridurrei nel tuo stesso stato, ma prima o poi ci farai l'abitudine, tranquilla"

Spero sia così.

"Da quanto sei così saggia e grande?" la prendo in giro, mettendole una mano sulla spalla e camminando verso la macchina.

"Da quando Nicolò ha iniziato a fare questo lavoro" incurva le labbra in un sorriso forzato.

"Dai Bene, dimmi cosa vuoi fare. Abbiamo entrambi bisogno di staccare un po'."

"Andiamo al centro commerciale ?" domanda una volta chiusa la portiera della macchina.

Accetto la sua proposta e in un quarto d'ora siamo davanti l'entrata dello stesso centro commerciale in cui Nicolò voleva portarmi per comprare quel dannato vestito, quando ancora eravamo come cane e gatto.

"Vieni entriamo in questo negozio, ci sono tantissime cose" mi trascina Benedetta, con gli occhi che le luccicano. Credo di aver trovato qualcuno più ossessionato dallo shopping di Carla.

Il tempo passa e la ragazza non ha intenzione di smettere di provare magliette o vestitini estivi, sicuramente bellissimi, ma troppo costosi per essere effettivamente acquistati.

Quando finalmente decide di lasciar perdere e uscire, il mio telefono vibra nella borsa.

Un messaggio da Nico.

Amore, sono arrivato, tutto bene. A voi?

Sono passate solo tre ore e mi manca già da morire.

Mostro il messaggio a Benedetta, che prontamente mi ruba il cellulare e si fa un selfie, mandandoglielo.

"Mangiamo qualcosa? Sto morendo di fame" confessa poi indicando un fast food.

"Andiamo, però poi torniamo a casa, devo finire di lavorare" le dico puntandole un dito contro.

"Va bene, ma non so, magari poi stasera potete venire a cena a casa, odio stare da sola a casa senza Nico"

"Ma ne hai parlato con tua madre? Se ha già un impegno? Chiedi prima a lei, poi vediamo"

Ci sediamo ad uno dei tavoli liberi e lo schermo del cellulare si accende nuovamente. Anche lui ci ha inviato una foto, con la lingua fuori e un sorrisone.

Benedetta aveva ragione. Lui è felice, perché non dovrei esserlo anche io?

Fai il bravo, mi manchi!

La luce nell'oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora