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Alla fine Nicolò é riuscito a convincermi a tuffarmi in quella dannata piscina e ora mi ritrovo in camera sua, cercando qualcosa da mettere.

"Tieni, l'ho preso dall'armadio di Benedetta" dice lui entrando e porgendomi una felpa enorme.

"Non ci credo che sia sua, é enorme"

"Santarellina, o questo oppure il vestito bagnato" afferro la felpa e corro in bagno.

"Non ci mettere anni per favore" bussa Nicolò

"Nicolò non rompere ti prego"

"Entro" urla e poi apre la porta. Per fortuna ho già la felpa ma lui comunque ride.

"Ma che hai da ridere? Sarei potuta essere nuda"

"Appunto"

"Che schifo, dai esci"

"Nicolò, dove sei? Tuo padre ti cerca" urla la madre dalle scale.

Lui velocemente chiude la porta e con gli occhi mi chiede di stare zitta.

"Nicolò" urla bussando

"Signora Zaniolo, sono io, Sofia, cosa c'è?" chiedo

"Oh scusami Sofia, cercavo Nicolò, vedrò nella sua camera"

Perfetto, bagnata e anche bugiarda. Mi cacceranno subito.

"Ti rendi conto delle cose che mi fai fare?"

"Shhh"

"Shh un corno, esci immediatamente" dico buttandolo fuori.

Il resto della serata passa più o meno velocemente.
Alla fine poi, sono riuscita ad asciugare il vestito prima che mi scoprissero e siamo tornate a casa, felici.

Ora il mio letto sembra così bello e comodo, come non lo era mai stato.

La luce del cellulare mi indica che é arrivato un messaggio, ma é da un numero sconosciuto.

Ciao Sofi, sono Benedetta, volevo scusarmi per ciò che é successo in piscina con mio padre.

Carina, ma chi le ha dato il mio numero?

Sorvolo e le rispondo di non preoccuparsi e che infondo mi sono divertita.

Ci mettiamo d'accordo per la sua prima lezione.

Ho così tanta ansia, si, insomma, studio all'università, ma non sono pronta a insegnare.

La sveglia é alle 9, ho intenzione di scendere da Gigi, il bar qui di fronte e poi andare da lei.

Come sempre quella maledetta sveglia suona sempre troppo presto.

"Dai Sofia, alzati" urla la mamma dal salotto, ma non sa che questa volta non deve pregarmi di scendere dal letto, ci ha già pensato l'ansia.

Da Gigi, c'è un sacco di gente come tutti i giorni del resto, quindi mi da solo il mio caffè e vado via.

Mi sono salvata la posizione dal giorno prima quindi avvio il navigatore dal cellulare e parto.

Nella mia borsa, ho deciso di portare il libro dei Promessi Sposi e il mio quaderno degli appunti, perché modestamente sono perfetti.

La casa é perfetta come sempre, piena di luce e con un profumino invitante.

"Buongiorno santarellina, ti manco così tanto?" esordisce Nicolò

"Finiscila con quel nome. Come mai sveglio? Sembri uno di quei ragazzi che fanno tardi la sera con gli amici e che il giorno dopo si alzano a mezzogiorno."

"Vedi? Pensi di sapere tutto"

"Non é vero, se non é così, com'è?"

Sorride e non risponde, prendendo una sacca esce di casa.

Poco dopo il cellulare vibra.

Mi piace litigare con te di prima mattina.

Lui. Che coglione.

"Ciao, Sofi. Vieni in camera?"

"Certo"

Tra qualche giorno é Pasqua e vedere tutte queste decorazione in questa casa, mi rende felice, mi ricorda un sacco Logan, il mio migliore amico a Londra, lui adora le uova di Pasqua.

"Ti hanno chiesto un'analisi di una figura femminile dei promessi sposi?" annuisce

"Allora noi pensiamo fuori dagli schemi, sono sicura che tutti sceglieranno Lucia o sua madre, noi invece no, io direi di prendere in considerazione la serva di Don Abbondio"

"Perpetua?"

"Claro, lei è fedele, governante e protettrice nello stesso tempo. Pronta, decisa e sicura di sé si contrappone all'insicuro e pauroso curato incapace di qualsiasi decisione. Ma come saprai è molto pettegola e incapace di mantenere un segreto" mi guarda e sorride.

Mi fa tanto piacere che le piaccia la mia idea.

"Si vede che ti piace"

"Chi?" dic velocemente

"Nessuno Sofia, intendevo la letteratura"

Ah. Che stupida.

"Si mi piace molto, e spero che in qualche modo riuscirò a farla amare anche a te"

"Innanzitutto adoro la tua idea, poi volevo chiederti se potresti aiutarmi con un testo di spagnolo, il professore la pensa come te, vuole che pensiamo fuori dagli schemi"

"Certo, non ti preoccupare, ti aiuto, sono qui per questo, no?"

Parlo e parlo ma comunque non riesco a togliermi Nicolò dalla testa.

In realtà quello che mi ha detto.

"Secondo te, penso di sapere tutto?"

"Di letteratura? Oh si e sembri anche andarne fiera"

"Non intendevo in letteratura"

"No, perché?"

"Niente. Continuiamo con questa testo dai. Che devi scrivere?"

"Devo trascrivere una canzone"

Wow. Fantastico. Adoro questo prof. Voglio essere come lui.

La luce nell'oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora