Svegliarmi dopo la serata di ieri non è stato affatto facile. Nella mia testa rimbomba ancora la musica ad alto volume e sento ancora le mani di Nicolò sui miei fianchi.
Come ho già detto, ormai ci sono di nuovo dentro e non so se riuscirò ancora una volta ad uscirne.
"La tua faccia mi dice la festa non è andata come speravi" mi risveglia Carla bevendo il suo cappuccino.
È venuta a prendermi da casa con la fretta di raccontarmi qualcosa e probabilmente non ha il coraggio di farlo, perché è quasi mezz'ora che siamo qui ma non si decide a parlare.
"Non stiamo parlando di me ora, dimmi per che cos'era tutta quella fretta di parlare"
"Va bene, ma tu promettimi che ci penserai almeno" annuisco e la lascio continuare "Papà da quando ha saputo della messa per il nonno e lo zio, mi assilla per chiedervi se vi va di cenare una volta tutti assieme, so che probabilmente per tua mamma è difficile rivederlo, ma lui sarebbe felice di ospitarvi" sembra essersi liberata di un grande peso, infatti, subito dopo aver finito di parlare tira un gran sospiro di sollievo.
"Carla lo sai che per me non ci sono problemi, eravamo troppo piccole e sciocche per ricordare il motivo del loro litigio o forse sono stati loro a nasconderlo quindi sarei veramente felice di cenare con voi, ovviamente però non posso accettare anche per mamma, io ne parlo con lei e ti aggiorno, ma il mio posto è confermato e per favore la prossima volta dimmele subito queste cose, sembra tu mi abbia rivelato un segreto reale." concludo ridendo.
Lei di rimando sorride e poi mi abbraccia.
"Non mi prendere in giro, ero nervosa perché non volevo portare brutte notizie a papà, lui ci tiene tanto forse vuole far pace per davvero"
"Forse" dico finendo la mia colazione.
Non so come possa reagire la mamma, ma non mi impedirà di andarci, sono i miei zii e ho il diritto di passare del tempo con loro.
"Allora mi racconti di ieri sera?" chiede maliziosa mentre usciamo dal bar.
"Non è successo nulla di che Carla era una festa come tutte le altre, anzi no, mi correggo una festa con la f maiuscola. Ah e c'era anche Nicolò" le dico chiudendo lo sportello della macchina.
Lei corre dal lato del guidatore e mi guarda con il suo solito viso da furbetta.
"Che cosa mi nascondi Sofia?"
"Niente"
"Dimmi la verità, furbacchiona, lo so che mi vuoi dire qualcosa, su su, confidati con la tua cuginetta preferita"
"Non mi va di parlarne, dai, poi tu non sei affatto brava a mettere le persone a proprio agio Carla"
"Va bene, come vuoi tu, dove vuole andare ora signorina?" domanda mettendo in moto la macchina.
"Direi che casa sarebbe la destinazione più apprezzata"
"Non dire scemenze, oggi ti ho rapita quindi stai con me per tutta la giornata e vedrai che alla fine ti divertirai e magari mi dirai anche cosa è successo ieri"
Rido e le lascio che credere che sputerò il rospo.
La prima tappa è l'estetista e sembra abbia preparato nei minimi dettagli questa giornata.
Allora l'unica cosa che posso fare è godermela a pieno.
Scelgo un colore molto neutro per le unghie, a lavoro non voglio essere ricordata come quella con le unghie fluo.
Lascio poi a lei il posto e mi allontano con il cellulare e la mia borsa.
Poco dopo il telefono vibra e il display si accende.
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La luce nell'oscurità
Fanfiction"Quando tutto sembra andar male, c'è sempre qualcosa che ti fa cambiare idea." Quando il padre di Sofia perde la vita, la ragazza, lontana da casa a causa degli studi, è costretta a tornare a Roma, per restare con sua mamma e cercare di andare avant...