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Appena tornata a casa, la mamma è rimasta sorpresa dal mio sorriso a 32 denti, riempiendomi di domande.

Ovviamente non avevo tanta voglia di parlare e l'ho lasciata un po' sulle spine. Aveva capito che si trattava di Nicolò da quando mi ha vista rientrare. 'Quel sorriso non lo fai spesso' ha detto. Ed è la verità, per tutto questo tempo, il
corpo si muoveva simulando un sorriso ma il cuore era in mille pezzi, lontana dalla persona che lo fa battere all'impazzata.

Dopo aver pranzato si è raccomandata una quindicina di volta di vestirmi come una ragazza di diciannove anni e non come un uomo di settanta.

Entro in camera, pronta a sprofondare nelle lenzuola e riposare per almeno tutta la vita, ma la suoneria mi blocca.

Benedetta: Sofi, allora stasera ci sei?

Sofia: Si, come potrei mancare?

Benedetta: Eh appunto, come potresti. Ora si spiega il sorriso di Nicolò. Comunque stavamo pensando di fare un bagno in piscina sul tardi, quindi portati un costume.

Sofia: Oh, si, lo farò.

Benedetta: Sono felice che abbiate chiarito, Sofia. Era insopportabile.

Sofia: Lo sono anche io. Ci vediamo
più tardi, Bibi.

Leggere che era diventato insopportabile mi fa nascere un piccolo sorriso sulle labbra. Non so neppure il motivo. Sono felice che in qualche modo lo faccio stare bene. Perché lui fa molto di più di questo.

Finalmente mi stendo sul mio amato letto con il computer accanto, facendo partire una delle mie serie tv preferite, una di quelle che potresti rivedere centinaia di volte senza mai stancarti: Una mamma per amica.

Sapere che due su i tre fidanzati che la protagonista ha durante la serie, si chiamino Logan e Dean mi spaventa. Infatti la prima volta che ho visto i miei amici, gli sono quasi scoppiata a ridere in faccia. Loro poverini non capivano nulla e io avevo qualche difficoltà nel parlare, un po' per la lingua e un po' per la mia timidezza.

Passo le ore ammirando quel gran figo di Dean e diversamente da stamattina il tempo vola.

La mamma mi urla dalla sua stanza di iniziare a prepararmi, ma non capisce che non dobbiamo andare ad un matrimonio o qualcosa del genere, basteranno un costume e un paio di pantaloncini.

L'estate si avvicina e non vedo l'ora di poter fare il bagno a mare. È la mia stagione preferita, il sole, la spiaggia, il mare, il rossore sulle guance e ovviamente l'insolazione annuale.

"Sei pronta?" domanda la mamma entrando in camera.

Alzo la testa dalle mie scarpe per guardarla ed è veramente pronta per un gala. Sorrido senza risponderle e finisco di allacciare le mie converse.

"Andiamo"

Prendiamo la sua macchina e lei sembra molto più nervosa di me. Ha quel sorriso inquietante che però non lascia trasparire nulla, non riesco a capire per quale motivo abbia i nervi a fior di pelle.

Per quanto riguarda me, lo sono molto di meno rispetto a stamattina, probabilmente perché so che troverò un Nicolò sorridente pronto a stringermi tra le sue braccia.

"Allora mi vuoi dire che ti prende?" chiedo incrociando le gambe sul sedile.

"Sto bene e tu abbassa quelle gambe, avresti dovuto metterti qualcosa di più lungo"

"Dopo la cena abbiamo deciso di fare il bagno, quindi comunque gli toglierò e tu per favore rilassati, non stiamo mica andando in guerra"

Si ferma per un istante al semaforo e mi rivolge il suo sguardo.

La luce nell'oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora