Continuo a guardare insistentemente la grande finestra, per mettere bene a fuoco quello che sta succedendo.
Mi sta chiedendo di sposarlo lo stesso giorno in cui abbiamo deciso di convivere!
"Allora? Cosa vuol dire questo silenzio?" mi spaventa lui sbucando dal muro che porta alle camere.
Non so nemmeno io cosa vuol dire! Sono sicura di quello che provo per lui, lo amo da impazzire, ma quello che mi sta chiedendo é troppo. Magari forse troppo presto.
"Nicolò dimmelo tu. Sei pronto per prenderti così tante responsabilità? Per sposarsi non basta mettere due firme su un foglio di carta. Non sono passati nemmeno tre giorni da quando mi stavi urlando contro perché avevi paura potessi essere incinta e ora sei qui che mi chiedi di mettere la fede al dito?"
"Ma cosa stai dicendo? Un bambino è un cosa molto più seria. E poi nemmeno tu sei pronta per averne uno, te lo leggo negli occhi"
"Forse non lo sono ora, ma tra un anno o non lo so io vorrò una famiglia tutta mia, con dei bambini per casa e un uomo che rientri a casa dopo il lavoro e mi sorrida baciandomi. Sei disposto a darmi questo?" chiedo quasi ironica.
So che la sua è solamente una paura di non essere abbastanza per un bambino, paura di diventare come suo padre.
La mia domanda non riceve risposta, lui abbassa gli occhi e rimane in silenzio.
"Va bene, come vedi abbiamo entrambi qualcosa a cui pensare adesso. In un altro momento manderei via te, ma siccome sei mezzo rotto, vado via io" lo informo prima di uscire nuovamente dalla casa.
Non un buon inizio!
La sua proposta è stata inaspettata e forse anche affrettata. Lui non sa cosa vuol dire essere sposati, non sa quante responsabilità bisogna prendersi, ma sicuramente sa che non è facile tornare indietro dopo aver preso una decisone simile.
Mettermi in macchina in questo momento non è la scelta migliore, anche perché combinerei solo casini e magari potrebbero anche non finire bene.
Cammino sul marciapiede fino ad arrivare alla fermata dell'autobus, diretto verso Ostia. Se c'è un posto in cui posso pensare senza essere distratta, credo che lì sia quello giusto. Contro ogni aspettativa, il pullman arriva puntuale e prendo posto sul primo sedile vuoto.
Il cellulare nella mia borsa trema, ma non ci faccio caso. Sicuramente saranno messaggi da parte di Nicolò.
A due fermate di distanza dalla mia, sale una coppia di vecchietti mano nella mano.
Sembra che oggi tutto sia contro di me!
Nonostante tutto l'amore che proviamo l'uno verso l'altro, riusciamo sempre in qualche modo a rovinare tutto. Il nostro rapporto non ci porterà mai ad essere felici nella nostra tranquillità, come succede a quei due anziani. Ogni minima cosa smuove la serenità e ci porta verso un mondo pieno di confusione e disordine, dove a quanto pare siamo bravissimi a sopravvivere.
Il tempo passa, il bus corre sulle strade di Roma ed io, seduta qui, vedo la gente salire e scendere, che in qualche modo vive la sua vita.
Quando finalmente arriva la mia fermata, salto giù e respiro l'aria pervasa dall'odore del mare. Le onde, anche se piano, bagnano la sabbia e il rumore del mare riesce a calmarmi.
Questo posto mi porta alla mente un sacco di bei ricordi, la maggior parte di questi con Nicolò. Infondo solo quando ho conosciuto lui, ho iniziato ad apprezzare veramente la bellezza di Roma, mi ha mostrato posti che da sola non avrei mai visto, mi ha fatto innamorare della città che fin da quando sono bambina mi stava sotto il naso e che non avevo mai notato veramente.
Tolgo le scarpe e faccio entrare a contatto il mio piede con la sabbia, calda al punto giusto. Agosto è finito e l'arrivo di settembre è sempre il momento giusto per tutte quelle persone che odiano passare una giornata tra la confusione e le urla dei bambini. Infatti la spiaggia è stracolma di donne, probabilmente ancora in ferie, e coppie di innamorati.
Mi siedo a pochi metri dall'entrata sulle sdraio ancora aperte e di nuovo non riesco a non pensare a lui. Tiro fuori il cellulare pronta a parlargli, ma la notifica che mi appare mi spiazza.
Una mail del signor Ricci.
Ciao Sofia,
Ho appena ricevuto da Martina la tua ultima bozza corretta, sono contento che alla fine ti trovi bene assieme a noi. In poco tempo sei diventata una risorsa importantissima, abbiamo imparato a conoscere le tue preferenze, riguardo i libri ovviamente, anche se conoscendo il tuo fidanzato, posso confermare i tuoi ottimi gusti, per questo provvederemo a mandarti più spesso romanzi rosa e d'azione come da te richiestoci.
P.s Ringrazia Nicolò per aver fatto il tuo nome, probabilmente senza di lui non ti avrei mai notato!
Grazie e a presto.
Sig. Ricci.Un mix di emozioni mi attraversa, dalla delusione alla rabbia. Sapevo che quella proposta di lavoro era troppo per essere vera. Quando l'ho visto alla sua festa dovevo fare due più due, dovevo arrivarci. Dovevo capire che non era solo una bella coincidenza, magari un segno del destino, come mi ha ripetuto più volte lui.
Faccio lo screenshot all'intera mail e gliela inoltro. Non mi è mai piaciuto parlare per messaggio, soprattutto se si tratta di discutere, perché tutto può essere frainteso e malinterpretato.
Sofia, io l'ho fatto per aiutarti. Sapevo quanto fosse importante per te un lavoro del genere e quando mi si è presentata l'occasione l'ho colta!
Magari non volevo essere aiutata. Volevo arrivare a poter lavorare in casa editrice per il mio talento e non perchè il mio ragazzo calciatore ha messo buona parola per me.
Si, aiutarmi magari allontanandomi dalla libreria di Federico? Dimmi la verità, è per questo che hai chiesto al signor Ricci di assumermi?
Posso essere stata così stupida?
Prima di tutto io ho solo chiesto per un colloquio, tutto quello che è avvenuto dopo è stato tutto merito tuo e di nessun'altro. In secondo luogo, dove sei? Puoi tornare a casa, così possiamo parlare faccia a faccia? Lo sai che parlare di quel Federico senza poterti vedere mi uccide.
Leggendo la sua risposta, la rabbia che mi ha accecata lascia spazio alla confusione. Dopo averci pensato su, mi alzo pronta a tornare sui miei passi e provare ad avere una conversazione civile con lui.
Pulisco i miei piedi dalla sabbia, appiccicatasi, e infilo le mie converse.
Una volta arrivata alla fermata dell'autobus, gli invio un messaggio.
Va bene, sto arrivando. Se hai rotto qualcosa (e no, non intendo il tuo ginocchio) pulisci immediatamente.
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La luce nell'oscurità
Fanfiction"Quando tutto sembra andar male, c'è sempre qualcosa che ti fa cambiare idea." Quando il padre di Sofia perde la vita, la ragazza, lontana da casa a causa degli studi, è costretta a tornare a Roma, per restare con sua mamma e cercare di andare avant...