57

2.2K 65 0
                                    

Svegliarmi alle 7 del mattino per fare una sorpresa al signorino, non era nei miei piani di oggi.

Ma la voglia di vederlo sorridere è più forte di qualsiasi altra cosa. Se poi la causa del suo sorriso sono io, ancora meglio.

Stanotte ogni volta che cambiamo  posizione nel mio letto, riuscivo a pensare solo alla cazzata che ho fatto. Forse dovevo evitare di invitare Federico alla sua festa. Non si stanno molto simpatici, è vero, ma magari questa può essere un'occasione per conoscersi.

Svegliati dormiglione, sto arrivando.

Gli scrivo prima di gettare il cellulare in borsa e entrare in macchina. Nel silenzio rimbombano le canzoni che danno alla radio e i clacson delle poche macchine sulle strade di Roma alle 7 del mattino.

Quando sono sotto casa sua, mi sento come se non lo vedessi da giorni, sorrido al solo pensiero di trovarlo ancora nel suo letto, con gli occhi assonnati e la voce da appena sveglio.

Suono il citofono e come avevo previsto ad aprirmi la porta è sua madre, già been vestita e ben truccata.

"Salve Matilde, Nico dorme, vero?" le chiedo sorridendole.

"Si certo ormai conosci la strada, vai a svegliarlo e portatelo" la mia faccia interrogativa la fa ridere e poi dice "Ama il giorno del suo compleanno e quest'anno ripeterà in continuazione quanto sia bello avere anni 21 anni"

"Che dolce però, come un bimbo"

"Tu sei di parte Sofia" conclude lasciandomi proseguire verso la camera di Nicolò.

Apro piano la porta e al suo interno c'è buio totale e lui con le coperte fino alla testa.

"Amo" parlo

"Nico, sei sveglio?"

"Nico" continuo sfiorandogli i capelli sulla fronte.

"Mmmh" mugola appena.

"Dai sveglia, è o non è il tuo compleanno?"

"È sempre il mio compleanno se ci sei tu" dice con la voce roca dal sonno.

"Se mi dici questo non usciamo da questa stanza per almeno due ore" gli soffio nell'orecchio, facendolo sorridere.

Si sposta più in là, lasciando dello spazio per me.

"Tu sei pazza, sono le 7.30" dice prima di abbracciarmi da dietro.

"Però girati Sofia, così mi uccidi" continua mettendo le mani sui fianchi e facendo scontrare i nostri nasi.

"Che cosa vuoi fare oggi?" domando sorridente.

"Allora, voglio baciarti e..." e lo fa

"poi voglio baciarti..." lo fa ancora.

"ah si e poi voglio baciarti" continua ma questa volta, non è un semplice bacio a stampo. È molto più intimo, molto più nostro, le lingue giocano e si sfiorano.

Metto le mani tra i suoi capelli e lo avvicino, se ancora è possibile.

"Vuoi passare tutto il giorno, chiuso qui dentro, al buio?"

"Le finestre se vuoi possiamo aprirle"

"Non scherzare scemo, dobbiamo fare un sacco di cose, poi io in realtà devo dirti una cosa?"

Mi sento troppo in colpa per non dirglielo, devo farlo, tanto prima o poi lo scopre.

"Dimmi" chiede lasciandomi dei piccoli baci sul collo.

"Ieri, quando te ne sei andato, sono tornata in camera e ho trovato un messaggio. Era Fede. Mi chiedeva scusa e poi ci siamo visti al bar dove lavora, perché non volevo che discutessimo in chat"

La luce nell'oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora