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"Allora, Sofia, vieni con noi al cinema?" chiede Carla sedendosi accanto a me sul letto.

"Non posso amore mio, vedi, devo finire di leggere e correggere questo libro entro lunedì e mancano solo due giorni, quindi ho tutto il weekend occupato, mi spiace"

Con la sua solita faccia imbronciata, lascia la stanza chiudendosi alle spalle la porta.

Non volevo sembrare scortese, ma voglio assolutamente fare bella figura e se non mi impegno al cento per cento non avrò il risultato che spero tanto.

Sento ancora qualcuno bussare alla porta, quindi mi alzo e vado ad aprirla.

"Ciao bimba" dice Fede entrando con un sorrisone.

"Allora? Ti hanno presa?" continua

"No, diciamo di no, il direttore mi ha dato da correggere questa bozza e poi deciderà" lo informo tornandomi a sedere sul letto.

"Mmh e quindi resterai chiusa qui dentro finché non finisci?" chiede ridendo

"Si, probabilmente si. Perché? Cosa avevi intenzione di fare?"

"In verità di andare a festeggiare, insomma, pensavo che ti avrebbero assunta immediatamente"

Crede in me così tanto?

Ci siamo avvicinati tantissimo da quando lavoro con lui alla libreria, parliamo di tutto e sono davvero a mio agio.

"Se vuoi possiamo restare qui, così tu puoi continuare a lavorare, ma almeno stiamo assieme, mangiamo una pizza e parliamo" propone

Mi ritrovo a sorridere per poi annuire.

Telefona in pizzeria e dopo quasi due ore, il ragazzo delle pizze suona al citofono.

Da buon gentiluomo si offre di pagare ma questa volta non mi lascio corrompere e lo convinco a prendere la mia parte.

"Puoi lasciare per cinque minuti? Almeno per mangiare, Sofia"

"Va bene, va bene, ma dopo cena continuo e tu mí aiuterai, ho letto solo 137 pagine su 450, devo assolutamente finirlo" alzandomi dal letto per poi accomodarmi vicino la scrivania, apparecchiata.

"Come vuole lei signorina, ma adesso toglimi questa curiosità, ti prego" domanda e lo sprono a parlare con un gesto del capo.

"Ma ti sei chiesta come fa a conoscerti questo qui? E se fosse un maniaco? Io non fido a lasciarti andare da sola, lunedì ti accompagno fin dentro il suo ufficio"

In effetti é abbastanza strano che mi abbia chiesto lui un colloquio senza nemmeno aver mandato il mio curriculum. Ma pensare che sia un maniaco, solo lui poteva farlo.

"Ma che sei scemo? Non credo affatto sia un maniaco, sulla sua scrivania c'era una foto con tutta la sua famiglia"

"Ma sono quelli i più pericolosi Sofia, te ne rendi conto vero?"

Questo é davvero pazzo!

"Ma non avrebbe lasciato la foto lì se avesse voluto provarci con me, non credi?"

"Okay, forse hai ragione, ma comunque non mi fido"

"Sembri Ni-" sto per dire il suo nome ma poi mi fermo abbassando lo sguardo.

"Chi?" chiede poi continuando a mangiare la sua pizza.

"Nessuno, comunque stai tranquillo, se sta per succedere qualcosa ti chiamo, ti imposto come chiamata d'emergenza" continuo facendogli un occhiolino e ridendo.

La luce nell'oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora