41

2.4K 73 20
                                    

La voglia di andare a quella festa é scesa pari a zero, ma é il compleanno del capo come posso mancare?

Stamattina quando sono arrivata in ufficio, erano tutti super entusiasti e il mio cattivo umore stonava non poco con tutte quelle risate.

"Sofia, buongiorno" mi saluta venendomi incontro Martina, sempre perfettamente truccata.

Ricorda già il mio nome?

"Salve, il signor Ricci dev'essere contento" sorrido forzatamente indicato la mini festa che hanno organizzato.

"Oh si, é patito per feste, balli, cerimonie e se resti qui a lungo lo capirai, fidati. Ora però vai nel tuo ufficio prima che qualche bel fusto ti rapisca"

Seguo il suo consiglio e chiudo alle mie spalle la porta, appoggiandomici sopra e ascoltando il meraviglioso suono del silenzio.

Sulla scrivania c'é, oltre ai libri, anche un computer portatile.

Sembra uno dei nuovi modelli, é molto sottile, é grigio, niente male insomma.

Lo apro lentamente per paura di romperlo e all'interno c'è attaccato un post-it.

Cerchiamo di sprecare meno carta, signorina Ambrosio. All'interno troverà, giorno per giorno, un paio di bozze, provviste di qualsiasi cosa lei abbia bisogno ( penne, matite ed evidenziatori ) spero le piaccia. Buon lavoro.

È sempre estremamente gentile con me e non riesco veramente a capire il motivo, mi ha messo alla prova ma si è dimostrato sin da subito interessato a me e vorrei capire il perché con tutta me stessa.

Leggo cinque o sei pagine di una delle bozze ma non riesco a concentrarmi, ho troppe cose per la testa, dalla festa a Nicolò, dalla messa alla mamma.

Vorrei tanto smettere di pensare per un po e divertirmi.

Sono passati più di due mesi da quando ho deciso di chiudere con lui ma la sua immagine che mi sorride non vuole andar via.

È quasi mezzogiorno e non vedo l'ora di uscire di qui.

"Stai andando via?" chiede una ragazza seduta dietro la scrivania all'ingresso.

"Si, qualche problema?" sputo acida.

"No, nessun problema" ride

"O dio, scusami, non volevo essere scortese, é solo che non é una delle mie giornate migliori"

"Non ti preoccupare, te lo si leggeva in faccia, ma comunque ci vediamo stasera, no?"

"Si certo, scusa di nuovo, ora devo andare"

"A stasera" mi saluta ed io alzo la mano.

Mi sembra una ragazza per bene, non sono perché io le abbia risposto male.

Torno a casa in auto e come sempre trovare un parcheggio è quasi impossibile.

Quando finalmente vedo una macchina uscire dal suo mi precipito e riesco ad infilarci la mia macchinina.

Salgo a casa e si sente un profumino invitantissimo.

"Mamma sono a casa"

"Vieni, vieni sono in cucina"

Non avevo dubbi mamma.

"Hai avuto notizie per quella ragazza? Direi che abbiamo il diritto di sapere qualcosa in più, visto che dobbiamo ospitarla per quasi tre mesi"

"No nulla, ma chiederò tranquilla, comunque arriva tra qualche settimana, dove la facciamo dormire?" rido

Non abbiamo un'altra stanza dove può stare, credo che dormirà sul materassino in camera mia.

La luce nell'oscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora