Alla fine la serata che avevo tanto immaginato, é stata un fiasco. Dopo aver scelto un film, siamo entrambi crollati prima sul divano, poi sul letto, abbracciati.
All'improvviso la sveglia suona spaventandoci e per poco Nicolò non cade sul pavimento.
Continua ad avere la sua mano attorno la mia cinta e quando vede che anche io sono sveglia, mi sorride.
"Scusa ho dimenticato di spegnerla ieri" spiega
"Non ti preoccupare" mi avvicino ancora di più a lui e inizio ad accarezzargli la guancia.
Oggi, non ho intenzione di rimanere con le mani in mano, devo assolutamente trovare un lavoro.
Mi allontano da lui e lo sento lamentarsi.
Mi giro a guardarlo ma prendo comunque il cellulare e noto un email dall'università di Londra.
Un po' stupita ma pur sempre incuriosita, la apro.
"Cos'è?" chiede lui sporgendosi leggendo con me.
"Aspetta, fammi leggere"
È scritta in inglese e tradurre appena sveglia non è mai stato il mio forte.
Salve sign.ina Ambrosio,
abbiamo saputo da fonti affidabili che si trova nella sua città natale, Roma.
Qui in università abbiamo tanti studenti/esse, pronti a partire per un anno all'estero. Ed è per questo che le scriviamo. Sarebbe disposta ad ospitare uno di loro? Ovviamente sarebbe tutto a spese dell'istituto.
Aspettiamo una sua risposta.
A presto.Fonti attendibili?
Città natale?
Ma come parlano!In ogni caso, sono sorpresa, non sapevo che l'università offrisse la possibilità di studiare un anno fuori dall'Inghilterra.
"Allora? Che dice? Devi tornarci?" domanda Nicolò abbastanza preoccupato.
"No, dovrò ospitare uno studente per lo scambio"
"Maschio?"
"Ti interessa?" chiedo sorridendo
Non so se essere felice della sua gelosia o infastidita dal fatto che non riesca a non pensarci.
"No" ribatte alzandosi velocemente dal letto.
"Dove vai?" domando
"A casa" continua
"Senza baciarmi?" ride e si avvicina.
Mi accarezza la guancia e poi si spinge sulle mie labbra.
Ovviamente un semplice e casto bacio non basta mai, infatti chiede l'accesso picchiettando con la lingua, che non sarò di certo io a negarlo.
I brividi lungo la schiena non possono non mancare."Cazzo Sofia, sei qui e non mi dici niente?" urla Carla bussando ripetutamente alla porta, costringendo così Nicolò ad allontanarsi.
"Che vuoi fare stasera?" mi sussurra all'orecchio
"Tutto ciò che ti va e per favore non pensare male"
Si veste velocemente con il suo solito sorriso, che mi fa sciogliere ogni volta che lo vedo.
"Sofia? Sei morta?" chiede ancora Carla
"No, sto arrivando un secondo" mi alzo controvoglia e le apro la porta.
La sua faccia è stupita nel vedere Nicolò. E come non esserlo. L'avevo lasciata dicendole che non avrei mai più avuto a che fare con lui.
STAI LEGGENDO
La luce nell'oscurità
Fanfiction"Quando tutto sembra andar male, c'è sempre qualcosa che ti fa cambiare idea." Quando il padre di Sofia perde la vita, la ragazza, lontana da casa a causa degli studi, è costretta a tornare a Roma, per restare con sua mamma e cercare di andare avant...