"Io non voglio crederci, Sofia, non ci voglio nemmeno pensare. Un bambino non è quello che mi serve ora" alza la voce sempre seduto sul letto e toccandosi il ginocchio dolorante.
"Come fai a dire una cosa del genere? E se dovesse essere vero? Se sono veramente incinta? Che cosa fai? Sparisci? Mi lasci sola?" mi sento distrutta, le sue parole lo hanno fatto.
Una lacrima percorre l'intera guancia mentre lui continua a non guardarmi negli occhi.
"Non so cosa farei se fosse vero. Non è facile prendere una decisione del genere. Si tratta di mettere via una parte della nostra vita, te ne rendi conto?"
"Ma siamo sempre noi due. Io e te, Nicolò e Sofia. Mi fa male quello che dici"
"Tu lo vuoi?" mi spiazza poi
"Sarebbe talmente inaspettato e adesso non so dirti esattamente cosa voglio. Però posso assicurarti che non voglio perderti, sono venuta fin qui perché ero dannatamente preoccupata per te"
Con il capo mi fa segno di avvicinarmi a lui. Ed io lo faccio.
"Io ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, e lo sai, non mi sognerei mai di lasciarti da sola ma mettiti anche nei miei panni. Ho solo 21 cazzo di anni, non sono pronto per essere padre."
In questo momento mancava solo questo problema. Domani ha le visite mediche per il ginocchio e non credo abbia bisogno di altri pensieri.
"Vado a fare un giro" annuncio prendendo il telefono da sul suo comodino e uscendo. Non sento nessun richiamo da parte sua, probabilmente anche lui ha bisogno di restare un po' da solo.
Ripenso a quella sera. È successo solo una volta, siamo dannatamente sfortunati?
Per non perdermi totalmente nei miei pensieri e dare di matto, decido di chiamare Carla. Lei mi aveva già avvisato di questo, ma io non volevo crederci.
"Sof, tutto bene?" chiede euforica.
"C, credo di essere incinta" ammetto senza troppi giri di parole.
"Di nuovo quelle fitte?"
"Si, Nicolò non l'ha presa molto bene. Non se la sente, dice che siamo troppo giovani" al solo
pronunciare quelle parole, una lacrima lascia i miei occhi."È normale essere spaventati Sofia. Cazzo stiamo sempre parlando di un bambino, di una responsabilità non indifferente. Dovete essere razionali, dovete capire quello che effettivamente volete dalla vita. Prima di tutto fai un test di gravidanza, poi si pensa"
"Non dire niente a nessuno, ti prego"
"Non lo farei mai e lo sai. Cerca di stare tranquilla, quando hai il risultato avvisami. Ti voglio bene, ricordatelo"
Dopo aver visitato l'intero albergo e aver incontrato diversi dei compagni di Nicolò, torno in camera da lui, sperando che sia calmato, almeno un po'.
"Lo so che sei arrabbiato, ma dobbiamo fare un test" affermo quando entro nella sua visuale.
"Sofia, io non sono arrabbiato. Sono solo fottutamente spaventato. Che padre sarei? Ti deluderei sicuramente"
Quelle parole mi spiazzano. Non mi sarei mia aspettata un Nicolò insicuro in questo modo. Mi avvicino a lui per lasciarli un bacio sulla guancia. Assaporo il suo odore chiudendo gli occhi e cercando di rilassarmi in qualche modo.
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La luce nell'oscurità
Fanfiction"Quando tutto sembra andar male, c'è sempre qualcosa che ti fa cambiare idea." Quando il padre di Sofia perde la vita, la ragazza, lontana da casa a causa degli studi, è costretta a tornare a Roma, per restare con sua mamma e cercare di andare avant...