Daisy
Ci ritroviamo ancora nel piccolo spiazzale sul retro della Mission High School, il luogo in cui Harry ha parcheggiato l'auto ore prima, dove abbiamo discusso l'evento quasi catastrofico di questa mattina.
Lui davanti a me, con le mani nascoste nelle strette tasche dei jeans, lo sguardo basso e perso nei propri pensieri, l'espressione mutevole: dalla semplice preoccupazione alla paura; io, invece, poggiata con la schiena sulla bianca carrozzeria della nostra Mercedes di seconda mano, le braccia incrociate al petto e gli occhi puntati verso il ragazzo. Lo fisso con curiosità e attesa, leggermente irritata, da questo silenzio teso sceso tra noi. Non riesco ad immaginare cosa lo abbia turbato tanto, forse il mio voler discutere della sua vecchia fiamma o il discorso affrontato proprio con quest'ultima.
Aspetto pazientemente che cominci a parlare, a dichiarare che non è successo nulla di così importante, eppure le mie illusioni svaniscono come neve al sole nell'attimo in cui scruto l'aria angosciosa che aleggia su di lui, simile ad una nuvola nera carica di pioggia (non so se rendo l'idea). Ed è questa banale costatazione che comincia ad attanagliarmi il cuore in una stretta e gelida morsa, dolorosa, diffondendo un enorme peso sul petto; i polmoni non riescono a respirare aria pulita per il fiato corto al solo pensiero ... che Charlotte abbia colpito qualche punto particolare nell'animo di Harry, così da mandarlo in confusione.
"Mi farebbe davvero questo dopo ciò che abbiamo passato, dopo ciò che ho fatto per lui?", mi chiedo involontariamente cominciando a sentire una strana spossatezza, come fossi sconfitta. Sinceramente, non so da quando sono così debole, eppure non riesco ad evitare milioni di pensieri e paure riguardanti la nostra storia. Se perdessi lui, perderei ogni cosa.
Scuoto la testa cercando di mandar via, per l'ennesima volta, le moltissime idee inopportune concentrandomi esclusivamente sul presente, senza far vagare la mente in posti oscuri e che mi potrebbero far star male. Insomma, non fasciamoci la testa prima di romperla. Così, prendo tutto il coraggio che mi contraddistingue e frantumo la quiete fin troppo scomoda.
«Vi ho visti insieme, questa mattina.» esordisco, ormai sicura di me, stringendo ancora più saldamente le braccia al petto. Non nego di aver paura della sua risposta.
«Sei andata a parlarle, vero?» chiede prontamente, alzando gli occhi su di me.
Credevo fosse immerso nei suoi pensieri e invece, con mia grande sorpresa, lo ritrovo attento e scattante nel rispondermi. Mi fissa serio ed infastidito, serrando la mascella e respirando un po' più veloce.
Forse ho frainteso tutto, forse si è semplicemente trattenuto dallo scoppiare per la rabbia. Non riesco a comprenderlo in questo momento, magari sono troppo scossa per ragionare lucidamente.
«Certo!» esclamo ridacchiando nervosa, lanciandogli uno sguardo altezzoso.
«Dio, Daisy!» mi riprende frustrato, passandosi una mano tra i capelli e sbuffando stancamente.
«Cosa? Tu avresti fatto lo stesso al mio posto!» alzo la voce infastidita dalle parole e dal tono rivoltomi, facendo ricadere le braccia lungo i fianchi.
«Cosa vi siete dette?» domanda preoccupato, ed irritato, facendo un lungo passo nella mia direzione.
Gli occhi verdi spalancati scintillano d'apprensione alla debole luce del tramonto ed i tratti del viso, contratti e spigolosi, gli conferiscono un'aria alquanto affascinante; la schiena rigida ed il portamento eretto rendono la figura di Harry ancor più alta e possente. Adoro la sua forza quanto il suo lato spensierato e divertente.
«Niente di importante.» replico scrollando le spalle, indifferente quasi, e minimizzando con un piccolo gesto della mano.
«Daisy ...» il mio nome esce dalle sue labbra quasi come una supplica.
![](https://img.wattpad.com/cover/312380576-288-k653589.jpg)
STAI LEGGENDO
Endless || H.S.
Fanfictionamore [a-mó-re] affetto profondo e intenso, passione, attrazione che lega due persone. Ciò che unisce Harry e Daisy é proprio questo: amore. Tuttavia, c'è qualcosa di davvero importante che non permette i due di stare insieme. Nonostante ciò decido...