Capitolo 10

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Daisy 

Dopo una calda doccia insieme a mio fratello, mi sento decisamente rigenerata, quasi del tutto nuova potrei dire. Forse quest'ultima sensazione non è dovuta soltanto all'acqua che, come una cascata, cadeva sul corpo e rilassava ogni parte di esso, ogni muscolo in tensione si è sciolto ed ogni brutto pensiero è sparito via, ma è soprattutto per ciò che sta avvenendo con Harry che mi sento così euforica e contenta, più libera e spensierata; provo un enorme sollievo all'altezza del petto, come se il più grande segreto della mia vita fosse svelato.

Harold si è vestito velocemente ed è andato al B&P perché era fin troppo in ritardo, non prima di avermi baciata dolcemente e rivolto un sorriso tenero, ovviamente. Nonostante sia domenica deve lavorare al Pub, anche solo per poche ore. Credo (spero) che nel pomeriggio torni a casa, cosicché possa trascorrere del tempo con me. In questo momento, mi sembra essere una adolescente alla prima cotta, come se tutte le esperienze (significative o meno) del passato non siano abbastanza per affrontare qualcosa di così grande e profondo. Al solo ripensare ai suoi occhi verdi e splendenti, proprio come la giada più preziosa, un sorriso stupido compare sul viso. Dio, mi sento un po' patetica e non comprendo fino in fondo l'entusiasmo che anima ogni mia singola cellula. Sarà la sensazione del proibito, probabilmente, ma spero che questa emozione non finisca e l'adrenalina continui a circolare nel sangue poiché mi fa sentire dannatamente bene e viva.

Prendo un respiro profondo e guardo l'ora dal cellulare, poggiato sulla scrivania: sono appena le dieci. Benché non abbia molta voglia di studiare devo farlo, così che il tempo possa scorrere nel modo più veloce possibile.

Penso a Zayn e allo stranissimo desiderio che ammonta nel cuore di volergli gridare tutta la mia felicità, ma sono consapevole che il mio migliore amico sarà ancora sotto le coperte, coccolato dal tepore delle lenzuola e del calore della stanza. Così, decido di risolvere problemi di chimica ed equazioni di matematica e rimandare la chiamata a più tardi.

Alzo le braccia al cielo stirando i muscoli, tendendoli e rilassandoli, contratti per l'immobilità del corpo per finire i compiti assegnati per domani. Do un'ulteriore occhiata all'ora e noto che, dall'inizio del lavoro, sono trascorse ben due ore. È quasi ora di pranzo e lo stomaco inizia a brontolare dato che non tocco cibo da ieri sera, ma prima di scendere in cucina a mettere qualcosa sotto i denti, decido di telefonare a Zayn, sperando non sia ancora addormentato.

«Uhm ... ti odio, Daisy!» risponde il mio migliore amico, con voce ancora impastata dal sonno, dall'altro capo del telefono.

«Buongiorno anche a te, pigrone!» ridacchio divertita dal suo tono e dalla dolcezza con cui parla.

«Aspetta ...» sussurra sospettoso, curioso, assumendo un'espressione più seriosa e pensosa, almeno da ciò che posso capire. «Aspetta, aspetta ... è successo qualcosa.» afferma sicuro muovendosi tra le coperte - riesco a sentire il fruscio del suo corpo che sfiora il letto.

«Cosa?» chiedo facendo finta di niente, abbassando lo sguardo imbarazzata per essere stata scoperta - anche se lui non può vedermi.

«Oh, dimmi che non è come penso.» sbuffa scocciato. Posso benissimo immaginarlo mentre passa una mano sul viso in segno di esasperazione e non approvazione. «Dimmi ... che non sei andata a letto con Harry.» supplica quasi per avere la risposta che cerca, una negativa che io non posso dargli però.

«E' quello che ho fatto.» ammetto mordendomi il labbro, cercando di trattenere un sorriso: le immagini di questa notte scorrono veloci nella mente riempiendo, di nuovo, il petto di calde e piacevoli sensazioni.

«Cosa stai combinando, Daisy?!» domanda perplesso e, noto, con un pizzico di rimprovero ed irritazione. «Hai idea di cosa avete fatto? Cavolo, come puoi essere così ingenua!»

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