Capitolo 4

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Harry

Dopo trenta minuti di autobus, sono finalmente arrivato davanti alla porta di casa. Prendo le chiavi dalla giacca e apro la serratura constatando che, fortunatamente, sono solo. Non c'è traccia di mamma e papà né tanto meno di Daisy. Quest'ultima, probabilmente, sarà con Perrie e Seline in giro per negozi o al centro commerciale. Con un sospiro, chiudo la porta dietro di me gettando sull'alto tavolino all'ingresso le chiavi che tintinnano all'interno di un cofanetto di vetro - la mamma e le sue manie per l'ordine! Tolgo la giacca mentre mi muovo verso il salotto lanciandola poi sullo schienale del divano per dirigermi successivamente in cucina. Apro il frigorifero e afferro una piccola bottiglia d'acqua, la stappo e ne bevo circa la metà. Fa davvero caldo fuori e tutta l'odissea fatta per arrivare qui a casa mia ha seccato la gola. Poggio l'oggetto di plastica sull'isola in mezzo alla stanza e porto le mani sul fresco bancone di marmo bianco con venature grigie chiudendo automaticamente gli occhi. C'è molto silenzio in questa casa, un silenzio rassicurante ma che mette i brividi allo stesso tempo; una casa troppo grande per una sola persona. Riesco a percepire il suono del mio respiro regolare e i battiti del cuore che rimbombano nelle orecchie, il leggero fruscio del vento che si abbatte nel piccolo cortile retrostante. Calma e pace, ecco cosa riesco a percepire. Ma so per certo che tutta questa tranquillità che adesso mi pervade è soltanto temporanea. Quando aprirò gli occhi e tornerò alla realtà, con mia madre arrabbiata per ciò che ho fatto a scuola, mio padre scuro in volto per il lavoro e con gli occhi e il sorriso di Daisy che mi perseguitano, mi sentirò ancora così abbattuto.

Emetto un urlo di esasperazione misto a frustrazione stringendo forte i pugni sul tavolo, prima di alzare le palpebre e puntare lo sguardo sul telefono di casa accorgendomi che c'è una luce che lampeggia: un messaggio di segreteria.

«Fa che non siano i miei.» prego avvicinandomi ai banconi principali dove la mamma è solita preparare i pasti.

Pigio il piccolo bottoncino ai lati della lucetta così che io possa ascoltare il messaggio.

«Il fatto che nessuno risponda mi insospettisce.» la voce pensierosa di mia madre risuona in tutta la cucina. Dannazione! «Comunque, dato che i miei figli sono irreperibili - a cosa diamine servono i vostri cellulari costosi, mi domando! - ho deciso di lasciarvi un messaggio sperando che quello sciagurato del primogenito sia all'ascolto.» continua con tono divertito e serio allo stesso tempo la donna. Mia madre mi adora. Già. «Vostro padre ed io non torneremo a cena, abbiamo deciso di concederci una ... serata romantica.» ridacchia come una quindicenne, ma ha il tono ... malizioso che contraddistingue una donna della sua età. Scuoto la testa scacciando via le immagini poco consone e disgustose dei miei genitori insieme (non che odi il fatto che i miei si amino ancora dopo tutti questi anni!). «Quindi dovrete prepararvi qualcosa da soli o magari ordinate ciò che volete, sapete dove sono i volantini del cibo d'asporto. Ah! Ti prego Harold, sta lontano dalla cucina. Non voglio di certo trovare la casa in cenere al mio ritorno.» sorrido alle sue parole alzando gli occhi al cielo. Sempre la solita mia madre. «Vi voglio bene ragazzi!» ed è così che si conclude il messaggio dei miei genitori.

Sfilo il telefono dalla tasca osservando l'ora: 19:31. Ci vorrà ancora un po' prima che Daisy torni. Dunque, senza perdere altro tempo a rimuginare, decido di lanciarmi in modo poco delicato sul divano e guardare qualche programma spazzatura che mi faccia distrarre dal casino che ho in testa. Per fortuna, Catfish - un programma decente! - viene trasmesso su Mtv, così mi faccio trasportare dalle vicende dei protagonisti lasciando perdere le mie per po'.

«Oh andiamo! Come si fa a prendere in giro così un ragazzo solo per divertimento? È crudele!» impreco contro il televisore sempre più preso dai racconti che stanno trasmettendo, disteso sul divano a pancia all'aria e la testa ben voltata verso la tv.

Endless || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora