Capitolo 66

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Daisy

È l'ultima sera a Las Vegas, ormai, ed io ancora non posso credere che domani torneremo a San Francisco. Sono stati giorni intensi, pieni di amore e passione - molta passione-, tanto da essere trascorsi velocemente. Ho vissuto l'amore con Harry in modo così profondo che solo l'idea di tornare a casa mi spaventa: non voglio ritornare a far finta che di lui non m'importi, a nascondere la felicità e l'amore che provo. Al solo ricordo dei momenti spensierati e meravigliosi vissuti qui mi convinco sempre più di non voler rinunciare alla libertà di stare con il ragazzo che amo. E se poi ricordo ieri sera, al bellissimo appuntamento, il dolore di un allontanamento forzato aumenta a dismisura, proprio alla bocca dello stomaco e nel petto. È stato tutto perfetto, la cena e il dopo cena, e il far finta di non conoscerci non ha fatto altro che incrementare l'intimità e la complicità; non essere noi per una sera è stato davvero bello.

Le sensazioni avute in questi giorni, devo ammettere, sono state un po' annebbiate dal nervoso che la cena di questa sera mi ha provocato. Harry ha fatto una promessa a Zayn sul volo, per ripagarlo dell'enorme favore ricambiato. Dovrei essere felice e grata per i giorni appena trascorsi, eppure la presenza di Perrie, ancora all'oscuro delle cose, mi preoccupa e allo stesso tempo mi fa sentire tremendamente in colpa. Avrei voluto confessare tutto, ma ogni qualvolta guardo i suoi grandi occhi azzurri, lei così libera e spensierata, mi manca il coraggio di affrontarla. Al solo pensiero di poterla perdere, com'è successo con il mio migliore amico, mi distrugge. E questa sera ho un brutto presentimento.

Harry dice di non preoccuparsi, che è solo la colpa ad agitarmi così tanto, ma il peso sul cuore e alla bocca dello stomaco mi fanno credere tutt'altro. Staremo attenti al nostro comportamento, ma Perrie non è stupida. È una donna attenta ai dettagli e questa particolarità del suo carattere mi rende nervosa, più del solito. Tuttavia, non posso farmi influenzare da strani pensieri altrimenti capirà facilmente che qualcosa mi turba e se mi facesse domande, a quel punto, non potrei più tenere la bocca chiusa.

Respiro profondamente cercando di scacciare ogni preoccupazione e di godermi la serata insieme ai miei amici. Sono rimasta in silenzio per troppo tempo a rimuginare, guardando attentamente il menù plastificato di quel ristorante che è stato scenario del nostro primo appuntamento. Nonostante all'inizio fossi scettica nel ritornare nello stesso luogo con i nostri migliori amici - non ero d'accordo con la proposta di Harry-, pensandoci bene non è stata una cattiva idea: nessuno ci conosce e nessuno si permetterebbe di insinuare qualcosa su mio fratello e me, non ce ne sarebbe motivo. Nonostante la tranquillità per questo particolare, la presenza di Perrie mi preoccupa ancora un pochino.

«Come avete trovato questo posto?» domanda entusiasta la ragazza centro dei miei pensieri guardandosi intorno.

«Ho cercato su internet i ristoranti non lontano dall'albergo e questo aveva delle buone recensioni.» risponde Harry sorridendo chiudendo il menù e poggiandolo sul tavolo - ha già in mente cosa mangiare a differenza mia che, invece, sono con la testa tra le nuvole. «Siamo venuti ieri e il cibo era buonissimo!»

«Senza di noi? Ma che maleducati!» esclama fintamente offesa.

«Voi due eravate un po' impegnati, non volevamo disturbare.» m'intrometto sorridendo maliziosa, guardando prima lei e poi il suo fidanzato.

«Cosa stai insinuando, rossa?» domanda Zayn poggiando i gomiti sul tavolo e guardandomi fisso, socchiudendo gli occhi - come se volesse sfidarmi a continuare.

«Io non insinuo, affermo!» ribatto decisa, non facendomi spaventare dalla sua velata provocazione. «Siete stati chiusi in albergo tutte le sere.»

«Non mi pare che voi due abbiate fatto qualcosa di diverso, o sbaglio?»

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