Harry
Il tempo scorre lentamente, anche troppo, ed ho mille eventi storici che fanno a pugni tra loro - spero vivamente di non confondere date e battaglie-, ma alla fine la lunga tortura finisce. Guardo il display luminoso del cellulare e l'orologio segna le quattro del pomeriggio. Sento un certo sollievo riempirmi il petto e, animato da questa sensazione, recupero in fretta tutto il materiale scolastico riponendolo, poi, nello zaino alla rinfusa. Poggio la borsa sulle spalle e, con un leggero sorriso sulle labbra, mi incammino verso l'uscita della biblioteca sentendomi alquanto soddisfatto per lo studio portato a termine: ho scritto una relazione di quasi sei pagine riassumendo i primi capitoli in senso continuato e logico, senza mai distrarmi per giunta! La fuga di Charlotte non è stata un vero male dopotutto perché se fosse rimasta, di certo, non sarei riuscito a concentrarmi a sufficienza; se ci fosse stata lei avrei sentito per tutto il tempo i suoi occhi azzurri su di me portandomi al disagio e all'imbarazzo. Ringrazio il suo buon senso, perché io non avrei avuto il coraggio di mandarla via.
Esco dalla biblioteca, non prima di aver salutato la signora Peabody, e percorro il lungo corridoio del secondo piano, vuoto, con fare veloce, smaniando per vedere finalmente Daisy. Di certo non sarà un momento facile per noi due, quello che oggi andremo ad affrontare, eppure mi basta starle vicino per sentirmi meglio. Nonostante pensare a lei mi faccia stare bene, non significa che non abbia paura delle conseguenze che la vicina visita possa avere; ho timore che le parole della dottoressa Lynn possano distruggere ciò che con fatica abbiamo costruito. Non so come sia strutturata una seduta del genere, ma non posso negare a me stesso di provare ansia, di sentire il cuore battere forte nel petto, di avere la gola e le labbra secche a causa, appunto, dell'angoscia. Ho provato a non pensarci davvero, credendo fosse un evento lontano e che non mi toccasse davvero, ma adesso che il momento si avvicina provo una profonda angoscia.
Scuoto la testa rimproverandomi: non devo essere agitato, o comunque devo nascondere ogni tipo di batticuore o timore per il bene di Daisy. Non voglio che si preoccupi troppo poiché, sono sicurissimo, lei sarà molto più in ansia di me. È all'oscuro, più o meno, ma la conosco abbastanza da essere certo del suo stato d'animo.
Respiro profondamente prima di varcare la soglia d'uscita della Mission High, cercando anche di sorridere nella maniera meno forzata possibile così da rincuorare almeno un po' mia sorella. Dunque, armato di finta tranquillità, mi incammino verso il parcheggio dove so che lei mi sta già aspettando. Di fatti, non appena l'auto entra nel mio campo visivo, mi accorgo che Daisy è già al punto del nostro appuntamento e cammina agitata, con espressione annoiata, davanti e indietro in corrispondenza del lato del passeggero. È di spalle, dunque non mi vede subito, ma io, da questa prospettiva, posso osservarla senza che se ne accorga, senza che possa ribattere o prendermi in giro. Ho sempre una faccia da stupido quando la guardo e la contemplo al tempo stesso, e la ragazza non è mai stanca di farmelo notare, come se si divertisse a ricordarmi quanto sia patetico nel momento in cui è nelle vicinanze. In effetti, un po' stupido mi ci sento, anche adesso nel fissare i capelli lunghi ondeggiare freneticamente lungo le spalle al ritmo dei passi, nel guardare attentamente il fisico minuto ed asciutto, nell'osservare i lineamenti dolci del viso, con la sua pelle pallida, sono consapevole di sembrare un pazzo. E forse lo sono realmente: sono tanto innamorato di questa ragazza da poter perdere il lume della ragione, magari l'ho davvero perso. M'incanto ogni volta, sono come assuefatto dalla bellezza semplice e pulita di Daisy; la amo ogni giorno di più.
Alla fine decido di rinsavire e farmi notare: «Ehi, Dì.»
La mia ragazza si volta sussultando verso di me, sospirando profondamente. Ho sempre saputo di essere un bravo bugiardo e credevo che anche lei stesse imparando a dissimulare, ma da ciò che posso leggerle in viso è chiaro: è preoccupata, forse addirittura spaventata da questa grande incognita a cui sta andando incontro. Valuto, di fatti, di confessare la nostra meta, sperando però di non innervosirla di più, pregando non voglia tornare indietro.

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Endless || H.S.
Fanfikceamore [a-mó-re] affetto profondo e intenso, passione, attrazione che lega due persone. Ciò che unisce Harry e Daisy é proprio questo: amore. Tuttavia, c'è qualcosa di davvero importante che non permette i due di stare insieme. Nonostante ciò decido...