Capitolo 62

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Harry

Ho sempre amato volare, mi dà un'inspiegabile sensazione di libertà. Un senso che, oramai, non riesco a provare da mesi. Mi sembra di non essere davvero me stesso da tantissimo tempo, ed esprimere l'amore che sento per mia sorella non ha decisamente migliorato il mio stato. Tempo prima, non ero in grado di vivere in pieno i sentimenti forti per Daisy mettendovi un muro tra me ed essi, cercando di far finta di nulla. Adesso la situazione è certamente diversa, ma non meno complicata: ho aperto il mio cuore alla persona amata, però non sono libero di amarla alla luce del sole. Non siamo altro che fuggitivi.

Con lo sguardo puntato al di fuori del piccolo finestrino a qualche centimetro da me, assorto nell'osservare i colori limpidi e accesi del mattino, ritorno con la mente all'esatto momento in cui siamo arrivati in aeroporto accompagnati dai nostri genitori. Per tutto il tempo trascorso con loro ho avuto la strana sensazione di essere osservato: sentivo un paio di occhi, intensi, puntati su di me. Non è stato difficile capire a chi appartenessero: mio padre non ha fatto altro che guardarmi torvo negli ultimi giorni; a volte lanciava sguardi di fuoco anche in direzione di Daisy, ma lei non appena se ne rendeva conto sorrideva sciogliendo la corazza da poliziotto dell'uomo. Al contrario, io non sono riuscito a fare lo stesso. Ho sempre retto i suoi occhi verdi, troppo simili ai miei, quasi nel voler sfidare la sua pazienza. Non è stato saggio né intelligente da parte mia, ma in quel momento l'unica cosa che m'importava era non perdere il controllo e restare orgoglioso. La situazione di questa mattina non è stata poi così diversa.

James Evans è stato taciturno per tutto il tragitto da casa all'aeroporto, intervenendo solo per intimarci di fare attenzione a Las Vegas e di restare sempre in compagnia dei nostri amici, di non allontanarci troppo dal gruppo. Le sue parole potrebbero essere percepite da chiunque come semplici raccomandazioni di un padre ai propri figli, eppure io la penso diversamente: sono solo incitazioni a non restare troppo tempo da soli; velate accuse, in un certo senso. Ho notato quanto fosse nervoso, anche se ha cercato in tutti i modi non mostrarlo. Non ha fatto altro che tendere la mascella, nascondere le mani nella tasca dei pantaloni scuri ed erigere il busto, come se volesse intimidire chi gli stava di fronte. Ormai conosco mio padre e i suoi metodi per farci confessare qualsiasi cosa, purtroppo per lui non funziona - ho imparato a mentire molto bene negli ultimi tempi. Posso solo immaginare quanto sia preoccupato per Daisy e me, quante domande gli stiano affollando la testa, ma non posso rinunciare alla ragazza che amo, non questa volta. È difficile, certo, sostenere un peso del genere, tuttavia non riuscirei ad allontanarmi da lei, non adesso che siamo felici.

Vorrei poter viverla in modo diverso, come qualsiasi ragazzo della mia età, però so che non posso. Magari la situazione cambierà non appena mi trasferirò nel Massachussetts, ed io non vedo l'ora di chiederle se vuole cambiare questa situazione insieme a me.

«Harry?»

Una mano olivastra compare davanti ai miei occhi sventolante, distraendomi dai pensieri e facendomi distogliere lo sguardo dal panorama stupefacente di azzurro e soffici nuvole al di fuori delle pareti anonime dell'aereo. Scuoto piano la testa cercando di scacciare i pensieri e mi concentro sul ragazzo accanto a me, alla mia destra. Quando siamo saliti sull'aereo, Zayn ed io abbiamo lasciato che le due ragazze si sedessero vicine così da continuare a blaterare sull'itinerario da portare avanti valutando cosa vedere non appena atterreremo nella capitale del divertimento. Noi due, invece, abbiamo preso posto non proprio vicino alle nostre ragazze, ma abbastanza in prossimità da riuscire a vedere il profilo di Perrie accomodata sul sedile accanto al corridoio, proprio come me (Zayn ha insistito affinché lui stesse dalla parte del finestrino).

«Sì?» chiedo perplesso voltandomi verso di lui.

«Va tutto bene?» domanda a sua volta curioso, con fronte aggrottata e una lieve preoccupazione nello sguardo.

Endless || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora