In questo capitolo ...
Daisy
Ancora un po' scossa per la strana conversazione con mio fratello e per i sentimenti che vorticano incessantemente e prorompenti come un uragano dentro il petto, senza assopirsi mai, arrivo all'aeroporto a grandi passi cercando Charles nell'enorme ingresso spostando la testa in ogni direzione, facendo muovere i capelli contro il mio viso leggermente appiccicoso a causa delle lacrime. Con le dita tento di cancellare ogni traccia di pianto e continuo a sperare di vedere il mio ... amico apparire davanti ai miei occhi.
«Daisy!» una voce spessa e maschile attira la mia attenzione.
Porto lo sguardo verso destra incontrando un ragazzo con uno zaino sulle spalle, una camicia di jeans che fascia il suo fisico atletico e dei pantaloni beige. Alza la mano per salutarmi e fare segno di raggiungerlo all'interno della caffetteria. Senza nemmeno un attimo di esitazione, faccio come mi chiede e a passi lenti, provando ad abbozzare un sorriso, mi avvicino a lui ancora sulla soglia del bar, smagliante e in perfetta forma. Eccone un altro che fa finta di niente.
«Ciao, Charles» dico gentile fermandomi davanti a lui e forzando un sorriso, stringendo tra le mani la tracolla della borsa più forte che posso provando a darmi coraggio.
«Tutto bene?» mi chiede curioso, e con sguardo quasi preoccupato, scrutando bene il mio viso storto da una smorfia più che un riso, ne sono consapevole. «Sei pallida» afferma serio, poggiando una mano sulla mia guancia e accarezzandola delicatamente.
Mi sento decisamente a disagio sotto quel tocco, ma cosa posso fare? Scansarmi bruscamente dalla sua piccola attenzione per me sarebbe ingiusto e non voglio fargli ulteriormente male. Ovviamente non desidero parlare con lui della condizione così delicata e assolutamente privata in cui verso negli ultimi tempi.
«Sai che puoi parlarmi di ogni cosa. Io ci sarò sempre per te, comunque vadano le cose tra noi» continua a parlare gentile cercando il mio sguardo ma non trovandolo: ho gli occhi puntati a terra ad esaminare attentamente le mattonelle bianche e lucide dell'aeroporto, diventate all'improvviso interessanti.
«Charles, non mi va di parlarne» sospiro forte, cercando di mandar via l'enorme peso che ho allo stomaco, provando ad essere il più cortese possibile. Non credo ci sia riuscita però. «Facciamo colazione? Il mio stomaco brontola» ancora, sforzo un sorriso sperando di scacciar via dagli occhi marroni del ragazzo la scintilla di preoccupazione che ancora albeggia nelle sue iridi.
«Va bene» dice annuendo, ormai rassegnato dal fatto che non discuterò con lui dei miei problemi.
Come un gentiluomo, apre la porta di vetro della caffetteria facendo passare prima me. Lui mi segue a ruota, chiudendo l'anta trasparente dietro di sé, e guidandomi verso un piccolo tavolino bianco più appartato rispetto agli altri, tenendo leggera una mano sulla mia schiena. Non trovo malizia in questo gesto, solo un'infinita dolcezza e una grande gentilezza e galanteria. Il suo lato da cavaliere mi è sempre piaciuto, come il suo modo delicato di toccarmi. Tutto questo, però, è acqua passata; è solo una piacevole memoria da ricordare col sorriso e nulla più.
Ci accomodiamo e ordiamo grazie ad un cameriere vestito di tutto punto che, con un sorriso luminoso, si avvicina a noi con fare esperto.
Il tempo con Charles passa tranquillamente, chiacchierando del più e del meno: il suo lavoro, la laurea che prenderà a breve, i miei voti a scuola e le ambizioni future, il diploma che si avvicina e i progetti per l'estate. Nemmeno una volta viene menzionato il nome di Harry e tanto meno si è discusso della causa del mio malumore. Charles, come sempre, ha rispettato con eleganza la mia decisione di tacere. Non posso negare che mi mancherà quando salirà su quell'aereo e tornerà per sempre a Dallas. Insomma, nonostante tutto lui è sempre stato un punto di riferimento, una specie di isola in mezzo al mare in cui mi rifugiavo quando le cose non andavano molto bene - anche se avevo Harry; Charles rimarrà nel mio cuore per tutta la vita: è stato importante per me, mai potrei dimenticarlo.
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Endless || H.S.
Fanfictionamore [a-mó-re] affetto profondo e intenso, passione, attrazione che lega due persone. Ciò che unisce Harry e Daisy é proprio questo: amore. Tuttavia, c'è qualcosa di davvero importante che non permette i due di stare insieme. Nonostante ciò decido...