Capitolo 56

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Daisy

«Oh, mamma mia!» esclamo estasiata, stretta al braccio di Louis, non appena varco l'entrata della palestra -dopo aver superato una serie di rampicanti verdi che dall'arco della porta in alto scendono verso il basso dondolando piano.

«Caspita! Perrie si è davvero superata.» anche il mio accompagnatore ha un tono piacevolmente stupito iniziando a guardarsi intorno.

Devo dargliene atto, seppur con largo ritardo sulla tabella di marcia, e forse anche rispetto ad altre scuole della città, la mia migliore amica ha fatto davvero un lavoro ammirevole con l'organizzazione della serata. Se mai qualcuno avesse avuto dei dubbi riguardo il tema scelto, credo che dopo aver visto la bellezza della palestra avranno sicuramente cambiato idea. È stupefacente come quella ragazza sia riuscita a creare un ambiente così suggestivo. La grande stanza è stata addobbata ad arte, così da dare l'illusione di essere in un giardino all'aperto piuttosto che in una palestra liceale: al di sopra delle nostre teste, a coprire il soffitto macchiato e asettico, vi sono un serie di teli di stoffa candidi sistemati in modo da creare delle leggere onde; a qualche metro di distanza -approfittando dell'altezza favorevole- sono appese una serie di piccolissime lampadine gialle che, oltre a rendere l'atmosfera calda e romantica, simulano un cielo stellato; a ricoprire il pavimento di legno lucido, invece, vi è un morbidissimo manto erboso sintetico. Se non fosse per gli spalti ai lati della stanza e per il colore delle pareti, non ci si renderebbe nemmeno conto di essere in un ambiente chiuso. Per quanto riguarda gli addobbi sparsi per la sala, ai muri sono stati affissi lunghe catene di intrecci floreali di colore e specie diverse; al posto del canestro, quello affisso nella parte destra, è stato costruito un palco di forma semicircolare -la cui struttura è avvolta dagli stessi addobbi parietali- dove una delle band della scuola si sta esibendo suonando musica energica; appena davanti le tribune di legno, sono stati posizionati lunghi tavoli coperti con tovaglie bianche, ospitando stuzzichini e bevande analcoliche per tutti gli studenti; in prossimità della parete opposta dei rotondi tavolini di legno sono il punto di ritrovo di chi preferisce appartarsi -con amici o con i propri partner. Non distante dal palco, è stato allestito un piccolo chiosco dove è possibile votare per il re e la reginetta del ballo, in cui concorrono la coppia dei miei migliori amici: Zayn e Perrie.

Si respira decisamente un'atmosfera magica, perfetta per alimentare le speranze delle ragazze, affinché queste possano realizzare il sogno di baciare il ragazzo dei propri sogni o semplicemente accoccolarsi a lui durante un lento. È tutto splendido!

«Gli altri sono lì» afferma Louis puntando il dito in direzione dei tavoli davanti a noi. «Li raggiungiamo?» chiede gentile, voltandosi verso di me e guardandomi negli occhi.

«Certo.» acconsento sorridendo, ancora stretta contro il suo braccio.

Senza mai staccare questo piccolo contatto, ci addentriamo nella festa, scansando i numerosi ragazzi già in pista a ballare. Da lontano, mentre ci incamminiamo verso i nostri amici, posso benissimo scorgere le figure di Perrie e Seline che parlano sorridendo e, alle spalle di quest'ultima, ci sono Liam e Zayn che sorseggiano qualcosa contenuto nel bicchiere rosso tenuto stretto tra le mani -sono quasi sicura sia un punch corretto. Sembrano contenti, sorridono euforici ai loro interlocutori mentre chiacchierano di argomenti apparentemente interessanti tanto appaiono immersi nella conversazione. L'euforia che mostrano un po' mi contagia e, quando siamo abbastanza vicini da farci notare, quest'emozione quasi mi riempie; c'è un lato positivo, dunque, nell'essere emotivamente instabile: è facile essere persuaso dagli stati umorali degli altri, soprattutto se questi sono i propri migliori amici. Non che mi faccia influenzare dagli altri in circostanze normali, ma ormai da mesi la mia vita è davvero lontana dal concetto di "normale".

Al nostro saluto cordiale, i quattro ragazzi si voltano verso di noi senza mai smettere di sorridere, guardandoci con un certo interesse -soprattutto le mie amiche, che nei loro occhi posso scorgere una scintilla di malizia. Quando mi hanno chiesto, giorni prima, come mai avessi accettato la proposta di Louis e come mi sono sentita a riguardo ho cercato di non dare importanza alla cosa, liquidando l'argomento rispondendo che siamo amici e che, dunque, non c'è nulla di male. Le due hanno rispettato il mio silenzio, ma ovviamente non hanno creduto nemmeno per un attimo alla mia stupida scusa. Credo, comunque, che abbiano immaginato, in qualche modo, il motivo della mia scelta e non mi stupirebbe se, prima o poi, tirassero fuori l'argomento per avere certezza delle loro idee. Per ora le ignoro, concentrandomi sull'esclamazione del ragazzo al mio fianco rivolta proprio a Seline e Perrie: «Wow, ragazze siete bellissime!»

Endless || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora