Harry
Sciogliamo ogni tipo di contatto così da incamminarci verso il patio esterno della villetta camminando vicini in silenzio, ma in un clima decisamente più rilassato rispetto all'atmosfera pesante respirata nell'abitacolo dell'auto.
Mi sento abbastanza confuso nel momento in cui Daisy, trepidante, apre la porta di casa nella quale c'è uno strano silenzio, una quiete innaturale direi. Da quel che posso capire, mamma e papà non ci sono e, ovviamente, anche gli zii saranno usciti insieme ai due. È sabato e sicuramente saranno andati a divertirsi in un locale, o a mangiare in qualche ristorante moderno le cui porzioni sono praticamente invisibili e il conto è davvero salato. Ma ciò che mi chiedo è: "Dove sarà mai quel terremoto di Kim?".
Avanzo nell'ingresso illuminato dalle lampade al muro appena messe in funzione da mia sorella e, mentre mi guardo intorno curioso, chiudo la porta alle mie spalle.
«Bene, adesso chiudi gli occhi.» ordina Daisy posizionandosi davanti a me con un grande sorriso.
«Tu e Kimmy mi avete preparato un'imboscata?» domando scettico e alquanto preoccupato.
«Non fare storie e fidati di me, riccio.» ribatte con sicurezza alzando gli occhi al cielo spazientita, ma senza perdere il riso a fior di labbra.
Anche se titubante, faccio come dice e mi affido alla sua guida. La ragazza dalla chioma arancione mi afferra delicatamente le mani e a piccoli passi mi conduce lungo il corridoio. Le palpebre abbassate non mi permettono, ovviamente, di vedere dove mi sta portando, ma vivo in questa casa da quando sono nato quindi deduco, dal percorso fatto, che la meta sia la terrazza sul retro. Di fatti, sento Daisy ridacchiare e in sottofondo una porta scorrere lungo una parete, tuttavia questi non sono gli unici suoni che le orecchie riescono a percepire: vi è uno strano mormorio che, in un primo momento, associo al chiacchiericcio sommesso dei nostri vicini.
In un attimo non percepisco più la pelle calda di Daisy contro la mia, ma riesco a sentirla accanto a me -non troppo lontano, in effetti. Per un secondo ho creduto mi avesse lasciato da solo nel buio (esperienza vissuta in coma e decisamente non apprezzata).
«Puoi aprire gli occhi, Harry.» sussurra melliflua mentre accarezza in modo quasi impercettibile la mano sinistra, ormai distesa lungo il fianco.
Non appena le palpebre si alzano, uno schieramento di ragazzi si avvicina urlando forte «Sorpresa!» senza nemmeno darmi il tempo di mettere bene a fuoco i loro visi. Sono alquanto stordito, non capisco bene cosa stia succedendo, ma quando pongo l'attenzione su ogni persona mi rendo conto che la terrazza è invasa dal mio numeroso gruppo di amici. Ci sono proprio tutti, perfino Charlotte.
Sgrano gli occhi e scuoto la testa in confusione, tento di ire qualcosa ma non una parola esce dalla bocca. Alla fine è Kim ha riportarmi alla realtà e a dare una spiegazione: «Smettila di fare quella faccia da imbecille! Daisy ha pensato di radunare tutti qui per una bella grigliata, così da trascorrere del tempo insieme.»
«In effetti, dopo l'incidente, non ci siamo visti moltissimo.» interviene Liam, sorridendo e circondandomi le spalle con un braccio in una stretta amichevole.
«Vero.» afferma Luke con le mani in tasca, ridacchiando ancora un po' per la mia espressione nuovamente perplessa. «Abbiamo accettato subito non appena Daisy ci ha proposto l'idea. Siamo qui per te, amico!»
«Ti faremo divertire come non mai sta sera, così non diventerai un patetico depresso del cazzo.» ride beffeggiandomi Michael. «Non sei contento?» mi chiede euforico -il suo spirito oggi è più allegro del normale; è anche più stupido del normale.
«Sempre il solito idiota, vero Mikey?» è ironica mia cugina quando si rivolge all'amico. In effetti, non può mica credere che, davvero, lui posso cambiare in pochi mesi ... è Michael.
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Endless || H.S.
Fanfictionamore [a-mó-re] affetto profondo e intenso, passione, attrazione che lega due persone. Ciò che unisce Harry e Daisy é proprio questo: amore. Tuttavia, c'è qualcosa di davvero importante che non permette i due di stare insieme. Nonostante ciò decido...