Capitolo 63

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Harry

Quando mettiamo piede sul suolo del Nevada tra me e Zayn c'è ancora silenzio, siamo ancora persi tra i pensieri. Per fortuna le nostre fidanzate, troppo occupate nel chiacchierare e scherzare, non si sono accorte della leggera tensione presente. Non posso biasimare le perplessità del mio amico, posso solamente tentare di fargli pesare il fardello che gli abbiamo posto sulle spalle il meno possibile.

Lo guardo mentre si avvicina a Perrie, sorridendole appena, guardandola con un amore immenso; lui fissa lei nello stesso modo in cui io fisso Daisy. Se solo sapesse di quest'ultimo pensiero ne rimarrebbe esterrefatto, forse persino un po' scosso. Sorrido all'immagine appena formatasi nella testa di uno Zayn sconvolto, dall'espressione corrucciata e dubbiosa, ma con un leggero ghigno sulle labbra. Ne abbiamo passate tante insieme e so per certo che niente potrà davvero rompere la nostra amicizia, che qualsiasi cosa accada ci saremo l'uno per l'altra; sono rincuorato, in qualche modo.

«Ehi, tutto bene?» la voce cristallina e curiosa di Daisy mi riporta alla realtà.

Mi volto verso destra e mi accorgo solo adesso della sua presenza al mio fianco. Le sorrido osservando attentamente il viso marmoreo caratterizzato da un'espressione serena: gli occhi le brillano di eccitazione per questo viaggio, per questa esperienza che vivremo lei ed io, un sorriso dolce le piega le labbra rosa e sottili, i lunghi capelli rossi le finiscono davanti al volto a causa del vento che soffia sulla pista d'atterraggio. Ed io penso che non siamo mai stata più bella di adesso, con poco trucco e senza dolore nel cuore, senza quelle inquietudini che ci hanno tormentato fino a qualche giorno fa.

Sono davvero felice di veder intorno a lei quest'aura di tranquillità e spensieratezza. Dopo tutto ciò che abbiamo passato, tra genitori sospettosi e ex fidanzati invadenti, meritiamo una pausa, meritiamo momenti colmi solo di serenità.

«Più che bene, direi.» rispondo divertito, calmo, sorridendole sincero.

Siamo lontani da casa, in un posto in cui nessuno ci conosce, e per quanto desideri baciarla ma sono impossibilitato ancora a farlo a causa dei nostri amici a qualche metro di distanza, sono libero di stringerla teneramente a me come farebbe un normale fidanzato. Dunque, senza pensarci troppo, avvolgo le sue esili spalle - scoperte a causa del top a bretelle che ha deciso di indossare- e la stringo forte a me senza mai perdere il contatto con i suoi bellissimi occhi d'ambra. Il mio semplice gesto la rende contenta; sorride come non faceva da tempo.

Trascinando i nostri bagagli - riempiti del necessario per restare in questa città solamente tre notti-, senza allontanarci, arriviamo all'interno dell'aeroporto McCarran. Siamo finalmente a Las Vegas ed io quasi non ci credo; un fine settimana da solo con Daisy, liberi di poter fare qualsiasi cosa.

Raggiungiamo Zayn e Perrie fermi a pochi passi dall'uscita intenti ad aspettarci per poter così salire sull'autobus che ci porterà al nostro albergo. Per fortuna, nonostante abbiano prenotato il viaggio qualche tempo dopo, i nostri amici hanno trovato disponibilità nello stesso hotel in cui alloggeremo Daisy ed io. Insieme, ci dirigiamo all'esterno camminando fino alla fermata del bus. Mia sorella e la sua amica hanno organizzato il viaggio nei minimi particolari, studiando le strade e le attrazioni da vedere; abbiamo una lista di luoghi da visitare. Tuttavia, abbiamo deciso di comune accordo che oggi faremo le cose con calma. D'altronde, siamo partiti abbastanza presto e vorremmo rifocillarci un po' prima di iniziare a camminare per Las Vegas Strip, ovvero la Las Vegas Boulevard ricca di alberghi e casinò, distante parecchio rispetto all'albergo prenotato nella Downtown, nel centro città.

Mentre attendiamo pazienti, tra una chiacchiera e l'altra, il mezzo pubblico che ci poterà a El Cortez Hotel osservo di sottecchi Zayn e mi rendo conto che il grigiore nella sua espressione a causa dei pensieri è passata del tutto. Forse accortosi del mio sguardo su di lui, si volta nella mia direzione e, dopo avermi fissato per qualche secondo impassibile, alza gli occhi al cielo e scuote leggermente la testa sorridendo appena. Ricambio il sorriso, comprendendo che quel burbero ragazzo abbia già dimenticato ciò che ci siamo detti poco prima ed io comincio a sentire un senso di sollievo e appagamento invadermi il petto. Sapevo avrebbe lasciato perdere ogni tipo di riflessione riguardo la discussione, ma non sarei stato tranquillo finché non ne avrei avuto conferma.

Endless || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora