Capitolo 18 (Michael - Presente)

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«Puoi anche smetterla di sembrare così compiaciuto.» Raphael non si era degnato di staccare gli occhi dalla strada che scorreva accanto al suo finestrino, ma a intervalli regolari Michael si sentiva il suo sguardo pungere addosso. La sua voce aveva un che di esasperato e infastidito e come conseguenza diretta, il sorriso di sfrontata soddisfazione sulla faccia di Michael si allargò ancora di più.

Vergine!

Erano trascorsi dieci anni e lei non era andata a letto con nessuno e le uniche esperienze che aveva del sesso erano quelle che aveva vissuto con lui, quelle che lui le aveva fatto provare. Prima che tutto finisse.

Se si fosse concesso di pensare razionalmente alla cosa, si sarebbe reso conto che sarebbe stato meglio che quella scoperta lo avesse lasciato del tutto indifferente. Ma niente che riguardasse Charlie poteva lasciarlo davvero indifferente. Tutto ciò che poteva sperare di fare era fingere e un'ora prima non era stato in grado di fare nemmeno quello. Non aveva potuto rimanere indifferente quando lei gli aveva sbattuto in faccia di aver fatto con altri uomini quello che non aveva fatto con lui e non era riuscito a rimanere indifferente quando circa due minuti dopo aveva scoperto che era tutta una bugia.

Una debole parte di lui ancora cercava di opporre resistenza.

Niente! Non avrebbe dovuto significare niente, perché nel profondo sapeva che niente sarebbe cambiato davvero. Era ancora tutto lì, tutto quello che lo aveva convinto che mandarla via e spezzarle il cuore era la cosa più giusta. Eppure non riusciva a pensarci più con la stessa lucidità.

«Già Michael, ti sei infilato nel cervello di quella ragazza e ne hai condizionato la vita sessuale negli ultimi dieci anni. Piantala di gongolare, è fastidioso.» Gabriel era stravaccato con aria comoda e parlava gettando boccate di fumo dallo spinello che gli penzolava tra le labbra in maniera altamente indifferente. Le braccia piegate dietro la testa. «E tu piantala di fumare nella mia auto.» lo rimbeccò Michael. In tutta risposta, il minore fece sollevare un'insolente nuvoletta di fumo, che per un attimo appannò lo specchietto retrovisore. «E poi, fossi in te, non sarei tanto rilassato.» Gabriel lanciò il sassolino, mentre con la lingua muoveva pigramente lo spinello.

Michael gli lanciò un'occhiata affetta dallo specchietto. «Che vuoi dire?»

L'altro fece un pesante sospiro che gli sollevò le spalle. «Hai visto come la guardavano i ragazzi lì dentro?» Proruppe in una breve risata che gli fece cadere sul viso alcune ciocche ribelli. «Quel vestito è un picco di pazzia per il desiderio, fratello. Anzi, direi che è il modo in cui lo indossa a esserlo.» La fronte si arcuò in maniera eloquente. «Il modo in cui i capezzoli premevano contro la stoffa... credo che nessuno lì dentro con tutti gli istinti sessuali funzionanti le abbia staccato gli occhi di dosso.»

Un breve rumore attutito accompagnò la fronte di Raphael quando batté contro il finestrino.

Michael strinse le mani attorno al volante.

Gabriel rincarò la dose. «Potresti averla indispettita al punto da farle decidere di dare via la sua verginità solo per farti un dispetto. Quello che se la porterà a letto stasera sarà un bastardo fortunato.»

Sarà un bastardo morto!

La leggerezza che modellava il viso del fratello gli fece stringere le labbra. L'auto accelerò impercettibilmente. «Vorrei che qualcuno ci provasse.»

Era pronto a fare marcia indietro e a portarla via di peso dal locale se l'avesse trovata ancora lì, soprattutto se l'avesse trovata con qualcuno, ma sinceramente, dubitava che un'eventualità del genere si verificasse.

Quell'angolo buio del locale li aveva riparati dagli sguardi indiscreti, nessuno li aveva visti mentre la faceva venire sulle sue dita, ma quando erano usciti dal buio, parecchi occhi si erano fissati su di loro.

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