Capitolo 68 (Michael - Presente)

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Ti prego, finiscimi

Michael aveva innalzato quella preghiera a un dio silenzioso per tutta la durata della presentazione di Maxim. Non che la cosa gli interessasse particolarmente, ma visto che era lì e che la maggior parte degli occhi erano puntati su lui e Xander (e sui tre posti vuoti accanto a loro), Michael non poteva fare altro che fingere attenzione.

Doveva dire che simulava molto meglio di suo padre, la sua faccia rossa era visibile anche nella fioca luce della sala.

Tutto ciò che stava passando sullo schermo erano una serie di numeri e dati senza senso, raccolti e messi insieme senza il minimo criterio, presentati da uno sproloquio incerto di chi non aveva idea di cosa stesse parlando.

Maxim aveva presentato quelli che secondo lui erano i problemi della struttura e più in generale della società a cui faceva capo. Il suo piano di rimodernamento decennale partiva da un presupposto di tagli e ridimensionamento delle risorse, a cui soci e ospiti avevano storto palesemente il naso.

Michael si era battuto una mano contro la fronte quando quell'idiota aveva dichiarato senza mezzi termini che l'utile spettante ai soci avrebbe dovuto essere ridotto e girato in conti che avrebbero fatto capo unicamente al direttore dell'hotel, così da avere la sicurezza che sarebbero stati reinvestiti nella struttura. Per non parlare dei progetti di espansione, che si riducevano a una costruzione selvaggia in ogni zona del pianeta, senza il minimo progetto di investimento che assicurasse il rientro dei capitali in tempi brevi.

Quell'imbecille di Maxim non si era reso nemmeno conto di aver illustrato per filo e per segno i problemi di gestione della sua idea e lo svantaggio dei soci che a un certo punto, annoiati, avevano smesso persino di guardarlo male.

Al suo fianco, Michael avrebbe potuto giurare di sentire le orecchie di suo padre fischiare per la rabbia.

L'incompetenza di Maxim era lampante e adesso era sotto gli occhi di tutti, che probabilmente si stavano domandando cosa fosse passato per la testa di Xander Bane quando aveva deciso di dare al suo figlio bastardo l'opportunità di sputtanare così tutti i suoi affari.

Per non parlare del fatto che Maxim sembrava reduce da una rissa.

Il suo volto era livido e le luci puntate su di lui non facevano che peggiorare la sua immagine.

Quella sera tutto sembrava essersi accordato di concerto per innervosire Xander.

L'assenza di Raphael, Gabriel e Samael (che Michael imputava in realtà più a se stesso) si andava ad aggiungere alla pessima figura che Maxim stava facendo, e a peggiorare le cose ci si era messa la dannata vecchia che aveva mandato l'ormai noto segretario ad avvertire che avrebbe assistito alla serata, ma che non si sarebbe unita a loro.

Nessun indizio al momento su chi o dove fosse, anche se le sue impressioni non potevano essere diverse da quelle di tutti gli altri. Presto, l'annuncio di Michael avrebbe notevolmente peggiorato l'umore del padre.

Dopo la tragedia messa in scena da Maxim, aveva quasi il sospetto di poter vincere anche senza presentare alcun progetto, ma a quel punto niente avrebbe potuto fargli cambiare idea. Nemmeno il sogno di sua nonna era più importante di Samael, anche se il pensiero che quel sogno andasse in frantumi nelle mani del suo fratellastro gli faceva sanguinare l'anima.

Era a metà di uno sbadiglio quando si era accorto di uno strano movimento di ombre accanto alle tende di velluto che delimitavano le quinte di quel palco improvvisato.

Tre figure scostarono le tende e sparirono al loro interno.

Michael era certo che quelli non fossero i suoi fratelli, ma seppe, come si sapeva che quello che gli entrava nei polmoni era ossigeno, che loro erano vicini.

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