Fu il muro a sostenere il suo crollo. Le membra erano così esauste e pensanti, che pensare di sostenere il peso di quella serata, anche solo per un altro minuto, era uno sforzo estenuante. Charlie si lasciò andare contro la parete fuori dalla camera dove dormiva Samael, gli occhi rivolti a un corridoio buio e vuoto.
In un certo senso, quell'ultima cosa l'aveva stupita. Si era quasi aspettata di trovare Michael fuori dalla porta a origliare la loro conversazione. La sua assenza però le dava la possibilità di sfogare quello che aveva saldamente trattenuto in quelle ore.
Non era il momento per il suo dolore, il suo sconvolgimento aveva dovuto aspettare. Ma adesso che era da sola, soffocò un singhiozzo con una mano tremante. Premette tanto forte da sentire male.
Era certa che l'intera casa si sarebbe messa a tremare sotto la forza del suo orrore, ma non riusciva a fermare quel caos di tremiti, né a staccarsi dalla parete, e in meno di un minuto non riuscì più nemmeno a controllare il proprio respiro.
Sperava che Samael si fosse già addormentato e che Michael fosse abbastanza lontano da non sentirla.
Michael!
Il suo nome ripetuto nella testa, le fece saltare diversi battiti.
Tutto ciò che le aveva fatto, che le aveva detto, era il frutto di quella notte, dell'incubo che lui e Samael avevano dovuto subire.
Charlie schiuse le labbra umide di lacrime e saliva.
Un incubo che lui aveva voluto evitarle. Michael aveva relegato la propria vita nell'ombra di quell'incubo, l'aveva fatto per il bene e la sicurezza di Samael, ma lo aveva fatto anche per lei. Charlie si era talmente concentrata sul proprio cuore spezzato, da non essere riuscita a vedere oltre quel dolore. Lo aveva trasformato in rabbia e quando si era resa conto di amarlo ancora, aveva trasformato quel dolore e quella rabbia in armi contro se stessa, con le quali si feriva ogni volta per ricordarsi che lui non aveva avuto pietà del suo amore, che lo aveva alimentato e poi lo aveva distrutto per una stupida ripicca, per il semplice gusto di farlo. Perché era crudele, perché era cattivo, perché era il mostro che aveva distrutto il suo cuore quando lei aveva solo quindici anni e che lo aveva tenuto in ostaggio per i dieci anni successivi.
Il fiato si torse nella sua gola e le uscì di bocca con un rantolo, quando si piegò su se stessa.
Non potevi saperlo
Sospirò una voce dentro di lei, nel tentativo di mitigare un incredibile senso di colpa.
No certo, lei non poteva saperlo, ma avrebbe dovuto capirlo. Avrebbe dovuto seguire l'istinto che le diceva che dietro tutto quello si nascondeva qualcosa che lui non le diceva. Avrebbe dovuto fidarsi del sentimento che aveva visto nei suoi occhi.
Lui ti ama
Samael era apparso così sicuro nel pronunciare quelle parole e nella solitudine del corridoio, quell'unione di lettere non le era mai sembrata così vero. Doveva essere vero per forza, viste tutte le cose a cui lui aveva rinunciato per lei. In effetti, Michael aveva rinunciato a lei... per lei. Perché farlo gli dava la vana illusione di tenerla al sicuro da quella verità orribile, da quello che aveva fatto, ma anche da se stesso. Perché nonostante quella notte avesse salvato suo fratello, Michael si sentiva colpevole, sentiva di essere il mostro con le mani sporche di sangue e di meritare il suo odio.
Fu quello che spinse il corpo di Charlie a recuperare la forza necessaria a raddrizzarsi: l'impossibilità di accettare che lui pensasse quello di se stesso, che continuasse a ristagnare in una pozza di autocommiserazione e pena.
Le gambe si mossero seguendo un richiamo invisibile. Non poteva sopportare che Michael pensasse che lei lo odiava.
Lo trovò appoggiato alla finestra, la schiena curva come se dopo quella sera non potesse mai più tornare dritta, le braccia piegate sul davanzale, lo sguardo fisso sul mare in tempesta. Le dava le spalle, davanti a lui si attorcigliava verso l'alto un filo di fumo azzurrognolo.
STAI LEGGENDO
Angel of Death
RomanceCharlie: Dieci anni fa sono scappata da Mistfold a causa sua. Il mio cuore e la mia dignità non hanno mai più ritrovato tutti i loro pezzi dopo quella Notte degli Angeli. Odio ricordare ogni dettaglio come se lo stessi rivivendo si continuo. Lui che...