Non si era sbagliata sulle voci e sulla musica.
Alle sei di un normale martedì pomeriggio, lil Cove sembrava brulicare come una mezzanotte di un fine settimana. C'erano vari mezzi di trasporto nel parcheggio del locale e varie erano anche le età dei ragazzi che, in massa, si spostavano verso un'unica direzione: l'entrata.
Quel posto sembrava non conoscere orari e in generale, la folla di ragazzi che si accalcavano su ogni spazio libero di pavimento, sembrava seguire una sola regola: sballarsi a ogni costo. Quando la porta si aprì, il frastuono assordante della musica colpi Charlie come un'onda d'urto. L'onda di persone non ebbe un impatto inferiore. Spalle, mani, gomiti e gambe la urtarono, la sfiorarono, la toccarono, nella scatenata bolgia del ballo e del divertimento.
I piedi di Charlie s'impiglisrono in quelli di qualcun altro e l'asse del suo corpo s'inclinò all'indietro.
Un braccio forte si strinse attorno alla sua vita e le ridiede stabilità. Charlie non poté fare a meno di aggrapparsi con entrambe le mani a quell'ancora.
Michael aveva il volto fermo, quasi severo, fisso su di lei, ma dagli occhi che sfuggivano agitati, Charlie riusciva a percepire bene la sua ansia. E la condivideva.
Non erano lì per loro. Erano lì per Samael, erano lì per Lilith, il cui tono terrorizzato risuonava ancora nelle orecchie di Charlie, e dovevano trovarli. Perciò rivolse un breve cenno con la testa a Michael, per fargli capire nel modo più sbrigativo che stava bene, lasciò la presa sul suo braccio e allungò il collo oltre la folla, alla ricerca di volti conosciuti.
La sua altezza, o la sua non altezza, non aiutava, perciò, quando Michael intrecciò le dita alle sue e l'avvicinò al suo fianco, spingendosi insieme a lei tra la folla, Charlie si disse che non c'era niente di personale e tutto di pratico. Si disse che non sentiva niente di familiare o naturale nel calore delle sue dita contro le sue, che non passavano scintille tra i loro palmi. Si disse che dovevano cercare Lilith e Samael e che si tenevano per mano perché non potevano perdersi di vista anche loro tra la folla.
Quella non era che una tregua temporanea alla loro guerra, però la mano di Michael stretta attorno alla sua, aveva il potere di farla sentire salda anche in mezzo all'uragano.
Dopo si sarebbe ampliamente rimproverata per quella debolezza, ma adesso non voleva sentire altro che la sicurezza trasmessa dalle sue dita attorno alle sue, perché aveva paura, perché non riusciva a vedere Samael, non riusciva a scorgere i capelli biondi di Lilith e non sapeva cosa fosse successo loro.
Era un'impresa muovere un passo attraverso quel compatto ammasso di corpi. Calpestavano piedi e investivano gente, ma sembrava non finire mai, sembrava che a nessuno importasse delle spinte, del fatto che loro avessero bisogno di avanzare.
Chissà come, Charlie si rese conto che c'era uno schema nella distribuzione della folla, che sembrava infittirsi verso il centro del locale.
Anche tendendo il collo al massimo, la sua vista non sarebbe mai arrivata tanto lontano. Respirò a fondo, ma le entrarono nei polmoni solo caldo e sudore e a quel punto arricciò il naso. La bolgia era infernale e sembravano tutti preda di una disturbata euforia.
«Che succede qui?» Sapeva di aver parlato solo perché aveva aperto la bocca, ma il suono della sua voce arrivò muto alle sue stesse orecchie. Non pensava che Michael l'avesse sentita, e invece lui abbassò la testa, la bocca schiacciata contro il suo orecchio. Ignorò il brivido che le tese la schiena come un cavo elettrico. «Incontri di pugilato.»
Persino così Charlie faceva fatica a sentirlo. «Incontri di pugilato di martedì pomeriggio?» Era strano parlare senza ascoltare il suono della propria voce. Nel suo cervello era ben consapevole della forma delle parole sulle sue labbra, ma quell'incapacità di ascoltarsi metteva una certa ansia. Chissà che assurdità avrebbero potuto uscirle di bocca senza che lei nemmeno se ne accorgesse.
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Angel of Death
RomanceCharlie: Dieci anni fa sono scappata da Mistfold a causa sua. Il mio cuore e la mia dignità non hanno mai più ritrovato tutti i loro pezzi dopo quella Notte degli Angeli. Odio ricordare ogni dettaglio come se lo stessi rivivendo si continuo. Lui che...