Capitolo 66 (Samael - Presente)

170 8 0
                                    

«Vaffanculo, Michael» aveva sbottato Samael prima di raggiungere i suoi fratelli.

Nelle ultime ventiquattr'ore quella era diventata la sua frase preferita e uno sfogo con cui poter scaricare i nervi tesi.

Suo fratello maggiore non si era fatto vedere per tutto il giorno e dopo le tre chiamate senza risposta, Samael aveva deciso di lasciar perdere. In fin dei conti, la sua assenza in quel momento era propizia.

Anche Charlie però era risultata completamente irraggiungibile, ma quel silenzio, al contrario, lo aveva agitato.

Non si lasciava imbrogliare dagli inganni di Maxim, era assurdo che proprio Michael gli avesse dato corda, ma avrebbe voluto parlare con lei, chiederle di aspettare a prendere qualunque decisione, perché ci avrebbe pensato lui a mettere le cose a posto.

Anche se Michael aveva deciso di arrendersi, loro tre non ci pensavano proprio.

In quelle ore avevano messo in piedi un piano.

Al termine della presentazione di Maxim, quando il fratellastro si aspettava di sentire l'annuncio del ritiro di Michael, loro, manomettendo i file dietro le quinte, avrebbero fatto partire la presentazione del progetto del fratello.

Che lui lo volesse o meno, quella sera il suo lavoro sarebbe stato presentato.

Michael aveva già perso così tanto a causa sua. Samael non gli avrebbe permesso di privarsi di nient'altro.

Se Maxim avesse tenuto fede alla sua minaccia, allora avrebbero affrontato insieme le conseguenze della cosa.

Certo, la prospettiva era come una fuoriuscita di acido che invadeva il suo stomaco corrodendo organi interni ovunque si posasse, ma avrebbe buttato giù il sapore nauseante e avrebbe fatto ciò che andava fatto.

«In quanto a manomissioni video tu sei un esperto, dopotutto.»

Quando Raphael gli scoccò un'occhiata assassina dallo specchietto retrovisore, Samael stese a beneficio del fratello un sorriso malandrino.

Il piano prevedeva che fosse proprio Raphael a sostituire i progetti, facendo partire quello di Michael, e che Samael lo presentasse al pubblico.

"Una parlantina sublime e affilata", così una volta i suoi insegnanti avevano descritto il suo modo di parlare alle persone. Era stato in occasione di una convocazione ufficiale da parte del preside e all'incontro si era presentato Michael.

"Sibillina e diabolica" probabilmente erano stati gli aggettivi suonati nella mente dell'uomo, che davanti a suo fratello aveva manifestato tutta la sua preoccupazione per il suo potenziale inespresso... o meglio, espresso in attività poco lecite e per niente conformi all'ordinamento scolastico. Per tanto, visto che non c'era possibilità di convincere Michael a tenere la presentazione, avrebbe parlato lui al suo posto.

Fortuna che Raphael era un tale bastardo maniaco del controllo da aver fatto delle copie del progetto all'insaputa del maggiore.

Glielo doveva.

Samael gli doveva tutto e se fosse stato necessario, alla fine gli avrebbe sbattuto quella fottuta testa dura contro le rocce, per fargli capire che Charlie era la donna con la quale era destinato a stare fin dall'inizio. «Allora, è chiaro quello che dobbiamo fare?» Raphael guardò prima Gabriel accanto a sé e poi lui, che sedeva dietro.

Samael giurò di aver scorto il principio di un ammonimento nelle sue iridi. Come una raccomandazione che già sapeva di rimprovero. «Andremo dritti verso il nostro obbiettivo, nessuna distrazione, nessun litigio con gli Hill. Dovremmo essere rapidi se vogliamo che fili tutto liscio.»

Angel of DeathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora