Chapter 6

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Dopo aver salutato Beth ed esserci scambiate i numeri telefonici, tornai sulla mia strada, ovvero quella verso l'aula di Letteratura Inglese.

Il professore entrò dopo pochi minuti il suono della campanella, incitandoci a prendere posto.

Essendo arrivata prima degli altri sono riuscita a sedermi in penultima fila vicino la finestra. Come secondo i miei calcoli, nessuno osò accomodarsi nel posto vuoto vicino a quello della ragazza nuova o per imbarazzo o perché avevano un amico con cui sedersi, in ogni caso fu un gran sollievo.

Erano passati quindici minuti quando qualcuno bussò alla porta grigiastra della classe.

«Avanti.» Esordì il professor Granter.

La porta venne spalancata senza nessun riguardo, facendola sbattere con violenza contro il muro.

Uno corrente fredda fece cadere a terra delle circolari prima sulla cattedra.

«Signor Styles hai già fatto dieci ritardi da quando sei qui, vedi di cambiare abitudine.» Tuonò il professore facendo cadere sulla classe un velo gelido di tensione.

«Si certo.» Gesticolò drammaticamente il ragazzo per esasperare la situazione.

«Non fare l'ironico con me, ci metto un secondo a spedirti in presidenza per il tuo pessimo comportamento.» Lo guardò l'insegnante dai suoi piccoli occhietti.

«Fossi in lei non lo farei.» Minacciò il ragazzo avvicinandosi di un passo verso la cattedra.

Fortunatamente una bidella irruppe nella stanza per dare una comunicazione, interrompendo così la discussione.

«Professore dovrebbe consegnare questi. Sono le attività pomeridiane.» Avvisò la bidella.

«La ringrazio.» Sorrise educatamente il professore per congedarla.

Nel frattempo il riccio sfruttò l'occasione per prendere posto.

Passava tra le file di banchi senza mai smettere di fissarmi, camminava in modo arrogante, come se fosse il padrone del mondo.

Sentivo il cuore martellarmi nella cassa toracica, avevo paura che, da un momento all'altro, potesse spaccarla ed uscire. Deglutii rumorosamente quando si avvicinò alla mia fila, ma invece prese posto dietro di me, spostando con scocciatura la sedia.

La lezione iniziò il suo quotidiano svolgimento così mi dimenticai di avere alle mie spalle quel ragazzo tanto silenzioso quanto terrificante.

La testa mi formicolava e arrivai a pensare che Styles mi stesse trafiggendo con lo sguardo, così decisi di compiere un'azione insignificante agli occhi degli altri ma audace ai miei.

Mi girai fingendo di dover recuperare qualcosa dalla borsa e incontrai, nuovamente, i suoi occhi meravigliosi; gli sorrisi ma in cambio non ricevetti altro che il suo solito sguardo privo di emozioni; ero giunta alla conclusione che mi odiasse, seppure non sapessi il motivo.

«Mancano dieci minuti alla fine dell'ora per cui volevo parlarvi dell'attivita' che dovete fare entro la fine del trimestre. Dovete portarmi la relazione completa di un libro a vostra scelta, ovviamente sarà svolto a coppie come ogni progetto, per cui, iniziate a formarle.» Iniziai a guardarmi intorno cercando qualcuno con cui fare il lavoro, ma tutti sembravano interessati a stare con i loro amici.

L'insegnante fece l'appello per chiedere gli abbinamenti, quando pronunciò il mio nome non seppi cosa rispondere.

«Moore.» Chiese aspettando una risposta che non sarebbe mai arrivata.

«Uhm.» Biascicai facendo vagare freneticamente lo sguardo per la classe.

«Sta con me.» Proferì con voce estremamente roca il ragazzo dietro di me facendomi voltare di scatto.

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