Non è stato Dylan.
Questa frase continuava a balenarmi e a lampeggiarmi davanti agli occhi, tant'è che mi accorsi di essere arrivata davanti alla porta grigia dell'infermeria solo quando una donna sulla cinquantina mi aprii la porta e mi sorrise dolcemente.
«Hai bisogno? Tu devi essere nuova perché non ti ho mai vista in giro.» Mi riscossi dai miei pensieri e sorrisi con fatica alla donna trovando una scusa per poter giustificare il mio ritardo alla lezione di Arte e, magari, potermene andare via prima.
«Sì, io non mi sento tanto bene.» Tartagliai alla fine della frase maledicendomi mentalmente sperando che questo piccolo dettaglio non abbia insospettito l'infermiera.
«Cosa ti senti tesoro?» Mi afferrò dolcemente per il braccio e mi fece sedere sul lettino ricoperto dal rotolo di carta usa e getta; corse verso l'armadio ed estrasse un termometro di mercurio, mi chiesi se fosse ancora in regola utilizzarlo.
«Uhm io, in realtà,» mi schiarii la voce facendo vagare gli occhi lungo tutta la stanza mentre spremevo le meningi, così sfruttai ciò che aveva appena detto a mio favore, «sono molto disorientata, tutti mi fissano e ho un forte mal di stomaco.» Mi morsi la lingua quando mi accorsi di aver sparato una bugia penosa, ma in risposta lei annuii freneticamente e mi prese il volto fra le mani, stupendomi.
«Quanto ti capisco tesoro, anche per me era così, ero molto ansiosa, proprio come mia figlia. Ti consiglio un po' di riposo e una tisana con un po' di cioccolato per rimetterti in forze, per oggi puoi uscire prima e chiuderò un occhio ma la prossima volta dovrai cercare di resistere.» Mi diede una caramella e un foglio da consegnare alla segreteria così da poter saltare le ultime due ore successive e uscire in anticipo.
La salutai calorosamente e la ringraziai per l'aiuto che mi aveva fornito, uscii con il buon umore e come se fossi più leggera rispetto al solito.
Scrissi un messaggio a Jackson e a Beth per informali della mia uscita anticipata e mi avviai verso casa, mi strinsi nelle spalle quando un leggero venticello alzò le foglie gialle da terra.
Per non pensare a ciò che stava accadendo in questi giorni mi concentrai sulla mia camminata regolare e incalzante, passo dopo passo però la mia mente iniziò a seguire i suoi di sentieri riportandomi indietro a quando avevo ricevuto la prima lettera anonima fino ad arrivare al secondo messaggio a scuola.
Doveva essere necessariamente qualcuno all'interno dell'edificio ad avermelo mandato, così ipotizzai che fosse uno studente, con questo potevo dedurre di essere al sicuro ora, fuori dalla struttura.
Aprii la porta di casa e chiudendola produssi un forte boato che rimbombò nella casa, ora, vuota.
La vibrazione nel mio taschino mi avvisò che era appena arrivato un messaggio, non mi preoccupai più di tanto constatando, ora a mente lucida, che doveva essere mio fratello Jackson; infatti il messaggio recitava che sarebbe arrivato nel pomeriggio per via degli allenamenti di Lacrosse.
Mi tolsi le scarpe e le lasciai disordinatamente nello sgabuzzino dove riposi anche la borsa con dentro l'astuccio e gli oggetti destinati al mio uso scolastico, ovvero quasi nulla.
Il rumore del campanello squarciò il silenzio interrompendo la mia ricerca del telecomando che mio fratello aveva malauguratamente nascosto da qualche parte a me non identificabile.
«Chi è?» Chiesi mentre mi infilavo i calzoncini della tuta e una maglietta lunga che avevo fregato nell'armadio di mio fratello, chiunque fosse doveva aspettare qualche minuto prima che io fossi andata ad aprire, perché mi stavo versando da bere.
«Io.» Soffocai un urlo quando mi trovai il riccio torreggiarmi con la sua altezza dietro alle mie spalle.
«Tu sei completamente fuori di testa! Potevi farmi morire di infarto, tu brutto idiota come-» Mi tappò la bocca con una mano e mi guardo talmente male che, anche se non avessi avuto la sua mano premuta contro la bocca, sarei ammutolita all'istante.

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Emerald Eyes
Fanfiction"Molti di noi sono angeli caduti, ma alcuni sono nati all'inferno." Pronunciò la sua voce profonda, un piccolo ghigno comparse sulle sue labbra; e io sapevo che lui proveniva dall'inferno. #1 in mistero/thriller on 23.12.2016 #4 in fanfiction on 18...