«C'è posta per te.» Il viso di Jackson sbucò dal piccolo spazio tra lo stipite e la porta leggermente aperta.
I capelli erano ancora lievemente arruffati, possedevano una piega strana e scombinata causata, probabilmente, dal cuscino.
«Da parte di chi?» Bofonchiai rigirandomi tra le coperte strizzando gli occhi a causa del repentino cambiamento di luminosità.
«Dal postaccio da dove vieni.» Ridacchiò sedendosi sul letto facendo abbassare il materasso di qualche centimetro.
Le sue parole mi ferirono leggermente, anche se non erano riferite alla mia persona.
«Penso da parte dei tuoi amici.» Continuò porgendomi la busta vedendo che non proferivo più nessuna parola.
La aprii non prestando alcuna attenzione al giovane al mio fianco e mi calai completamente nella lettura del messaggio; decisi di non inviare una risposta, ma di recarmi, durante la prossima settimana, a Briarcliff per fare loro una sorpresa.
«Oggi cosa fai?» Mi chiese mio fratello non appena ebbi riposto la busta bianca nel cassetto del mio comodino.
«Beth mi ha chiesto di andare a fare shopping,» risposi accoccolandomi meglio al mio cuscino, «seppure non abbia una gran voglia.» Sbuffai alzando gli occhi al cielo, era così allettante passare il pomeriggio a letto.
«Devi svagarti un po', poi stasera sono fuori, come i miei genitori, e non ho intenzione di cancellare i miei piani per farti da babysitter.» Si alzò schioccandomi un occhiolino.
«Pensavo che, per una volta, fossi realmente interessato a me.» Gli rivolsi un'occhiataccia mentre lasciavo il mio comodo giaciglio.
«E poi, non ho bisogno di una balia, dovresti fidarti di più.» Lo raggiunsi sulla porta alzando il viso per guardarlo fisso negli occhi azzurri.
«Non ho mai detto di non fidarmi di te, non mi fido di chi sta là fuori, soprattutto dopo ciò che sta succedendo non voglio lasciarti da sola, almeno finché non capirò cosa diavolo stia capitando.» Non mi diede neanche il tempo di rispondergli con un ringraziamento che si addiceva alla sua preoccupazione che uscì dalla stanza lasciandosi dietro una scia di colonia maschile.
***
Ti passo a prendere alle 17:30, recitava il messaggio che Beth mi aveva spedito verso le undici di questo sabato nebbioso.
«Tesoro mi andresti a prendere delle cose al supermercato, le ho dimenticate.» Jackson le rispose di essere impegnato, cercando una scusa convincente.
«Posso andare io, vorrei prendere un po' d'aria.» Lucinda mi guardò da sopra i suoi occhiali rosso fuoco, sorridendomi in risposta.
«Hai già finito i compiti?» Annuii e mi diressi verso il ripostiglio dove tenevamo i giacconi e le scarpe, essendo già vestita non feci altro che calzare gli stivaletti ed uscire dopo essermi infilata le cuffiette nelle orecchie.
Erano quasi le undici e un quarto quando uscii dal supermercato non appena ebbi pagato alla cassa, sapendo che Lucina non avrebbe iniziato a cucinare fino alle le dodici passate mi permise di allungare la strada ed andare a scuola dove avevo dimenticato il mio quaderno di Letteratura con appuntate le note e gli schemi della ricerca, dovendola, sfortunatamente rifare.
Non avevo più avuto una conversazione con Harry da quando era venuto a casa mia, dopo quello spiacevole episodio.
Meglio così, porta solo guai, pensai mentre calciavo un sassolino sull'asfalto bagnato dalla pioggia della nottata precedente.
Mi chiesi come Jackson fosse riuscito a far riparare la finestra prima che i suoi genitori scoprissero del danno e chiedessero delle esaustive spiegazione, come sarebbe stato plausibile.

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Emerald Eyes
Fanfiction"Molti di noi sono angeli caduti, ma alcuni sono nati all'inferno." Pronunciò la sua voce profonda, un piccolo ghigno comparse sulle sue labbra; e io sapevo che lui proveniva dall'inferno. #1 in mistero/thriller on 23.12.2016 #4 in fanfiction on 18...